È scomparso a Roma quest’oggi Enrico Crispolti, uno dei più celebrati studiosi di arte del Novecento. Nato nella capitale nel 1933, Crispolti aveva studiato a Roma dov’era stato allievo di Lionello Venturi, e aveva poi cominciato la propria carriera da docente a trent’anni, nel 1963, tenendo un corso d’arte contemporanea alla Facoltà d’Architettura dell’Università di Roma La Sapienza. Diventato ordinario di storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, v’insegnò dal 1966 al 1973, quindi per vent’anni, dal 1984 al 2005, aveva tenuto la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea alla Facoltà di Lettere dell’Università di Siena (e sempre nella stessa scuola fu, dal 1986 al 1998 e quindi dal 2001 al 2007, direttore della Scuola di Specializzazione di Storia dell’Arte).
Crispolti si definiva un critico militante e ha curato i cataloghi generali di molti dei grandi artisti del secondo Novecento: da Lucio Fontana a Enrico Baj, da Renato Guttuso a Guido Pajetta, e aveva curato monografie di Corrado Cagli, di Mirko e Afro Basaldella, Charles Szymkowicz e molti altri. Studioso del futurismo, ha curato anche diversi volumi e mostre sul movimento. Nel 1976 gli era stata affidata la curatela della sezione italiana alla Biennale di Venezia. Di recente, aveva curato una mostra di Szymkowicz a Siena e la rassegna sul primo Novecento nella collezione Jacorossi a Roma, entrambe tenutesi quest’anno. Aveva inoltre ricoperto il ruolo di supervisore scientifico all’importante mostra su Lucio Fontana ad Albissola Marina, che si è chiusa appena sei giorni fa.
Addio a Enrico Crispolti, studioso dell'arte del Novecento |