Firenze, installato in piazza della Signoria l'Abete di Penone, un omaggio a Dante


È stato installato a Firenze, in piazza della Signoria, l’Abete di Giuseppe Penone: è la più grande scultura mai ospitata in uno spazio pubblico del centro storico di Firenze.

Un albero in acciaio e bronzo alto 22 metri in piazza della Signoria a Firenze: è l’opera di Giuseppe Penone (qui un dettagliato approfondimento sulla sua arte) con cui la città e le Gallerie degli Uffizi omaggiano Dante Alighieri nella ricorrenza del Dantedì, il giorno ideato per celebrare il Sommo Poeta nella ricorrenza dell’inizio del viaggio della Divina Commedia (la cui narrazione comincia il 25 marzo del 1300). Curata dagli Uffizi in co-promozione con il Comune, è la più grande scultura mai ospitata nello spazio pubblico del centro storico di Firenze. L’opera costituisce un anticipo della mostra Alberi In-versi, con creazioni del maestro torinese, dedicata a Dante Alighieri ed accolta negli spazi delle Gallerie degli Uffizi dal 1 giugno al 12 settembre.

La colossale scultura, intitolata Abete, vuole essere una metafora del Paradiso: “l’albero che vive de la cima / e frutta sempre e mai non perde foglia” (vv. 29-30, Canto XVIII, Paradiso, Divina Commedia), come afferma Cacciaguida degli Elisei per descrivere all’incredulo Dante Alighieri il luogo in cui si trova. Per Penone, l’albero è immagine di una giovinezza trascorsa tra i boschi delle Alpi Marittime, frequentata assiduamente negli ormai oltre cinquant’anni di ricerca. Attraverso la sua crescita a cerchi concentrici, l’albero rivela una forma essenziale, strettamente necessaria alla sua stessa esistenza e al suo stesso sviluppo, dal momento che ha le radici in terra ma i rami innalzati verso il cielo. L’abete, una conifera, è una pianta che si caratterizza per un tronco resistente alle torsioni e per i rami a palco, dall’andamento regolare: secondo Penone è, in breve, una sintesi formale dell’idea stessa di albero. Per questi motivi l’opera che Penone ha scelto di collocare in Piazza della Signoria è un abete monumentale. Abete, spiega l’artista, “indica lo sviluppo del pensiero che è simile alla spirale di crescita del vegetale”.

Il tronco e i rami dell’abete sono stati realizzati in fusione di acciaio inossidabile, avvolta da un reticolo che conferisce all’installazione un senso ascendente: i 18 elementi che lo formano sono stati modellati in bronzo, con un procedimento di fusione da calchi di bambù. Abete rivela l’interesse di Giuseppe Penone per gli aspetti ambientali dell’arte, soprattutto nello spazio urbano: qui, secondo l’artista, si sviluppa la continuità tra cultura e natura, tra il tempo della storia e quello della vita, tra passato e presente, anche in un luogo così fortemente connotato come piazza Signoria a Firenze.

“L’arte contemporanea in piazza della Signoria ha conosciuto dibattiti anche accesi, fin dai tempi del David di Michelangelo e dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli”, dichiara Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. “Questo è sempre stato un segno della vivacità dei fiorentini, che ora potranno meditare (e perché no, polemizzare) sui molti significati dell’installazione di Penone. Rimane comunque il fatto che questo ’albero dantesco’ che nell’intenzione dell’artista si rifà ai versi dell’Alighieri, mescola un’idea astratta della natura (non a caso in metallo) alla concretezza tutta petrosa del centro di Firenze”.

“L’albero per sua natura volge lo sguardo verso il cielo, verso quelle stelle agognate da Dante, verso la salvezza”, sottolinea il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Quale migliore simbolo dunque, in questo anno drammatico, di una speranza di rinascita e di ripartenza dopo la pandemia? Firenze celebra il suo Poeta e il suo Capodanno con questa icona nella sua piazza principale, da alcuni anni teatro di arte pubblica contemporanea, come segnale di ripartenza a cominciare dalla cultura, dall’arte e dalla natura. Quest’opera e in generale gli appuntamenti per il 700/o anniversario saranno non solo un’occasione unica per celebrare il Sommo Poeta ma anche una forma di riconciliazione della sua città nei confronti di un cittadino prima così negletto e poi così rimpianto, e un modo di affrontare a 360 gradi la sua straordinaria e ancora attuale eredità. Un’eredità che passa dal museo della lingua a Santa Maria Novella, dal cenotafio a Santa Croce, dai reading delle terzine lette in ogni parte del mondo, dalle lapidi e dalle sculture che ricordano il Poeta e la Commedia, e dalle miriadi di eventi che ci apprestiamo a organizzare nel segno di una figura che è diventata un simbolo universale”.

“Gli alberi, tema caro nell’opera di Penone”, afferma l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, “sono anche tra i simboli fondamentali nella Divina Commedia, dalla selva iniziale all’albero rovesciato nel Paradiso. Avere nella nostra piazza principale un Abete che svetta e ci induce ad alzare gli occhi verso un orizzonte rinnovato è la nostra scelta per celebrare Dante con l’arte contemporanea e l’arte pubblica in generale delle quali Firenze da alcuni anni è attiva sperimentatrice. Ciò che colpisce di Dante è la sua universalità: tutti noi ci siamo confrontati, in varie forme, con la Divina Commedia e le altre opere, e il suo è un viaggio fantastico e spirituale che è fortemente attuale. Nell’anno della rinascita dopo il Covid legare Dante a un simbolo naturale può essere un modo di ripensare nel profondo a un nuovo rapporto tra uomo e natura ma anche tra uomo e arte, poesia, cultura, tutti valori cardinali e fari di luce che ci guidano nella strada della ripartenza”.

Firenze, installato in piazza della Signoria l'Abete di Penone, un omaggio a Dante
Firenze, installato in piazza della Signoria l'Abete di Penone, un omaggio a Dante


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