Terme di Budapest, quali visitare: 10 bagni da non perdere


Quali sono le terme di Budapest da visitare: ecco 10 tra stazioni termali e bagni da non perdere nella capitale ungherese.

Se vi state apprestando a fare un viaggio per rilassarvi un po’, non troppo lontano e magari spendendo il giusto, questa è la volta di andare a Budapest. Che il 17 novembre 2023 ha compiuto 150 anni della sua identità amministrativa unitaria. La capitale dell’Ungheria, adagiata sulle sponde del Danubio, saprà stupirvi per le bellezze artistico-architettoniche, ma, sopratutto, quando si parla di Budapest non si può non parlare delle sue terme. Qui c’è il più grande stabilimento termale d’Europa e la più alta concentrazione di fonti di questo tipo, 123. Già i romani vi si insediarono costruendo delle terme ancora oggi visibili ma, passando naturalmente dal periodo di dominazione turca che qui vide habitat ideale per i loro bagni, fu nel Novacento, che lo sviluppo delle acque benefiche diventò massiccio. Dodici tra terme e bagni turchi ora rientrano in un circuito comunale dal cui sito si può tratte tutte le informazioni logistiche. Vi presentiamo le dieci principali stazioni in questo articolo.

1. Terme Széchenyi

Le più famose, con un edificio mastodontico, il cui primo blocco risale al 1881, progettata dall’architetto ungherese Gyozo Czigler, sono le terme Széchenyi: tre grandi piscine fumanti all’aperto (a 37 gradi centigradi) e 12 al chiuso a temperature diverse in base alla funzione. In generale, oltre al calore decontratturante per i muscoli, il giovamento si trova anche nella presenza di calcio, fluoruro, acido metaborico e solfato che aiutano a risolvere problemi alle articolazioni, come l’artrite cronica. Sono aperte tutto l’anno (anche quelle all’aperto) e il costo del biglietto è in media 18 euro ma varia in base all’orario scelto (mattina, pomeridiano, giornaliero) e ai servizi (uso cabina, uso armadietto, con o senza noleggio asciugamano e ciabatte). Senza dubbio quindi un prezzo molto abbordabile per qualunque turista, sicuramente meno delle altre terme in Europa. Ma il successo, costo a parte, è dovuto anche al fatto che sono bellissime. Ci si tuffa in altre epoche storiche. Già a fine Ottocento queste terme richiamavano gente da ogni dove tanto che molto velocemente si intuì la potenzialità di uno stabilimento termale e così furono costruiti edifici uno dopo l’altro per completarne la costruzione del complesso nel 1913. Il nome scelto fu quello di uno dei più grandi personaggi della storia ungherese: István Széchenyi. L’acqua termale è stata captata la prima volta grazie a un pozzo artesiano profondo 924 metri, scavato da Vilmos Zsigmondy; oggi quel pozzo è profondo 1.250 metri e porta in superficie un’acqua a ben 76°. Le diverse acque termali servono a curare dolori reumatici, artriti, disturbi nervosi. Tantissimi i trattamenti di cura del corpo offerti dalla sauna finlandese alla talassoterapia, dai massaggi ai bagni turchi. Tra le particolarità la spa dove fare il bagni in tinozze di legno con boccali di birra da riempire alla spina. Lo stile è quello neo-barocco che della grandezza fa la sua maestosa fastosità, con cupole, statue, fregi, colonne e archi, mosaici e decorazioni, ornamenti e suppellettili curati nel dettaglio tali da sembrare quasi un palazzo reale. Ai bordi di quelle grandi piscine all’aperto, come in una piazza di una capitale del mondo, si respira l’internazionalità che si è presto guadagnata dopo l’indipendenza dopo l’influenza sovietica, divenendo la città termale per eccellenza. E qui, a bordo vasca, si parlano tutte le lingue e si respira la storia.

Terme Széchenyi
Terme Széchenyi

2. Terme Gellért

In un bellissimo stile liberty, le Terme Gellért sono unanimemente considerate le più belle ed eleganti della capitale delle acque, nessuna compete con la sua atmosfera di classe e stile e la sua reputazione storica. L’edificio stesso è uno dei pezzi più importanti dell’Art Nouveau ungherese e le finestre ornamentali nella sua sala principale sono state realizzate da Miksa Róth. Costruite nel 1918 (insieme all’albergo adiacente) si trovano in centro città e non hanno la calca delle Széchenyi, sono entrambe dell’epoca della monarchia austro-ungarica. L’ideale è comunque quello andarci nei giorni feriali. Colpiscono innanzitutto i colori, i dettagli come dei fondo piscina, mosaici, vetrate maioliche, ceramiche, statue e porcellana Zsolnay che arricchiscono gli ambienti tra colonnati e terrazzini. Come riporta il sito delle terme, qui si godeva di quest’acqua già dal XV secolo e queste sorgenti furono in seguito preferite anche dai turchi, in quanto erano più grandi e più calde delle terme di Buda dell’epoca. Nel XVII secolo, il sito fu chiamato Sárosfürdő, cioè ‘bagno di fango’ a causa del fine limo sorgivo che veniva spinto verso l’alto insieme all’acqua di sorgente e si depositava sul fondo delle piscine. Il Bagno e Hotel Termale di Gellért erano conosciuti in tutto il mondo e molto apprezzato dagli stranieri, fu ampliato nel 1927 con il bagno a onde e nel 1934 con il bagno effervescente. La particolare piscina esterna è dotata anche di un meccanismo per la produzione di onde artificiali e le 4 vasche termali interne hanno una temperatura che varia dai 36° ai 40°, una piscina interna a temperatura 26°, una piscina esterna e una vasca termale esterna. L’acqua proveniente da 118 fonti è ricca di sodio, carbonati di calcio, magnesio, idrogeno e solfati- cloruri, è un toccasana contro malattie alle vie respiratorie, problemi legati alla circolazione e alle infiammazioni. Qui si può anche venire per curare l’asma.

Terme Gellért
Terme Gellért

3. Terme Lukács

Uno stabilimento termale come fosse un santuario mariano con gli ex voto appesi alle pareti. Stiamo parlando delle Terme Lukács e delle sue targhe affisse ai muri di persone che trovato giovamento dal trattamento termale inviarono messaggio di ringraziamento e testimonianza. Qui arrivavano da tutto il mondo personaggi illustri, teste coronate, intellettuali con infiammazioni croniche della spina dorsale, di artriti, postumi post-traumatici e malattie reumatiche, per poter usufruire della fonde calda e dei sui benefici. L’acqua che con temperatura tra i 21° e i 49° è composta di calcio, magnesio e idrocarburo; le acque più calde contengono inoltre fluoruro, cloruro e zolfo. Sono meno turistiche delle altre presenti in città e una visita quindi si può sempre fare con calma. La sua storia parte già dal XII secolo quindo i cavalieri dell’ordine di San Giovanni impegnati nella cura dei malati si stabilirono nell’area delle odierne Terme Lukács, seguiti dagli ordini di Rodi e Malta, con l’ordine di costruire accanto i loro monasteri termali le strutture per curare i malati. Nel periodo di influenza turca la potenza dell’acqua venne utilizzata per generare energia con mulini e maginare il grano e produrre polvere da sparo. Nel 1884, Fülöp Palotay diede nuovo senso alla struttura dando il via a una serie di interventi che inclusero anche l’albergo termale, l’istituzione di un moderno reparto di idroterapia e la piscina. Da tenere presente che ancora oggi c’è la distinzione delle aree maschili e femminili. Dal 1937 è presente anche una sala dell’acqua minerale da bere per le sue doti “eccezionali” in caso di malattie intestinali e dello stomaco. Oggi sono dotate anche di vasche con acido carbonico, saune secche e con vapore e di una sauna finlandese. Inoltre la struttura mette a disposizione diversi tipi di servizi, tra cui massaggi medici, rinfrescanti, podologici e ancora trattamenti con fanghi e trattamenti psicoterapeutici. Nel 1979 è stato istituito il primo reparto per la realizzazione di strutture termali complesse (ospedale diurno). Nel 1999 sono state modernizzate le piscine all’aperto e creata una piscina di lusso, dotata di un corridoio vorticoso, effervescenza subacquea, doccia cervicale, massaggio alla schiena con fascio d’acqua nascosto nelle sponde del sedile, idromassaggio, geyser, letto effervescente. Le terme Lukács sono considerate le più autentiche tra quelle più famose (anche se per essere sicuri di non aver troppa gente attorno è il caso di andare alle 6 del mattino) ma anche come le terme degli artisti, infatti qui venivano a nuotare e curarsi moltissimi scrittori, poeti e letterati ungheresi nell’Ottocento e nel Novecento. Molto bella la vista panoramica dal terrazzo sul tetto.

Terme Lukács
Terme Lukács

4. Terme Dandár

Sono le terme meno frequentate dai turisti: Széchenyi, Gellért, Rudas e Lukács sono le più famose, quindi se volete una esperienza meno caotica e più autentica Dandár fa al caso vostro, qui avete più probabilità di incontrare i veri ungheresi. È il rifugio dei lavoratori ungheresi nella zona di Pest. Un piccolo complesso termale che si estende nel quartiere di Ferencvaros tra nuove zone residenziali e vecchi complessi industriali. Assolutamente da provarle per gli amanti dell’acqua calda. Il progetto architettonico per il bagno pubblico in via Dandár è stato preparato da Ferenc K. Császár, commissionato nel 1930 per poi essere trasformato nel 1936. Nel 1978 però, a seguito di un’accurata ricostruzione, è stato messo in funzione come stabilimento termale.

Terme Dandár
Terme Dandár

5. Terme di Rudas

Tappa che merita senz’altro. Prima cosa da segnalare è che c’è l’ingresso uomini e donne a giorni alterni o in differenti orari quindi prima di andare verificate sul sito le modalità di ingresso comprese quelle relativi all’utilizzo del costume da bagno o del telo asciugamano. Ingresso vietato ai minori di 14 anni. Siamo in riva al Danubio, ai piedi della Collina Gellért e qui si dice siano le migliori acque della città forse proprio perché sono anche un po’ radioattive, incredibile a dirsi. Tra le esperienze da provare il bagno ripetuto in vasca con acqua 42 gradi (la più calda di Budapest) e poi quella con 14 gradi, e viceversa. Tonificante. La struttura si presente divisa in due ali dove a destra c’è il bagno turco, il più antico della città (è del 1556), mentre a sinistra c’è la parte più moderna con la piscina per nuotare e una zona wellness con una vasca sul tetto da cui si può godere una fantastica vista sul Danubio. Il fascino e lo stile dell’epoca di dominazione ottomana si sente tutt’oggi nell’architettura e nelle geometrie di vasche e bagni.

Terme di Rudas
Terme di Rudas

6. Bagni Király

A proposito di influenza ottomana, parliamo dei bagni Király dal nome della famiglia proprietaria dell’edificio (in ungherese significa “re”): bagni turchi costruiti nel 1565 dal Pascià di Buda Arslan. Non hanno una fonte termale propria da cui captare le acque e attingono dalle acque delle Lukács. Questo perché gli Ottomani decisero di costruire questi bagni all’interno delle mura della città, così da poterli utilizzare anche in caso d’assedio. L’ambiente più caratteristico è la vasca principale sormontata da una cupola ottagonale e vasche termali più piccole.

Bagni Király
Bagni Király

7. Bagni Veli Bej

Considerati i più belli di Buda, i Bagni turchi costruiti dagli Ottomani nel sedicesimo secolo, erano quelli di Veli Bej. Attualmente circondato da edifici di stile classico è di proprietà dell’ospedale adiacente.

Bagni Veli Bej
Bagni Veli Bej. Foto: Csaszar Hotel

8. Terme Palatinus

Le Palatinus hanno 100 anni di storia e si trovano sull’isola Margherita, in mezzo al Danubio, lunga 2.500 metri e larga 500 metri per una superficie totale intorno al kilometro quadrato, e sono le più adatte per chi va in famiglia con bambini: 11 piscine di varia natura comprese quelle attrezzate con giochi acquatici. Oltre alle Palatinus sull’isola c’è un parco (con un piccolo zoo), quindi siamo nel mezzo della città ma è come se fossimo altrove, con due siti tutelati dall’Unesco: la “Fontana musicale”con i suoi zampilli che si muovono al ritmo di musica classica; e il serbatoio idrico a torre ottagonale, alta 57 metri, costruita in stile Art Nouveau nel 1911. Le terme sono in funzione dal 1919 e nel 1921 furono costruite la grande piscina di 5 000 metri quadrati e due piscine più piccole. Fino alla seconda guerra mondiale, la grande piscina era la più grande d’Europa. Visto il gradimento di visitatori fu deciso un ampliamento completato nel 1936, da István Janáky e György Masirevich, con l’idea di poter ospitare be 10mila persone. “Il nuovo edificio”, come si spiega sul sito, “era caratterizzato da elementi Bauhaus puliti, quasi minimalisti, potenti. L’edificio moderno e funzionalista fu completato rapidamente, in meno di un anno (1937). Lo splendore dell’edificio è attribuito al disegno spaziale, all’alternanza di superfici compatte e traforate e all’armonia di opere d’arte collocate con gusto”. Gli interventi si susseguirono nella seconda metà del Novecento fino all’ultimo del 2017 con , tra le altre cose, scivoli, campi da calcio.

Terme Palatinus
Terme Palatinus

9. Terme di Csillaghegyi

Da segnalare le terme di Csillaghegyi immerse in un contesto naturalistico di grande cura che fa da cornice e supporto alle varie zone con acqua. È il secondo stabilimento con bagno all’aperto della città e qui fu dotata per la prima volta una piscina di un meccanismo per creare le onde, avveniristico per l’epoca. Nel 2017 è stato ritrovato un reperto archeologico: delle tombe romane di cui una riccamente decorata. Tre delle sculture in bronzo restaurate sono già esposte nel Museo di Aquincum.

Terme di Csillaghegyi
Terme di Csillaghegyi

10. Terme Paskal

Non paghi di quante ne avevano già, nel 1989 furono costruite le ultime terme in ordine di tempo: le Paskal. Più moderne e quindi prive del fascino antico della storia passata sono state ampliate negli anni 2000.

Terme Paskal
Terme Paskal

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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.




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