Soave: vino, storia e cultura. Soave è un borgo incantato che si trova ad appena mezz’ora d’auto dal centro di Verona. Soave è celebre per l’ottimo vino che si coltiva nella campagna circostante, ma è soprattutto un luogo magico per una gita fuori porta, un luogo dove ancora si possono respirare atmosfere di temi passati. Soave conserva oggi il proprio impianto medievale con la grande cerchia di mura che abbracciano l’imponente castello scaligero, per secoli importantissimo baluardo difensivo di queste terre. Se il castello è sicuramente il gioiello più splendente e il simbolo di Soave, è però solo passeggiando con il naso all’insù per le strade e i vicoli del borgo che si riesce a percepirne tutta la straordinaria bellezza. La cattedrale, il palazzo di giustizia e poi ancora il suggestivo parco Zanella saranno solo alcuni dei vostri punti di riferimento alla scoperta di Soave. Soave non è però soltanto una gioia per gli occhi, ma lo è anche per il palato. Soave, d’altronde, è celebre soprattutto per il vino che porta il suo nome e che qui si può degustare nelle tantissime enoteche, cantine e osterie che offrono menù per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ecco cosa vedere nel vostro soggiorno a Soave.
Il castello di Soave è una monumentale fortezza perfettamente conservata. Le sue origini risalgono agli inizi del X secolo, all’epoca delle invasioni degli Ungheri, e da allora è sempre stato il centro della vita sociale e politica di queste terre oltre che teatro di numerose dispute per il suo possesso. Gli scaligeri anzitutto, ma anche i Visconti, i da Carrara signori di Padova, la Repubblica di Venezia e poi ancora le scorribande degli eserciti germanici ne hanno rivendicato la signoria fino a che, nel 1696, passò al nobile Francesco Gritti dalle cui eredi nel 1830 lo acquistò Antonio Cristani, nonno materno di Giulio Camuzzoni, bisnonno dell’attuale proprietaria e per lunghi anni benemerito sindaco di Verona. Fu quest’ultimo che alla fine del XIX secolo si dedicò ad un minuzioso restauro in cui profuse ingenti energie e capitali. Oggi il castello di Soave sembra essere uscito dalla matita di un illustratore tanto è bene conservato. Il fortilizio si eleva maestoso con un’alta torre centrale, attorno alla quale si sviluppano gradualmente i giri delle mura che separano tre cortili ed un piccolo cortile pensile. Le mura da qui poi scendono ad abbracciare tutto il borgo medioevale.
Passeggiando per il centro di Soave uno dei primi edifici a catturare l’occhio è senza dubbio il Duomo di San Lorenzo Martire. La sua è una storia in continua trasformazione. La chiesa dedicata a San Lorenzo fu eretta per la prima volta nell’XI secolo per poi essere abbattuta e spostata nell’attuale collocazione all’inizio del Trecento. Anche questa antica pieve fu a sua volta però demolita perché considerata troppo angusta e così fu sostituita dall’imponente edificio attuale a partire dalla metà del XVIII secolo grazie all’impegno non solo del Comune, ma anche del popolo. Il Duomo fu poi ingrandito nel 1884 su progetto dell’abate architetto Gottardi. Dello stesso Gottardi è il restauro della facciata in stile rinascimentale, con colonne ioniche e scalinata in marmo rosso di Verona. L’interno del duomo di Soave è ad una navata, con altari barocchi e pregevoli dipinti. Iconico è poi il bel campanile, in stile classico con trifore eretto secondo il disegno di Luigi Trezza. Oltre alle opere d’arte è da vedere il maestoso e bellissimo organo costruito nel 1889 dall’inglese Giorgio Trice che viene spesso utilizzato in occasione di concerti di musica sacra.
Tra i luoghi più cari agli abitanti di Soave c’è sicuramente il santuario mariano della Bassanella. Nell’eponimo borgo di Bassano questo edificio semplice affonda le sue origini fino addirittura all’anno mille ed è legato a una apparizione della Vergine che sarebbe avvenuta nella valle Ponsara. In quel luogo secondo la tradizione è stata rinvenuta la statua della Madonna con il bambino che ancora oggi è venerata all’interno del santuario. La chiesa durante i secoli è stata condotta prima dai monaci benedettini poi dagli olivetani di Santa Giustina fino a che, alla caduta della Repubblica di Venezia, passò al vescovo di Verona. È però nel XIX secolo che il Santuario della Bassanella ha conosciuto la sua più importante trasformazione con la facciata che fu portata da Ovest a Nord, di fronte a una piazza che si affaccia sulla bassa val Tramigna. All’interno sono conservati molti affreschi di pregevole fattura risalenti al Trecento e che raffigurano, tra gli altri, san Benedetto, santa Scolastica e san Cristoforo.
Pregevole edificio quattrocentesco, la chiesa di Santa Maria di monte Santo, detta anche dei padri domenicani o di monte Dragone, si trova sulla via del colle che porta al castello di Soave. All’interno delle sue mura i domenicani vi rimasero fino alla seconda metà del XVII secolo quando tanto la chiesa che il convento all’epoca annesso passarono al Comune. Ancora oggi la chiesa di Santa Maria dei domenicani con il suo inconfondibile campanile si distinguono per il proprio stile elegante e riescono a essere allo stesso tempo sobri, eleganti, ma anche di grande impatto. Quando ci si prepara a varcare la porta della chiesa si presti particolare attenzione alla nicchia sopra la porta principale dove anticamente si trovava un affresco raffigurante la Vergine e i Santi dell’Ordine dei Predicatori di cui è rimasto solo un accenno di disegno a causa dell’esposizione al vento gelido di tramontana. All’interno, invece, si possono ammirare diversi affreschi e cappelle con archi in tufo a tutto sesto, altari policromi, balaustre e pilastri marmorei ornati da bassorilievi. La chiesa è stata completamente restaurata nel 1985 e oggi è un apprezzato contenitore per esposizioni, rassegne, concerti e mostre d’arte.
Se il castello scaligero è sicuramente il simbolo più conosciuto di Soave, il Palazzo di Giustizia si colloca senza dubbio al secondo gradino del podio. Nel cuore del centro storico, in piazza della Loggia, il palazzo di Giustizia fa da sfondo alle tortuose vicende storiche di Soave dal 1375 quando fu edificato per volere di Cansignorio della Scala, che vi insediò quale rettore e capitano Pietro Montagna. Per costruire questo imponente edificio occorsero appena quattro mesi durante i quali tuttavia le maestranze dell’epoca riuscirono a dare forma a un autentico capolavoro. Il palazzo di Giustizia ancora oggi si presenta con una loggia a quattro portoni ad arco acuto di pietra sagomata e con finestre ogivali. Nel mezzo della facciata c’è un poggiolo che sorregge una statua in pietra della Vergine col Bimbo sulle ginocchia affiancata da due figure affrescate di San Lorenzo e San Giovanni Battista. Di alto valore storico e poetico, a caratteri gotici, è l’iscrizione, in versi latini, posta sotto il poggiolo della facciata, che ricorda la costruzione.
Conosciuto anche come Palazzo del Capitano, il Palazzo Scaligero è un edificio trecentesco perfettamente conservato che ospita oggi il Comune di Soave. La costruzione del palazzo del Capitano cominciò nel XIV secolo per volontà di Cansignorio della Scala e si trova a pochi passi da Porta Aquila. Qui a lungo hanno vissuto i pretori e i governatori di Soave, mentre durante la dominazione veneziana divenne la residenza dei capitani, che rappresentava il potere politico del borgo. Grandioso nella sua semplicità, questo palazzo ha nella parte retrostante un bel giardino, parco Baccio Zanella, ma a colpire i visitatori è soprattutto come abbia saputo fronteggiare il passare del tempo conservando intatto tutto il proprio fascino. Il palazzo scaligero ha ancora oggi l’impianto originale, costituito da due corpi di fabbrica porticati disposti a elle e separati dalla strada da un ampio cortile, circondato da un alto muro, in cui si apre un portale profilato in pietra finemente decorata.
Un intricato disegno di archi e finestre tutto finemente decorato con affreschi che rappresentavano le fatiche di Ercole. Così si presentava originariamente la facciata di Palazzo Cavalli, capolavoro architettonico quattrocentesco che si trova al centro del borgo medievale di Soave. A lato di piazza dell’Antenna si può ancora oggi ammirare questo splendido edificio fatto costruire nell’anno 1411 da Nicolò Cavalli, capitano di Soave. Palazzo Cavalli è un perfetto esempio di stile gotico-veneziano, con finestre trilobate ad arco acuto e sottostante loggia. Nella trifora rinascimentale si notano, nelle colonnine centrali, bassorilievi raffiguranti la lucertola e lo scorpione, figure che si ricollegavano tematicamente al soggetto degli affreschi della facciata, ormai non più visibili. Come detto, la facciata era un tempo pregevolmente affrescata con soggetti mitologici di Giovanni Maria Falconetto da Verona. Come testimonianza degli affreschi, resta una tavola di Pietro Nanin, conservata all’interno del palazzo, che riproduce la facciata come doveva essere originariamente.
Un tempo inespugnabile difesa, oggi ideale cornice alle tante bellezze di Soave. Le mura scaligere vennero costruite nel 1369 per volontà di Cansignorio della Scala e raccolgono al loro interno il nucleo storico di Soave. Anticamente solo tre porte si aprivano nella cinta: porta Aquila, oggi conosciuta come porta Bassano a nord, porta Vicentina ad est e porta Verona a sud. Per due lati le mura sono accompagnate dal fossato naturale formato dal fiume Tramigna. Le mura scaligere sono oggi di proprietà del Comune che si è occupato del loro completo restauro. In particolare del camminamento di ronda è stato ripristinato il lastricato di pietra realizzando le protezioni di acciaio e legno per dare l’idea di com’era una volta e per invitare ad un percorso didattico sulle mura che farà compiere al visitatore un autentico salto indietro nel tempo partendo dal castello per arrivare poi, oltrepassando anche quattro torri con solai in legno, sino al magnifico tratto di mura che si trova in via Torricella.
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