Non è andata benissimo per chi aveva sognato di portarsi a casa un disegno di Michelangelo a una cifra relativamente bassa l’asta di Christie’s a New York dell’altro ieri: il foglio con uno scarabocchio del grande artista, che era stato messo in vendita con una stima molto bassa (6-8.000 dollari), è stato infatti venduto, alla fine, a una cifra di 201.600 dollari. Il costo di un piccolo appartamento, insomma, tipico per i disegni di Michelangelo (che solitamente raggiungono cifre a cinque o sei zeri, con record di 23 milioni per un disegno venduto sempre da Christie’s), ma decisamente alto se si pensa che il disegno in questione è nient’altro che un quadrato sghembo con una firma. E cioè un blocco di marmo con la scritta “Simile”, probabilmente un appunto che Michelangelo aveva lasciato a un qualche suo fornitore, oppure a se stesso per ricordarsi una misura.
Il disegno è attaccato a una lettera scritta nel 1836 da un discendente di Michelangelo, Cosimo Buonarroti, che quell’anno regalò il foglio a un turista inglese di nome John Bowring, poi divenuto governatore di Hong Kong. Il foglio andò per la prima volta in asta da Christie’s, nel 1986, attribuito alla cerchia di Michelangelo. Successivamente venne riconosciuto come autentico dalla casa d’aste Christie’s, e ha evidentemente generato interesse nel mondo dell’arte. Nonostante le dimensioni ridotte della carta e il fatto che si tratti di un semplice appunto anziché di un disegno completo, l’autografia michelangiolesca conferisce al foglio un’importanza significativa.
Come dicevamo quando l’asta era stata annunciata, era prevedibile che il prezzo finale avrebbe raggiunto cifre più elevate, considerando la rarità e il prestigio associati al nome di Michelangelo (c’è infatti il precedente di un altro schizzo simile, passato da Christie’s con stima 10-15.000 sterline e venduto a 73.250). Insomma, c’è chi per avere nella propria raccolta quello che in fin dei conti è meno di una firma di Michelangelo, è disposto anche a spendere cifre considerevoli!