Il regista Marco Bellocchio è stato il grande protagonista dell’edizione 2020 dei David di Donatello, la sessantacinquesima dell’importante manifestazione cinematografica che ogni anno premia il meglio del cinema italiano. Questa edizione si è svolta ieri sera, senza pubblico, senza candidati e premiati, e senza ospiti: è stata trasmessa in diretta su Rai 1 con la sola presenza del conduttore Carlo Conti, con i candidati collegati in videoconferenza.
Il film di Bellocchio, Il traditore (che narra la storia del pentito di mafia Tommaso Buscetta), si è aggiudicato sei statuette: a seguire, con cinque premi, Pinocchio di Matteo Garrone, quindi Il primo re di Matteo Rovere con tre e La dea fortuna di Ferzan Özpetek, con due. Il premio di miglior film è andato a Il traditore, e sempre Bellocchio si aggiudica la statuetta di miglior regista. Terzo premio per Il traditore, quello di miglior attore protagonista, che va a Pierfrancesco Favino (nella pellicola veste i panni di Buscetta). Miglior attrice Jasmine Trinca ne La dea fortuna. Il traditore si aggiudica inoltre i premi per la miglior sceneggiatura originale (che va a Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo), quello per miglior attore non protagonista (a Luigi Lo Cascio) e quello per il miglior montatore (Francesca Calvelli).
Il premio di miglior film straniero va invece a Parasite del coreano Bong Joon-ho, trionfatore agli Oscar 2020 (è stato il primo film in lingua non inglese della storia a vincere il premio come miglior film). Miglior documentario è Selfie di Agostino Ferrente, mentre miglior cortometraggio va a Inverno di Giulio Mastromauro.
Il miglior regista esordiente è il ventiquattrenne italiano di origini bengalesi Phaim Bhuiyan, che vince con la sua opera prima Bangla, che racconta le vicende di un ragazzo bengalese nato in Italia. La miglior sceneggiatura adattata è quella di Maurizio Braucci e Pietro Marcello per Martin Eden, mentre il premio di miglior produttore va a Groenlandia, Gapbusters, Rai Cinema e Roman Citizen per Il primo re: lo stesso film vince il premio di miglior autore della fotografia (Daniele Cipri) e miglior suono. Valeria Golino, con la sua interpretazione in 5 è il numero perfetto, si aggiudica la statuetta di miglior attrice non protagonista.
Per il Pinocchio di Garrone cinque premi tecnici: miglior scenografo (Dimitri Capuani), miglior costumista (Massimo Cantini Parrini) e miglior truccatore (Dalia Colli, Mark Coulier), miglior acconciatore (Francesco Pegoretti) e migliori effetti speciali (Rodolfo Migliari e Theo Demetris). Il premio di miglior musicista va all’Orchestra di piazza Vittorio per Il flauto magico di piazza Vittorio, mentre la miglior canzone originale è Che vita meravigliosa di Diodato, per La dea fortuna.
Infine, il David Giovani va a Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani, il David dello spettatore è per Il primo Natale di Ficarra e Picone, e l’unico David speciale di questa edizione va a Franca Valeri.
Nell’immagine: Pierfrancesco Favino in un fotogramma de Il Traditore.
Bellocchio e il suo “Traditore” trionfano ai David di Donatello. Miglior esordiente il 24enne Bhuiyan |