È stata svelata ieri a La Spezia, sulla passeggiata Morin, l’opera pubblica Redamare di Sabrina D’Alessandro (Milano, 1975), opera che prende il nome dall’antico verbo “redamare”, che significa amare ed essere amati allo stesso tempo. Dopo il grande successo della recente mostra al CAMeC, primo museo pubblico a dedicarle una mostra antologica, Sabrina D’Alessandro torna così in città con un’opera pubblica uscita dal suo “Ufficio Resurrezione Parole Smarrite” (URPS), l’ente... artistico da lei fondato nel 2009 con lo scopo di ricercare parole poco o per niente usate, oppure desuete, e riportarle all’attenzione del pubblico trasformate in opere d’arte visiva e performativa, libri e progetti editoriali. Tra queste parole c’è, appunto, “redamare”, prediletto verbo riscoperto e declinato in diverse forme da Sabrina D’Alessandro.
L’opera, sistemata davanti alle acque del golfo della Spezia tra due antichi cannoni di avancarica per promuovere un contenuto d’amore tra due armi seppur in disuso, è realizzata in acciaio corten. “L’installazione”, ha spiegato l’artista, “ridà vita a una parola smarrita benché utilissima alla vita sulla Terra (e sul Mare). Collocata sulla passeggiata Morin, accoglie chi arriva e chi parte dal mare con un messaggio semplice e potente: redamare. Una parola antica, rimasta invariata dal latino che significa amore reciproco e corrisposto, per cui si ama e si è redamati. Il posizionamento di questa parola tra due cannoni che hanno ormai perso la loro funzione originaria, ne amplifica il senso. L’arma non si limita a essere innocua, diventa piattaforma per lanciare un messaggio verso l’orizzonte. Senza amare non si può essere redamati. Redamare ha che fare con l’apertura, l’ascolto, contiene il miracolo della reciprocità. Un sentimento raro che ha bisogno di tornare a espandersi. Occorre mettere parole nei nostri cannoni”.
"L’installazione di Sabrina D’Alessandro sulla passeggiata Morin diventa così un vero monumento al verbo “redamare”, che edificandolo ne sancisce la rinascita. “Le parole muoiono se dimenticate”, conclude D’Alessandro, “ed è questo oblio che cerco di contrastare attraverso il mio lavoro con l’Ufficio Resurrezione. Avere negli occhi, giorno dopo giorno, una parola perduta, le può permettere di tornare a far parte di noi”.
La realizzazione e l’installazione di Redamare sono state rese possibili grazie al supporto di Sanlorenzo S.p.A.: l’azienda leader nel settore della produzione di yacht di lusso, che quest’anno ha sponsorizzato il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022 di Venezia, da tempo investe nella promozione dell’arte contemporanea.
Le opere di Sabrina D’Alessandro, cui l’Enciclopedia Treccani ha dedicato negli anni diversi approfondimenti, l’ultimo nel 2020, sono state esposte in Italia e all’estero, edite, tra gli altri, da Rizzoli (Il Libro delle Parole Altrimenti Smarrite, 2011 e Accendipensieri, 2021) e la Domenica del Sole24Ore (Dipartimento Parole Imparavolate, 2016-2017), mandate in onda da Sky Arte (Divisione Mutoparlante, 2016). Così il pluriennale lavoro di ricerca e divulgazione dell’artista milanese ha creato un nuovo connubio tra arte e lessicografia, contribuendo in modo sostanziale a ispirare l’interesse per il tema delle parole rare o in via di estinzione, oggi sempre più diffuso in ambito accademico, editoriale, mediatico.
La Spezia, inaugurato il monumento al verbo “Redamare” di Sabrina D'Alessandro |