Nella capitale svizzera, Berna, è riunita la più grande collezione al mondo di opere di uno degli artisti più famosi attivi a cavallo tra Ottocento e Novecento, Paul Klee (Münchenbuchsee, 1879 – Muralto, 1940). Quattromila opere tra dipinti, acquerelli e disegni, nonché testimonianze biografiche, perché a Berna l’artista trascorse metà della sua esistenza, hanno trovato infatti sede definitiva nel Zentrum Paul Klee: un museo che pare costituito da tre colline nel mezzo di un’isola verde. La sua architettura, su progetto di Renzo Piano, è composta da tre strutture in vetro e acciaio, all’interno delle quali si trovano, oltre alle sale espositive, una sala per concerti e manifestazioni, un museo per bambini, sale plenarie e sale destinate a seminari. Le “colline” architettoniche del museo si confondono e si integrano bene nell’ambiente circostante, poiché il Zentrum Paul Klee è immerso in un’area agricola, chiamata Fruchtland, che prende il nome da un’opera dell’artista stesso: Monument im Fruchtland, ed è anche l’indirizzo del complesso museale. Una sorta di ponte tra arte e agricoltura secondo una visione del mondo sostenibile, responsabile e olistica. I visitatori hanno la possibilità di assaggiare e di acquistare i prodotti agricoli nel ristorante o nello shop del museo.
Quando Renzo Piano pensò al progetto da realizzare, gli balenò in mente il presupposto che Paul Klee fosse un artista di ampio e grande respiro, inadatto a essere rinchiuso in un normale edificio. Inoltre l’architetto s’ispirò all’identità del luogo e alle dolce oscillazioni del terreno. Rimase affascinato dalle colline: partì da qui infatti nell’ideazione del suo progetto. Le tre colline sono l’articolazione del paesaggio, si fondono con il terreno e lo trasformano in una scultura paesaggistica; sono di grandi dimensioni: l’onda centrale raggiunge i dodici metri di altezza, ma non ci si rende conto a prima vista di tale grandezza, perché la forma mitiga le dimensioni.
Altra idea di base era inoltre di non fare del museo un luogo del silenzio, ma un luogo di incontri, riposo e piacere, presentando la poliedricità di Klee, in quanto pittore, musicista, insegnante, scrittore e filosofo. Ogni collina è adibita a un particolare aspetto: quella settentrionale è dedicata alla mediazione pratica di arte, musica, conferenze e laboratori, quella centrale è dedicata alla collezione permanente e alle mostre temporanee, quella meridionale è destinata alla ricerca e all’amministrazione. La facciata possiede una geometria insolita: in vetro, raggiunge una lunghezza complessiva di 150 metri ed è suddivisa in una parte superiore e una parte inferiore, le quali sono leggermente sfalsate e interconnesse su un’altezza di quattro metri sopra il piano terra della grondaia, e nei punti più alti la facciata arriva a misurare 19 metri.
Nonostante ciò, per la sua vastità e per la sua diversità, la collezione delle opere di Paul Klee non può essere interamente esposta e, inoltre, la loro fragilità non permette una mostra classica permanente. Per questo motivo il museo espone la collezione a rotazione, ovvero vengono compiute scelte temporanee di 120 - 150 opere alla volta secondo diversi temi. Due spazi espositivi poi offrono ambienti per studi continuamente rinnovati sul lavoro dell’artista e per la presentazione di eventi legati alle arti plastiche.
Le tre colline del Zentrum Paul Klee |
Interno del Zentrum Paul Klee |
Interno del Zentrum Paul Klee |
Il Zentrum Paul Klee è stato inaugurato il 20 giugno 2005 per dedicare interamente una nuova istituzione culturale all’uomo, alla vita e all’opera di Paul Klee. In quell’anno la Fondazione Paul Klee, creata dal 1947, è stata integrata alla Fondazione Zentrum Paul Klee. Fino ad allora, il centro di competenza scientifica di Paul Klee era costituito dalla Fondazione Paul Klee, di cui fu presidente Felix Klee, unico figlio di Paul e Lily Klee, che donò parte dei suoi archivi fotografici e opere della sua biblioteca su suo padre; Alexander Klee, nipote dell’artista, integrò successivamente queste donazioni con significativi documenti scritti tratti dall’eredità di Paul e Lily Klee. Fu tuttavia con la morte di Felix e le donazioni di Livia Klee-Meyer (moglie di Felix) e della famiglia Müller di collezionisti (il chirurgo ortopedico Maurice E. Müller e sua moglie Martha Müller-Lüthi) che ha cominciato a concretizzarsi l’idea di un museo completamente dedicato. Le donazioni della famiglia Müller erano e sono tuttora soggette a tre principali condizioni: il Zentrum Paul Klee doveva essere situato a Schöngrün, nell’area che ospita anche il cimitero dove riposa Paul Klee; la progettazione del nuovo centro doveva essere affidata a Renzo Piano, architetto di fama internazionale e amico della famiglia Müller; le opere di Paul Klee e dei suoi amici artisti di proprietà delle autorità pubbliche non dovevano essere ospitate in un museo tradizionale ma in un centro culturale per visitatori di tutte le età. È presente infatti anche un museo per bambini, che offre la possibilità ai più piccoli di conoscere le opere originali dell’artista, i loro temi e le loro diverse tecniche, per poi dare spazio alla loro creatività attraverso laboratori. La storia della nascita del Zentrum Paul Klee è quindi un esempio concreto di partenariato tra pubblico e privato: un’ottima collaborazione tra autorità pubbliche e privati.
Tra i principi fondamentali del Zentrum Paul Klee, si contano lo studio scientifico del lavoro artistico, pedagogico e teorico di Paul Klee e l’approfondimento del suo significato nel contesto culturale e sociale della sua epoca. Inoltre intende trasporre nel presente il suo potenziale artistico, per dare valore alla sua eredità artistica grazie a questioni contemporanee, nuove interpretazioni scientifiche e forme innovative di mediazione. I visitatori hanno l’occasione di compiere stimolanti esperienze e scoperte che li condurranno a riflettere sull’opera e sulla personalità di Paul Klee, sull’espressione artistica e sulla sua cultura di vita.
Mediante le sue attività, il Zentrum Paul Klee intende affermarsi come centro di competenza globale per la ricerca e la diffusione dell’opera e dell’arte di Paul Klee, della sua fortuna critica e di altri significativi temi culturali: ciò avviene grazie all’utilizzo di risorse di ricerca moderne e allo sviluppo di offerte espositive e di mediazione adatte alle esigenze di visitatori di tutte le età e con interessi e contesti di vita diversi.
L’intero complesso museale intende poi favorire l’incontro con l’arte e con appassionati d’arte e incoraggiare non solo bambini, ma anche adulti a sviluppare la propria creatività attraverso attività creative e interattive. Senza dimenticare che esiste qui una forte connessione tra natura e cultura.
Come già affermato, la collezione permanente non viene esposta interamente, ma con una rotazione da 120 a 150 opere. La rotazione regolare delle opere risponde a motivazioni logistiche e concettuali: da una parte, i 1.750 metri quadrati di spazio espositivo nelle due sale del Zentrum Paul Klee non sono sufficienti per l’enorme collezione, dall’altra parte la rotazione consente di dare dell’artista un’immagine costantemente rinnovata, rivelando nuovi aspetti del lavoro del pittore. Viene in questo modo offerta la possibilità al pubblico di scoprire opere ancora poco conosciute. Le opere di Klee sono inoltre molto molto sensibili alla luce, poiché l’artista utilizzava inchiostri e carte delicati, che lasciati per troppo tempo alla luce perderebbero lucentezza o diventerebbero più fragili. I dipinti esposti vengono perciò messi a riposo ogni sei mesi nel deposito.
Paul Klee, Côte de Provence 1 (1927; acquerello, 23,2 x 30,6 cm; Berna, Zentrum Paul Klee) |
Ritratto di Annemarie Schwarzenbach con macchina fotografica (1939) Ph.Credit Esther Gambaro |
Lang/Baumann, Module n.4 (2016; legno laminato, 9 x 2,8 x 3,5 m, 5 x 0,9 x 3,2 m; Berna, Zentrum Paul Klee) |
Oltre alle quattromila opere, tra dipinti, acquerelli e disegni, il Zentrum Paul Klee possiede una grande raccolta di documenti originali e un’importante documentazione scientifica, a disposizione di specialisti e di appassionati. Negli archivi sono compresi documenti biografici originali, come i suoi diari, il catalogo dei manoscritti del suo lavoro e l’eredità pedagogica con le note del suo insegnamento al Bauhaus (circa 3000 pagine), ma anche di Lily Klee, gran parte della corrispondenza con familiari, amici e conoscenti, mercanti d’arte e musei, documenti personali, foto biografiche e oggetti del suo studio quali dipinti, strumenti del pittore e altri utensili.
La biblioteca raccoglie tutte le opere mai pubblicate su Paul Klee, dai suoi inizi alle più recenti pubblicazioni e monografie; tutti i cataloghi delle mostre a cui Klee ha partecipato, articoli di stampa e recensioni di circa 600 mostre individuali e collettive realizzate nel corso della sua vita, nonché recensioni di mostre e pubblicazioni finora pubblicate. Un database raccoglie inoltre tutte le opere e i documenti di Paul Klee, utili per ricerche specifiche, ed è in continuo aggiornamento.
Sono presenti anche documenti che raccontano altri aspetti della vita e dell’attività di Klee, come quelli legati alla musica e all’insegnamento: gli archivi musicali riuniscono opere di compositori del 1930, comprese composizioni che si riferiscono a Klee, come partiture o supporti sonori di quasi 260 compositori, tra cui Boulez, Globokar, Penderecki, Poulenc e Tan Dun. C’è persino un database dei suoi studenti, con lettere e foto, appunti presi durante le lezioni di Klee al Bauhaus e all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf. Negli archivi multimediali si trovano produzioni televisive, cinematografiche e radiofoniche sull’artista e sul suo contesto. Infine, i Legacy Archives testimoniano la sua eredità e l’influenza della sua arte dopo la morte, tra cui prodotti pubblicitari e di design, opere letterarie, video e foto pubblicati sul web. È in fase di sviluppo una documentazione di artisti ispirati a Klee.
Dal sito web del museo è possibile accedere alla collezione online e alle mostre temporanee in versione digitale.
Fino al 25 aprile 2021 il Zentrum Paul Klee propone Mapping Klee, una mostra che ripercorre l’attività artistica dell’artista, dalle varie tappe della sua esistenza e dei suoi viaggi. Pone in evidenza i luoghi in cui Klee ha vissuto, lavorato o cercato ispirazione: da Berna al suo ritorno passando per Monaco, Weimar, Dessau e Düsseldorf, attraverso opere, foto, estratti di film e documenti. E ancora, i suoi viaggi di formazione nel Mediterraneo, nel Mare del Nord, in Tunisia, in Egitto, a Parigi, a Berlino. Una sezione della mostra è dedicata ai “viaggi” delle opere dell’artista dopo la sua morte, alle più famose collezioni delle sue opere e alle storie di dipinti scomparsi durante la guerra.
Fino al 9 maggio 2021 viene proposta anche la prima esposizione in Svizzera dedicata ad Annemarie Schwarzenbach, fotografa, scrittrice, giornalista e viaggiatrice del Novecento. Departure without destination, questo il titolo della mostra, riunisce circa 7000 fotografie scattate durante i suoi lunghi viaggi attraverso i continenti. Considerata principalmente una scrittrice, è stata anche pioniera della fotografia di reportage. Tuttavia la maggior parte delle sue fotografie è rimasta inedita e il suo lavoro da fotografa è ancora poco conosciuto. I suoi viaggi l’hanno portata in Medio Oriente e in Asia centrale, negli Stati Uniti, in Europa, in Africa centrale e nel Nord Africa, tra il 1933 e il 1942. Appartenente all’alta borghesia e moglie di un diplomatico, Schwarzenbach ha potuto godere di grande libertà fino all’inizio della seconda guerra mondiale. I suoi scatti e i suoi scritti documentano i violenti sconvolgimenti, tensioni e conflitti dell’epoca, prima della seconda guerra mondiale, quali le ripercussioni della crisi economica del 1929, le speranze nei confronti del progresso sociale, le conseguenze della modernizzazione e dell’industrializzazione, la minaccia del fascismo e il fascino per l’Oriente. Si riflettono inoltre temi più personali, come lo sradicamento, la vita in esilio, l’omosessualità o la rottura con i ruoli di genere tradizionali. Queste foto rivelano in particolare la passione sfrenata per il viaggio stesso e per l’ignoto: l’andare senza una destinazione come esperienza esistenziale.
È infine un’installazione permanente Modulo n.4 di Lang / Baumann: si tratta di una struttura frammentata composta da blocchi di diverse dimensioni e di vari colori sovrapposti in modo sfalsato; un secondo gruppo di aspetto simile è appeso dal soffitto. L’insieme, visibile nella parte meridionale del museo in una sala a vetri, forma uno spazio colorato di forte impatto.
Al Zentrum Paul Klee i visitatori di tutte le età hanno non solo l’opportunità di conoscere dettagliatamente la vita e l’arte del celebre pittore, ma possono sperimentare e vivere un museo vivo che induce alla creatività in un ambiente in stretto rapporto con il paesaggio circostante.
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