Deve tornare a Bagno a Ripoli la testa di Medusa che stava per andare in asta lo scorso autunno, ma che venne poi ritirata da una vendita Pandolfini, a seguito di una segnalazione ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, che hanno poi sottoposto l’opera a sequestro: c’era infatti il sospetto che l’opera fosse quella proveniente dal Ninfeo della Fata Morgana realizzato dal Giambologna a Bagno a Ripoli. Il Comune dell’hinterland fiorentino è formalmente proprietario dell’opera: tuttavia, diversi decenni prima che il ninfeo diventasse nel 1996 un bene pubblico, il complesso, probabilmente negli anni Venti del secolo scorso, venne depredato senza che in giro rimanessero molte tracce.
È stata la Corte di Cassazione a decidere per il ritorno della testa di Medusa al Comune alle porte di Firenze, con una sentenza che ha confermato la confisca dell’opera. La testa di Medusa può dunque essere riunita al Ninfeo della Fata Morgana realizzato dallo scultore fiammingo nel 1572.
Dopo il sequestro, l’attuale proprietaria, una nobildonna fiorentina che aveva ricevuto la testa di Medusa in eredità, aveva presentato un ricorso che è stato tuttavia respinto in quanto l’opera era stata tolta dal Ninfeo senza autorizzazioni. L’attuale proprietaria non ha alcuna responsabilità sull’illecita sottrazione, tuttavia, come ha anche sottolineato la Cassazione, la “confisca deve essere obbligatoriamente disposta anche se il privato non è responsabile dell’illecito”.
“Una bellissima notizia”, commenta su Facebook il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti, “la Testa di Medusa attribuita al Giambologna potrà essere riportata nella sua casa originaria, la Fonte della Fata Morgana, da dove era scomparsa tanti anni fa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, chiamata a decidere del futuro dell’opera che lo scorso anno era ricomparsa e stava per andare all’asta. Adesso, come anticipato dal Corriere Fiorentino, la Medusa potrà essere restituita alla collettività! Ci attiveremo subito, come proprietari della Fonte, per riportarla al ninfeo, tutelarla e valorizzarla al meglio, in modo che tutti possano ammirarla nel luogo, magico e bellissimo, da cui proviene”.