Ancora accuse di plagio per Maurizio Cattelan. Era accaduto di recente per la famosa banana attaccata al muro, Comedian: un artista americano, Joe Morford, lo aveva accusato d’aver plagiato una sua opera del 2000, ma alla fine il padovano aveva vinto la battaglia legale. Ad accusarlo questa volta è un altro statunitense, Anthony James, secondo il quale l’opera Sunday di Cattelan, il suo nuovo lavoro, presentato da Gagosian lo scorso 30 aprile, sarebbe un plagio dei suoi Bullet Paintings. Curiosamente, James inaugurava, nello stesso giorno e nella stessa città (New York) della mostra di Cattelan da Gagosian, una propria esposizione in cui esponeva i Bullet Paintings, pannelli di acciaio inossidabile lucidato a specchio e crivellato di colpi di arma da fuoco. Anche Cattelan ha presentato una grande opera composta da pannelli di acciaio inox, placcati in oro, e ugualmente crivellati di colpi.
Attraverso il suo avvocato, Scott Allan Burroughs dello studio legale Doniger Burroughs, James ha fatto recapitare a Cattelan una lettera di cinque pagine con le proprie rimostranze, sottolineando che il Copyright Act statunitense, pur non proteggendo le idee, offre comunque protezione nei confronti della “espressione di un’idea da parte di un artista”. Tradotto, secondo James le modalità in cui un’idea viene espressa, ovvero la forma dell’opera, sono oggetto di protezione. Burroughs ha chiamato in causa una battaglia legale del 1992, a seguito della quale Jeff Koons perse contro un fotografo, Art Rogers, da cui aveva ripreso un’immagine per una propria scultura: la corte stabilì che c’era “similarità sostanziale” tra le due immagini e che dunque l’opera di Koons poteva essere considerata una copia della fotografia di Rogers (alla fine comunque i due artisti raggiunsero un accordo stragiudiziale). Secondo James, Cattelan avrebbe anche danneggiato il suo mercato: i pannelli di Cattelan hanno infatti un prezzo di 375mila dollari, mentre James vende i suoi Bullet Paintings a 40mila dollari l’uno.
Nella lettera, l’avvocato di James chiede a Cattelan di raccontare nei dettagli il processo creativo che ha portato all’esecuzione di Sunday, incluse anche le fonti d’ispirazione, oltre che di commentare le somiglianze tra Sunday e i Bullet Paintings. Cattelan ha già in parte risposto rilasciando alcune dichiarazioni a Calvin Tomkins del New Yorker: l’artista, ha scritto Tomkins, “ha rifiutato di commentare pubblicamente, ma in privato ha detto: ‘Sono molto sorpreso. La somiglianza è sorprendente. Tutto ciò che posso dire è buona fortuna a entrambi’”. James, a sua volta, avrebbe risposto: “Sono d’accordo, è inquietante. La possibilità che entrambi abbiamo elaborato iterazioni quasi identiche dello stesso concetto è quasi impossibile”.
Contro Cattelan gioca il fatto che Anthony James esegue da anni i suoi Bullet Paintings e li ha già esposti in giro per il mondo diverse volte. Tuttavia, l’espediente di creare opere con colpi d’arma da fuoco non è davvero un’invenzione di James: artisti come Kader Attia, Jochem Hendricks e Mao Tongqiang (questi ultimi due a loro volta autori di pannelli d’acciaio specchiante colpiti da proiettili) hanno già in passato realizzato opere simili. E questi precedenti, forse, potrebbero aiutare Cattelan.