La Val di Cembra, nel nel Trentino-Alto Adige, è una valle caratterizzata da paesaggi che tolgono il fiato e da una tradizione vinicola notevole caratterizzata dai terrazzamenti d’uva che si innalzano fino a 900 m di altezza. Tra le uve coltivate si trovano principalmente il Müller-Thurgau e Chardonnay. I vigneti sono sostenuti da muretti a secco e rappresentano secoli dell’agricoltura tradizionale della zona. Oltre alla viticoltura, la valle presenta numerose strutture naturalistiche, come le Piramidi di Segonzano, formazioni geologiche decisamente particolari create dall’erosione della roccia a causa dell’acqua. Altro punto di interesse l’altopiano di Pinè, dal quale partono diversi sentieri accessibili a tutti come il percorso del Giro dei laghi di Serraia e Piazze. Importante quanto l’altopiano di Pinè è il Lago Santo, un luogo avvolto dalle leggende popolari e perfetto per i visitatori che vogliono rilassarsi all’ombra dei suoi alberi e vicino al fresco delle sue acque. Il borgo di Cembra invece ospita la chiesa di San Pietro, di epoca tardo-gotica che custodisce preziosi affreschi come il ciclo della vita di Cristo, la Crocifissione e il Giudizio Universale di Valentino Rovisi di Moena. Se per la vostra vacanza avete deciso quindi di evitare il mare e preferite la montagna, ecco 10 luoghi da visitare in Val di Cembra.
La Val di Cembra è famosa per i suoi vigneti e per la storia della sua della coltivazione della vite, legata alla morfologia del territorio. Il suo paesaggio, che si innalza fino a 870 m sul livello del mare, è unico e le sue caratteristiche garantiscono la produzione di ottimi vini, sia rossi che bianchi e pregiati spumanti. Tra questi troviamo il Müller Thurgau, coltivato in vigneti posti attorno ai 600 metri, i vini fruttati prodotti dalle uve Chardonnay, e spumanti Trento D.O.C. metodo classico. Inoltre, tra i vitigni più importanti e storici della Valle di Cembra, è presente La Schiava, risalente al XIII secolo, come riportato su antichi documenti.
Il sentiero del Dürer, lega l’Alto Adige Südtirol e il Trentino, divisi dal Dossone di Cembra. Il percorso comprende la porzione trentina che parte da Salorno fino ad arrivare alle piramidi di Segonzano, mentre il passo altoatesino parte dal Klösterle di San Floriano, passa dai limpidi laghetti di Egna fino ad arrivare a Salorno. Il sentiero del Dürer deve il suo nome al famoso viaggio che Albrecht Dürer (Norimberga 1471 – 1528) compì in Italia nel 1494. Ciò che rimane come testimonianza di questo importante passaggio sono gli acquerelli del pittore i quali raffigurano il castello di Segonzano e i Welsch Pirg.
La chiesa di San Pietro si trova nel centro storico di Cembra e la sua prima menzione risale al 1224. L’edificio, opera probabilmente di Michele di Francesco di Gardena, è della prima meta del XVI secolo, e possiede una forma tardo gotica. Il suo interno è formato da una sola navata e il suo presbiterio presenta affreschi che lo ricoprono del tutto: al centro della volta è affrescato Dio benedicente con quattro Dottori della Chiesa d’Occidente, mentre le altre zone sono decorate con figure come Davide e i vari profeti, gli evangelisti, le sante e i santi. È presente inoltre l’affresco della Crocifissione, la raccolta della manna, un ciclo della vita di Cristo dall’Annunciazione alla Resurrezione e il Giudizio Universale, ad opera di Valentino Rovisi di Moena nel 1759.
Nella Valle di Cembra, tra le colline e le zone naturalistiche, le torbiere hanno grande importanza, a tal punto da essere diventate delle riserve naturali e una zona speciale di conservazione. Queste località sono nate da ambienti lacustri e ospitano una rara e vasta flora. In passato le torbiere che occupavano le conche lasciate libere dai ghiacciai si sono poi riempite di torba. Le vasche riempite sono rimaste senza ossigeno che ha bloccato la decomposizione degli organismi. In Val di Cembra sono tre le torbiere visibili e sono: lac del Vedes, lago Nero, lago di Valda.
A 4 km dal borgo di Cembra, esiste un lago che incanta i visitatori: è il lago Santo. La sua posizione è strategica poiché offre la possibilità di spostarsi facilmente per i sentieri di trekking tra cui il sentiero lungo il Dürerweg. Il suo nome deriva da una leggenda popolare secondo cui, nel luogo dove sorge ora il lago, vi era un bosco conteso tra eredi. Uno di loro, desiderò che il bosco diventasse un lago, e l’acqua cominciò a salire, minacciando Cembra. Gli eredi, pentiti, chiesero perdono a Dio e, per sancire la pace, fecero gettare nel lago l’anello consacrato del parroco che riuscì a fermare immediatamente l’acqua. In quel momento pericolo cessò.
Le rovine del Castello di Segonzano si ergono possenti sulla vallata di Cembra. L’edificio venne costruito in epoca medievale da Rodolfo Scancio e ad oggi della rocca duecentesca rimangono solo pochi muri. Edificata con la funzione di guardia sui trasporti della Valle dell’Adige, la fortezza ebbe molta importanza fra il Trecento e il Quattrocento, la quale, proprio in questo periodo, divenne proprietà dei Duchi del Tirolo. La fortezza ispirò anche l’artista Albrecht Dürer che durante il suo viaggio nel 1494 dedicò al castello due acquerelli. Intorno al 1795, la rocca fu protagonista di bombardamenti durante la guerra tra francesi e austriaci. In seguito cadde in rovina e ad oggi, la Torre romana chiamata “delle prigioni” è l’unica sopravvissuta.
Le piramidi di Segonzano in Val di Cembra regalano panorami mozzafiato e allo stesso tempo particolari. Le formazioni rocciose devono la sua formazione agli agenti atmosferici che nel corso del tempo hanno plasmato le zone evidenziate. Parliamo di ghiacciai dell’Avisio che hanno lasciato nella Valle del Rio Regnana depositi di terra e altro materiale terroso come massi e pietre. Nel corso del tempo, acqua ha eroso il materiale dando origine alle piramidi. La loro particolarità? Il grande cappello di pietra posizionato sopra la punta delle diverse strutture.
L’Altopiano di Piné, nella Valle di Cembra, è posizionato a 900 m di altezza ed è caratterizzato da boschi, colline e laghi da cui potrai ammirare il Lagorai. Famoso per i suoi sentieri e le sue escursioni, l’altopiano di Pinè offre diversi percorsi accessibili con sedie a rotelle, passeggini e da vivere in solitudine ma anche in compagnia. Tra quelli più accessibili ricordiamo: il Giro del Lago di Serraia fino al Biotopo Paludi di Sternigo, il Giro dei laghi di Serraia e Piazze, da Centrale a Brusago e Lago delle Buse, da Baita Alpina a Cros del Cuc.
Fra Grumes e Grauno, è possibile visitare un lungo sentiero composto da opifici, laboratori e distillerie chiamato il Sentiero dei Vecchi Mestieri. Il percorso è composto da vecchi mulini che sfruttavano l’acqua del torrente Avisio per lavorazione di legno e altri materiali come il metallo. All’interno del percorso è possibile trovare macchinari e spazi restaurati da Rete Riserve Cembra Avisio tra cui molini, fucine e 20 macchine ad acqua. Per vedere le macchine in moto è necessario partecipare alle escursioni organizzate dalla stessa Rete Riserve.
La Cascata del Lupo, nascosta lungo il corso del rio Regnana sull’altopiano di Piné, si trova a 900 m di altezza e ancora oggi rappresenta una meta apprezzata dai visitatori che possono muoversi tra i percorsi fatti di pietra e boschi. Il nome della cascata deriva da una leggenda che vede la morte di un lupo nei pressi della zona. Arrivare alla cascata del lupo è semplice ed è possibile farlo da sentieri differenti: dal paese di Piazze fino ad arrivare al rio Regnana; dalle piramidi di Segonzano; dal sentiero C37; dal paese di Cialini; o scendendo dal sentiero che parte da Marteri di Bedollo.