Per l’edizione 2022 della Biennale di Venezia, il Padiglione di Malta propone un omaggio a Caravaggio per costruire un ponte tra la cultura maltese e quella italiana. L’isola mediterranea si presenta all’Arsenale con il progetto intitolato Diplomazija astuta, che reimmagina la Decollazione di San Giovanni Battista, il capolavoro del Caravaggio custodito nella Concattedrale della capitale maltese, La Valletta. La tela esposta a Malta è la più estesa che sia giunta fino a noi tra quelle dipinte da Caravaggio ed è l’unica firmata dall’artista.
Nella sua rivisitazione allestita a Venezia, la celebre opera diventa un’installazione scultorea immersiva in cui si ricollocano nella vita moderna i temi immanenti a Caravaggio. Il padiglione è curato da un noto caravaggista, il maltese Keith Sciberras, e dal contemporaneista americano Jeffrey Uslip, e propone un’installazione di Arcangelo Sassolino in collaborazione con i maltesi Giuseppe Schembri Bonaci e Brian Schembri. Ricorrendo alla tecnologia dell’induzione, l’installazione cinetica di Arcangelo Sassolino produce gocce di acciaio fuso che cadono da una struttura soprastante in sette vasche riempite d’acqua, ognuna a rappresentare un soggetto della Decollazione. Il metallo fuso crea una luce vivida e al contatto con l’acqua sibila, si raffredda e si ritira nell’oscurità. Per ritmare il tempo e la frequenza della caduta di ogni goccia, il compositore Brian Schembri crea una “partitura percussiva” basata su “Ut queant laxis”, il canto gregoriano attribuito a Guido d’Arezzo in onore di Giovanni Battista e su motivi ritmici derivati da due inni di Carlo Diacono composti sullo stesso testo latino e dalla “Missa Mundi” di Charles Camilleri. Infine, le incisioni di Giuseppe Schembri Bonaci propongono un cifrario scolpito, un inno sconfortante che incarna un sapere che è alla nostra portata e, allo stesso tempo, al di là di essa.
L’interpretazione data del capolavoro caravaggesco e la realizzazione delle opere del Padiglione di Malta intendono rappresentare uno scorcio della robusta sensibilità maltese ad ogni forma d’arte. Le radici culturali profonde che sono presenti sull’arcipelago hanno continuato nei secoli a nutrire la diffusa passione per il bello ed oggi Malta, ed in particolare La Valletta, rappresentano a pieno titolo un laboratorio artistico di livello internazionale a disposizione del turista più attento che ricerca una destinazione raffinata e contemporanea.
“Questa straordinaria e attuale installazione, frutto dello sforzo creativo e collaborativo tra i nostri curatori e artisti”, afferma Albert Marshall, Executive Chairman dell’Arts Council Malta, “presenta un padiglione che stratifica ciò che si dice sia passato con ciò che è ancora in corso. Diplomazija astuta crea un palinsesto che opera in modo unico nell’ambito della pala d’altare di Caravaggio e della cultura visiva maltese contemporanea”.
“Invito i visitatori del padiglione Malta”, sostiene Johann Buttigieg, CEO di VisitMalta, “a considerarlo come un punto di partenza di un percorso che permetta loro di scoprire l’immenso patrimonio culturale maltese che affonda le sue radici in oltre 7000 anni di storia. La nostra è una cultura che ha saputo evolversi nel corso dei secoli dando oggi vita ad un particolare fermento creativo, palpabile in tutto l’arcipelago e soprattutto nella capitale Valletta”.
Biennale di Venezia, il Padiglione di Malta propone un omaggio a Caravaggio |