Valle Maira, cosa vedere: 10 luoghi per rigenerarsi


Cosa vedere in Valle Maira, Piemonte: ecco 10 luoghi per rigenerarsi tra arte e natura.

Tra le Alpi Cozie in Piemonte, sorge una vallata, probabilmente tra le più affascinanti d’Italia: è Valle Maira, che conserva ancora la sua antica storia regalando al visitatore paesaggi senza paragoni, luoghi incantati e talvolta anche avvolti dalle leggende del luogo. Perfetta per chi cerca percorsi sia invernali che estivi, la Valle, che si estende per circa 45 chilometri, offre la possibilità di fare arrampicate, escursioni a piedi, in mountain-bike, o addirittura percorsi a cavallo. Il suo aspetto unico è sicuramente la sua rete di sentieri, che si snodano lungo i suoi boschi, i suoi 17 borghi tra cui Stroppo, Macra e Acceglio, o le formazioni rocciose come la suggestiva Grotta del Diavolo o Rocca la Meja, che presentano ancora testimonianze passate, come le rovine di castelli o addirittura aree archeologiche di epoca preistorica come quella di Roccabruna. La Valle è inoltre famosa per le sue formazioni d’acqua: le cascate di Stroppia e i diversi laghi dalle tonalità nere o azzurre ne sono un chiaro esempio. Uno degli elementi più importanti della Valle Maira però è la tranquillità che riesce a trasmettere: nel luogo, lontano dal turismo di massa, il visitatore vive esperienze rigeneranti a contatto diretto con la natura del luogo e la cultura storica che ancora permane nei borghi abitati. Siete curiosi quindi di scoprire quali sono i luoghi più coinvolgenti della Valle? Noi ne abbiamo selezionati dieci. Ecco quali sono.

1. Stroppo

Grazie la sua posizione al centro della valle di Maira, la località di Stroppo, in passato capitale dell’Alta Valle Maira, è uno dei borghi più importanti della Vallata, rivestendo in antichità un ruolo importante nell’economia del territorio. Passare del tempo tra le sue vie è piacevole e rilassante. Il borgo completo di ogni servizio e chiese come il suggestivo Santuario di Santa Maria di Morinesio del 1511, è una meta ambita dai visitatori che ricercano natura, cultura, storia e sostenibilità allo stesso tempo.

Stroppo. Foto: Daniele Molineris/Consorzio Turistico Valle Maira
Stroppo. Foto: Daniele Molineris/Consorzio Turistico Valle Maira

2. Acceglio

Acceglio, il cui nome sembra avere origini latine o preceltiche, è l’ultimo comune della Valle ed è facilmente raggiungibile seguendo il percorso del fiume Maira fino alla sua sorgente. La natura selvaggia che circonda il borgo presenta percorsi di trekking adatti sia per l’estate che per l’inverno e la rende una località ambita per gli escursionisti che sentono la necessità di voler vivere la loro permanenza in Valle completamente immersi nel verde. La sua posizione che segnala il confine con la Francia, e circondata dalle Alpi Cozie.

Acceglio
Acceglio. Foto: Luca Aless

3. Macra

Il borgo di Macra si trova su un territorio piuttosto ripido a 875 metri di altitudine e nasce dall’unione dai comuni di Alma e Albaretto. Come Acceglio, Macra possiede sentieri adatti al turismo e percorsi escursionistici che regalano la giusta esplorazione della valle. Tra i suoi boschi e i suoi prati i visitatori possono rilassarsi e vivere giornate serene. Macra inoltre presenta sentieri che permettono di scoprire i 17 borghi della Valle. Un esempio? Il sentiero dei ciclamini, che deve il suo nome ai fiori che sbocciano lungo tutto il percorso nei mesi di agosto e settembre colorando il percorso con le loro tonalità accese.

Macra
Macra. Foto: Daniele Molineris/Consorzio Turistico Valle Maira

4. Le cascate di Stroppia

Le cascate di Stroppia, alte quasi 500 metri, sono famose per essere le più alte d’Italia. Lo scenario che si presenta quando ci troviamo di fronte alle formazioni naturali è sensazionale. In primavera le acque delle cascate raggiungono il massimo della loro bellezza per poi abbassarsi in estate, con il livello del lago Niera decisamente più basso. Un modo per ammirarle da vicino? Dal sentiero Dino Icarsi è possibile arrivare direttamente sul fianco del lago Niera, dal quale nasce la cascata.

Le cascate di Stroppia
Le cascate di Stroppia. Foto: Wikimedia/Svetlheinz

5. Marmora

Marmora, situata nella valle Maira, è stata abitata fin dai tempi dei romani che formarono in questa zona un presidio militare, anche se oggi, tra le vallate si produce il tipico formaggio d’alpeggio. Nella zona inoltre, è possibile visitate i 17 borghi che compongono la valle, caratterizzati da edifici e chiese storiche. Marmora è oltre a ciò una zona archeologica, conosciuta soprattutto per l’allestimento che prende il nome di Triassic Park, un percorso per gli amanti della preistoria.

Marmora
Marmora. Foto: Wikimedia/Pampuco

6. Roccabruna

Roccabruna sorge sul picco, dai colori scuri, del Monte Roccerè. Testimonianza della sua antica storia sono i reperti archeologici di epoca preistorica rinvenuti nella località. In passato infatti, la zona di Roccabruna fu abitata fin dalla preistoria dalle popolazioni Celto-Liguri. Il loro insediamento ha dato in seguito origine all’area archeologica del Monte Roccerè, un sito che presenta più di 20.000 reperti tra cui coppelle scolpite nella roccia dell’età del Bronzo e che rappresenta tutt’oggi una prova tangibile dei primi insediamenti nella Valle. Sulla rupe del Monte sono presenti inoltre le rovine di un castello costruito sul monte tra il XIII e XVI secolo.

Roccabruna
Roccabruna. Foto: Luigi Tuby

7. Il Lago Nero

Il lago Nero nella Valle Maira è un piccolo un lago di montagna nascosto a nord di Rocca la Meja. Raggiungerlo non è particolarmente difficile: i sentieri che si snodano lungo il percorso sono appartati, immersi nella vegetazione della valle e circondati da paesaggi che sembrano fatti apposta per essere fotografati. Il lago Nero, così chiamato per il colore scuro delle sue acque, è avvolto da fascino e mistero e sebbene non sia molto esteso, è abbastanza grande da riflettere sulla sua superficie le grandi figure dei monti circostanti.

Il Lago Nero
Il Lago Nero. Foto: Daniele Molineris/Consorzio Turistico Valle Maira

8. Il Lago Nove Colori

La Valle Maira non è composta solo da borghi e aree archeologiche, ma possiede anche notevoli formazioni naturali come grotte, cascate, sorgenti e laghi. Tra questi, il Lac des Neuf Couleurs o Lago Nove Colori possiede scorci e un’atmosfera mozzafiato. Non fatevi ingannare dal suo nome, il lago infatti non si chiama così per le sfumature dell’acqua, ma potrebbe derivare da uno sbaglio del nome originale, chiamato in passato Lac des Neuf Couloirs, Lago dei Nove Canaloni. Ad ogni modo, i colori accesi non mancano di certo. Nella zona del Lago è possibile rilassarsi ai suoi piedi, rinfrescarsi e godere della vista che la natura del posto offre.

Il Lago Nove Colori
Il Lago Nove Colori. Foto: Daniele Molineris/Consorzio Turistico Valle Maira

9. La Grotta del Diavolo

Nella zona vicino di Cucchiales, frazione della Valle Maira, sorge un luogo particolarmente suggestivo avvolto dalle leggende del posto: la grotta del diavolo. Il grande antro sotterraneo si presenta oscuro, con la presenza di stalagmiti a formare un semicerchio. Il motivo di questo n nome? Le storie della località narrano il racconto secondo cui in passato una giovane ragazza, una volta entrata nella grotta per rifugiarsi, scomparve per opera del diavolo. Ma niente paura, nessun diavolo fino ad oggi è stato avvistato! Visitare la grotta è infatti un arricchimento per chi sente la necessità di avventurarsi nella natura e nel mistero dei suoi spazi.

Alta Valle Maira. Foto: Luca Casale
Alta Valle Maira. Foto: Luca Casale

10. La chiesa di San Peyre

La chiesa di San Peyre di Stroppo, si trova a 1233 metri di altitudine, su un picco roccioso che domina la Valle Maira. La sua storia risale fra il XII e il XIII secolo. In quel periodo infatti venne costruita una semplice facciata, il campanile in stile gotico e un portale in pietra in stile romanico. Il santuario, costituito da tre navate, conserva al suo interno dipinti di un pittore sconosciuto risalenti al XIV secolo, che raffigurano scene religiose. È presente un Cristo in trono, Pietro e Paolo, i dodici apostoli e i simboli degli evangelisti. All’interno della chiesa vi sono inoltre L’Annunciazione e il san Cristoforo, la Madonna in trono fra San Pietro e Sant’Antonio Abate e, San Bernardo da Mentone che incatena un diavolo e del Sante Barbara e Caterina d’Alessandria. Non mancano dipinti di altri maestri della prima metà del XV secolo, che hanno raffigurato la Natività, volutamente ispirata ai, l’Annuncio ai pastori, l’Adorazione dei Magi e la Dormitio Virginis.

La chiesa di San Peyre
La chiesa di San Peyre. Foto: Andrea Einaudi

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