È il giovane artista ghanese Ibrahim Mahama (Tamale, 1987) il direttore della 35a Biennale di Arti Grafiche di Lubiana, che si terrà dal 15 settembre 2023 al 14 gennaio 2024. Il nome di Mahama, artista che il pubblico italiano ben conosce in quanto ha spopolato all’ultima Biennale di Venezia, ha vinto il Premio Pino Pascali 2021 e ha impacchettato nel 2019 i caselli di Porta Venezia a Milano, è stato ufficializzato oggi dal Centro Internazionale delle Arti Grafiche di Lubiana (MGLC), che organizza la rassegna, una delle più longeve del mondo, nata nel 1955.
Mahama proviene dal Ghana, paese che ebbe un solido legame con la Jugoslavia tra la fine degli anni Cinquanta e il 1966, quando il primo presidente del Ghana, Kwame Nkrumah, fu rovesciato in un colpo di stato militare. Mahama è da tempo interessato alle infrastrutture post-indipendenza in Ghana, in particolare agli edifici che facevano parte di un programma socialista di Nkrumah per rendere il Ghana autosufficiente. Successivamente, queste strutture furono del tutto abbandonate. L’impatto degli architetti dell’ex Jugoslavia sugli edifici istituzionali come l’Università di Kumasi è stato particolarmente significativo in questo periodo. Ibrahim Mahama vede l’invito a diventare il direttore artistico della Biennale di Lubiana come un’opportunità stimolante per esplorare questa parte della storia e ricollegare alcuni dei momenti perduti o dei vuoti del legame condiviso di quel tempo tra il Ghana e l’ex Jugoslavia.
L’artista ha già fatto sapere che la prossima Biennale di Lubiana sarà molto semplice e allo stesso tempo ricucirà connessioni che sono andate perse o probabilmente non sono mai state stabilite nel suo contesto. Mahama è molto interessato a (ri)stabilire tali connessioni e soprattutto a collegare la comunità artistica slovena locale con gli artisti all’estero, creando così relazioni intercontinentali all’interno della 35a Biennale di Arti Grafiche di Lubiana.
Nato nel 1987 a Tamale, in Ghana, Mahama vive e lavora tra Accra, Kumasi e Tamale. Il suo lavoro è apparso in numerose mostre internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Biennale di Sydney, la Saatchi Gallery di Londra, la K21 di Dusseldorf, l’Eli and Edythe Broad Art Museum nel Michigan, il Tel Aviv Museum of Art in Israele e molti altri. Le opere più famose di Mahama sono quelle realizzate con i drappeggi di sacchi di iuta usati per impacchettare interi edifici: l’artista riutilizza infatti i sacchi di cacao che trova nei mercati locali del Ghana ed espone le sue opere nei mercati del Ghana e nelle gallerie. Attraverso la scelta degli spazi espositivi, le sue opere riflettono criticamente sul sistema di valori insito in questi materiali.
Rappresentato dalla galleria londinese White Cube, Mahama utilizza i proventi della sua pratica artistica per avviare e sostenere istituzioni culturali ed educative in Ghana: sta infatti creando modi per mantenere l’arte africana contemporanea nel continente. Nel 2019 ha aperto a Tamale lo spazio Savannah Center for Contemporary Art (SCCA), gestito direttamente dall’artista. Successivamente, nel 2020, ha aperto un vasto complesso di studi, Red Clay, nella vicina Janna Kpenn. Entrambi i siti rappresentano il contributo di Mahama allo sviluppo e all’espansione della scena dell’arte contemporanea nel suo paese d’origine, e comprendono spazi espositivi, strutture di ricerca e un centro di residenza per artisti. Nel 2021 Mahama ha inoltre trasformato un silo ristrutturato a Tamale nel centro artistico di Nkrumah Volini.
La 35a edizione della Biennale di Lubiana, sotto la direzione artistica Ibrahim Mahama, sarà realizzata in collaborazione con numerosi partner internazionali (da annunciare) e partner nazionali tra cui la Cukrarna Gallery, una raffineria di zucchero del 1828 recentemente rinnovata che è stata utilizzata come sede sia per l’esibizione che per lo spettacolo di arte contemporanea da settembre 2021.
Il giovane artista ghanese Ibrahim Mahama è il direttore della 35^ Biennale di Lubiana |