Piacerà o no (ai suoi detrattori sicuramente no), ma Gian Maria Tosatti è sempre più l’artista italiano del momento, e dopo esser stato nominato unico artista a rappresentare il nostro paese al Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2022, e dopo aver ricevuto l’incarico di Direttore artistico della Quadriennale di Roma (il tutto nel giro di pochi giorni, alla fine dell’estate: due nomine che hanno anche avuto il loro contorno di contestazioni, con molte critiche dagli addetti ai lavori), adesso l’artista romano conquista anche l’HangarBicocca di Milano. È infatti l’unico artista italiano presente nella programmazione delle mostre dell’istituto fino al 2024.
Il Pirelli HangarBicocca ha infatti annunciato le esposizioni future di qui fino al 2024: si parte dal 17 febbraio al 24 luglio 2022 con Metaspore di Anicka Yi, poi dal 31 marzo al 31 luglio 2022 sarà la volta di Steve McQueen, mentre l’autunno sarà all’insegna di Bruce Nauman (con Neons, Corridors & Rooms dal 15 settembre 2022 al 26 febbraio 2023) e della giovane sudafricana Dineo Seshee Bopape, alla sua prima personale in Italia. Il 2023 si aprirà proprio con Gian Maria Tosatti e con la sua Hôtel de la Lune (dal 23 febbraio al 16 luglio), per continuare con Ann Veronica Janssens dal 6 aprile al 30 luglio 2023. Settimo e ottavo progetto, le mostre di Thao Nguyen Phan, tra settembre 2023 e febbraio 2024, e di James Lee Byars, da ottobre 2023 a marzo 2024.
La mostra di Tosatti in Pirelli HangarBicocca è un progetto, ha fatto sapere l’istituto, al quale l’artista sta lavorando da due anni, e avrà l’obiettivo di ripercorrere le tappe della sua pratica artistica incentrata sui concetti di collettività e memoria, nella loro valenza storica, politica e spirituale. Svolgendo lunghe e articolate ricerche, e attingendo liberamente al linguaggio delle arti visive, della performance e dell’architettura, Tosatti realizza infatti opere scultoree e grandi installazioni site-specific, spesso concepite per interi edifici o aree urbane e destinate a durare per lunghi periodi di tempo, con un lavoro che coinvolge inoltre le comunità connesse ai luoghi in cui le opere prendono corpo, come accade per Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016), un titanico progetto in sette tappe che ha coinvolto diversi edifici emblematici della città di Napoli, precedentemente abbandonati, o più recentemente per My Heart is a Void, the Void is a Mirror, un work in progress iniziato nel 2018, che si sviluppa in più paesi (leggi qui anche la nostra intervista a Tosatti su questo progetto). La rassegna presenterà diverse installazioni e opere storiche all’interno di un nuovo grande intervento ambientale che trasformerà radicalmente lo spazio dello Shed, manipolandolo e offrendo allo spettatore la possibilità di confrontarsi con una nuova dimensione.
Nella foto: Gian Maria Tosatti
Gian Maria Tosatti fa tripletta: ha conquistato anche l'Hangar Bicocca di Milano |