La Testa di Medusa ritirata dall'asta: c'è il sospetto che sia opera di Giambologna trafugata


La scorsa settimana, una Testa di Medusa attribuita a Giambologna è stata ritirata da un’asta Pandolfini: c’è infatti il sospetto che sia un rilievo originale del Ninfeo della Fonte della Fata Morgana, trafugato all’inizio del Novecento.

“Elemento del complesso situato sotto la Villa Il Riposo di Bagno a Ripoli, l’insolito volto femminile scolpito nella pietra locale partecipava all’articolata architettura che provvedeva al rifornimento idrico della valle sottostante commissionato da Bernardo Vecchietti nel 1573 al famoso scultore fiammingo Jean de Boulogne”, il Giambologna. Leggendo questa descrizione della scheda del lotto numero 19 del catalogo “Sculture dal XV al XIX secolo” delle opere che sarebbero state messe all’incanto dalla Casa d’aste Pandolfini di Firenze il 26 ottobre due amanti dell’arte come Sabina Corsini e Neri Torrigiani non hanno creduto ai loro occhi. La foto accanto alla descrizione non lasciava ombra di dubbio: si trattata della Testa di Medusa del Ninfeo della Fonte della Fata Morgana realizzato dallo scultore fiammingo nei pressi di Firenze nel comune di Bagno a Ripoli, proprietario dal 1996 del complesso architettonico e di quello che rimane di quello scultoreo. E così, avvisato il sindaco, è partita la segnalazione ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio artistico e avviata l’indagine che per prima cosa ha fatto ritirare il lotto dalla vendita (e dal catalogo che così passa da 107 a 106 pezzi).

I Carabinieri infatti dovranno valutare se si tratta dell’originale rilievo che nella composizione del ninfeo era una delle bocche da cui uscivano gli zampilli d’acqua e verificare sopratutto come sia arrivata alla Pandolfini dopo che era stata trafugato all’inizio del Novecento. Dopo la certificazione dell’originalità e della provenienza dovrà infatti essere stabilito se il manufatto potrà essere messo in vendita o dovrà essere restituito all’Amministrazione comunale di Bagno a Ripoli.

Anche la statua della Fata Morgana è opera del Giambologna e prima di diventare un bene pubblico (nel 1996 appunto) al ninfeo ne vennero depredati gli arredi e gli ornamenti (qui l’elenco delle opere scomparse) senza lasciare molte tracce: nel 1990 anche la statua della Fata Morgana comparve ad un’asta, questa volta a Londra, divenendo proprietà di un privato.

Ma l’attenzione su questo Ninfeo alle porte del Chianti è stata tenuta viva dalla principessa Giorgiana Corsini e da Neri Torrigiani (che da anni organizzano la rassegna “Artigianato e Palazzo” con l’associazione Giardino Corsini finalizzata alla tutela dei beni artistici) che nel 2020 lanciò una raccolta fondi per finanziare il restauro del complesso e realizzare copie dei pezzi mancanti, come la statua della fata Morgana, per rendere simile all’originale il Ninfeo. La raccolta arrivò a 30mila euro e i lavori per realizzare il restauro dovrebbero partire a breve.

La casa d’aste Pandolfini avrebbe messo in vendita la Testa di Medusa con una base di partenza intorno ai 10-15 mila euro e le è pervenuta da un privato che si è presentato con il mandato di venderla. “La sospensione dell’asta è una prima bellissima notizia”, dice il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini. “Ci auguriamo possa essere il primo passo per riportare la Medusa a casa. Sono in corso le indagini dei carabinieri e finché non saranno concluse le verifiche certo non sarà svolto alcun bando. Ringrazio Carabinieri, Neri Torrigiani e Sabina Corsini che hanno messo in moto l’operazione e la Casa d’aste Pandolfini per la sensibilità e collaborazione”.

La Testa di Medusa ritirata dall'asta: c'è il sospetto che sia opera di Giambologna trafugata
La Testa di Medusa ritirata dall'asta: c'è il sospetto che sia opera di Giambologna trafugata


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.




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