Prosegue la collaborazione tra la Direzione regionale Musei della Toscana e l’azienda Haltadefinizione: dopo la digitalizzazione del Miracolo degli Impiccati di Raffaello, adesso arriva l’acquisizione ad altissima definizione di una delle opere più importanti del Museo Nazionale di Palazzo Reale a Pisa, ovvero il itratto di Eleonora di Toledo con il figlio Francesco, del 1549, attribuita al Bronzino (Agnolo di Cosimo di Mariano Tori; Firenze, 1503 - 1572): si tratta di una variante del più famoso dipinto omologo conservato alla Galleria degli Uffizi.
I ritratti del Bronzino sono il simbolo della ritrattistica ufficiale della Corte Medicea di Cosimo I, primo granduca di Toscana, e idealizzano e codificano l’immagine di donna altera, volitiva e distaccata della sposa Eleonora. Nel ritratto di Palazzo Reale, Eleonora appare nel ruolo di madre con il figlio Francesco, abbigliata con un abito rosso cremisi, il colore prerogativa della corte granducale. Eleonora si presenta composta e solenne, con i capelli raccolti al centro nella scuffia tempestata di perle e sfoggia i suoi preziosi gioielli, tra cui gli orecchini a pendente, due file di perle, e una magnifica cinta d’oro, forse realizzata su disegno di Benvenuto Cellini. Sull’abito, Eleonora indossa una zimarra, una sopravveste riccamente ricamata aperta sul davanti con maniche, una tipologia della moda femminile cinquecentesca prediletta dalla nobildonna. Il figlio Francesco, l’erede del titolo granducale, che costruirà la nuova residenza medicea sull’Arno che oggi ospita il museo, è ritratto all’età di circa otto anni, vestito da adulto, con abiti, saio e calzoni in raso rosso, secondo la tradizione dei “principi bambini”. Lo stile spagnolo e l’apertura al gusto internazionale daranno vita a nuovi criteri d’eleganza e al fiorire una moda inedita, influenzata dallo stile della granduchessa che ancora oggi, grazie ad eccellenti testimonianze pittoriche, è possibile ripercorrere per avere una visione immediata del periodo florido che visse il ducato mediceo.
Il ritratto di Pisa, ricco di particolari nella resa dei pregiati tessuti e dei gioielli di perle che arricchiscono la granduchessa e ora, si gioverà dei gigapixel che permetteranno di osservare da vicino ogni singolo dettaglio dell’opera. La digitalizzazione dell’arte è infatti ritenuta un percorso complementare e fondamentale per la valorizzazione del patrimonio museale, le immagini delle opere in altissima definizione accompagnano, approfondiscono la visione dal vivo dell’opera offrendo punti di vista a tutto il pubblico di appassionati, studiosi e specialisti, studenti e insegnanti.
“Nel museo di Palazzo Reale”, afferma il direttore Fabrizio Vallelonga, “il ritratto del Bronzino acquisisce un significato unico con l’esposizione, in un dialogo straordinario, dell’abito di corte di velluto cremisi appartenuto probabilmente alla stessa Eleonora, notevolmente somigliante a quello del dipinto. Una possibilità unica di confronto tra un originale abito della metà del Cinquecento e il dipinto, che oggi possiamo ammirare online in altissima definizione anche nei suoi minimi particolari”.
“Tra gli innumerevoli elementi che collegano i due musei pisani”, afferma Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana “Palazzo Reale e San Matteo, afferenti alla Direzione musei della Toscana, le vicende legate all’allestimento del ritratto del Bronzino e dell’abito di corte forse appartenuto ad Eleonora sono tra le più eloquenti. L’abito proviene, infatti, proprio dall’ex monastero di San Matteo in Soarta, un tempo attiguo alla residenza medicea in città, e una volta dismesso era stato donato alle monache del San Matteo che a lungo lo usarono per vestire una statua lignea della Vergine. L’esposizione dell’abito e del ritratto del Bronzino, anch’esso a suo tempo recuperato nei depositi del San Matteo, è l’espressione più compiuta del potenziale culturale dei due musei e del profondo legame con le vicende dinastiche del Granducato e con il contesto storico della città”.
“Siamo felici che la collaborazione con la Direzione regionale musei della Toscana prosegua”, sottolinea Luca Ponzio, fondatore di Haltadefinizione, “e che sia stato percepito il valore della digitalizzazione e delle opportunità che rappresenta sia per la diffusione della conoscenza dell’arte che per il monitoraggio dello stato dell’opera”.
Nella foto, uno dei momenti della digitalizzazione.
Pisa, il ritratto di Eleonora di Toledo di Palazzo Reale digitalizzato in altissima definizone |