Pesaro, cosa vedere e cosa fare: 15 luoghi da non perdere in città


Cosa vedere e cosa fare a Pesaro: i 15 luoghi da non perdere in città, tra musei, monumenti, siti storici.

Situata sulla costa dell’Adriatico, non lontana dalla Romagna, la città di Pesaro è la seconda città più popolosa delle Marche dopo il capoluogo Ancona. Importante centro rinascimentale, Pesaro ha una lunga storia che risale all’epoca romana e ha svolto un ruolo significativo nel corso dei secoli. Città dall’economia diversificata, che comprende settori come il turismo (Pesaro è infatti nota meta balneare e culturale), l’industria manifatturiera e la produzione di ceramiche, ospita anche importanti istituzioni artistiche, è sede del Rossini Opera Festival (il grande compositore Gioacchino Rossini nacque infatti qui), ha un affascinante centro storico, con strade pittoresche e sontuosi edifici rinascimentali.

Il cuore di Pesaro è il suo centro storico: passeggiando per le sue strade, ci si trova avvolti dall’atmosfera intrisa di storia. Le facciate eleganti delle case, i portici affacciati sulle strade e i tesori architettonici come il Duomo di Pesaro e il Palazzo Ducale racchiudono la lunga storia di questa bella città, il cui cuore è situato nella Piazza del Popolo, luogo ideale per sedersi e osservare la vita cittadina. E poi, le spiagge di Pesaro, bagnate dalle acque del mar Adriatico, offrono un rifugio di tranquillità, dove rilassarsi oppure fare tappa prima di lanciarsi nella vita notturna della Romagna dopo aver preso il sole sulla sabbia dorata delle Marche. Pesaro è anche ben posizionata per esplorare altre parti delle Marche, nonché alcune delle città più affascinanti dell’Italia centrale, come Urbino, che fa provincia assieme a Pesaro. La città è stata inoltre selezionata come Capitale Italiana della Cultura 2024. Città tranquilla ma viva, lontana dal turismo di massa, Pesaro è capace di sorprendere ogni visitatore: ma quali sono i luoghi da non perdere quando si visita Pesaro? Ve ne proponiamo dieci!

1. Piazza del Popolo

Chiusa sui quattro lati da altrettanti palazzi (le Poste, Palazzo Ducale, Palazzo Baviera e Palazzo Comunale), Piazza del Popolo è il cuore della città, e sorge sul sito del foro della Pisaurum romana, all’incrocio tra il cardo e il decumano. La piazza, al cui centro sorge la Fontana di Piazza del Popolo (detta “La Pupilla”), uno dei simboli della città, è spesso sede di eventi culturali, concerti all’aperto, spettacoli teatrali e altre manifestazioni. Questi eventi rendono la piazza un punto di ritrovo per residenti e visitatori che desiderano godersi l’ambiente festoso e l’offerta culturale della città. Data la sua posizione centrale, la Piazza del Popolo è spesso considerata un punto di partenza ideale per esplorare Pesaro. Da qui è possibile passeggiare per le strade del centro storico, visitare i musei come Palazzo Mosca e la Casa Rossini, e godere dell’atmosfera vivace della città.

Piazza del Popolo
Piazza del Popolo. Foto: Comune di Pesaro

2. La Cattedrale di Santa Maria Assunta

La Cattedrale di Pesaro, dedicata a Santa Maria Assunta, ha radici antiche che risalgono almeno al IVI secolo, ma l’edificio attuale è il risultato di molteplici ristrutturazioni e ampliamenti nel corso dei secoli. L’architettura della cattedrale riflette diverse epoche, con la facciata in stile romanico-gotico e l’interno che è il risultato dei rifacimenti seicenteschi e poi successivamente ottocenteschi (fu nel 1663 che la cattedrale, prima dedicata a san Terenzio di Pesaro, venne consacrata a santa Maria Assunta). La facciata, risalente al 1282-1312, è caratterizzata dai tipici mattoni rossi delle chiese marchigiane. La particolarità della chiesa sono i due mosaici antichi sovrapposti, scoperti nell’Ottocento (visibile solo quello del secondo livello, iniziato nel VI secolo ma rimaneggiato almeno fino al XIII).

La Cattedrale di Santa Maria Assunta
La Cattedrale di Santa Maria Assunta. Foto: Helene Brasseur

3. La chiesa di Sant’Agostino

Tra gli edifici di culto più importanti di Pesaro, la Chiesa di Sant’Agostino fu costruita tra il XIV e il XV secolo in stile gotico sul luogo di un precedente edificio di culto che gli Eremitani avevano intitolato a san Lorenzo. La facciata è una delle più riconoscibili della regione, grazie soprattutto alla presenza di uno spettacolare portale gotico, con influssi veneziani, realizzato in marmo rosso di Verona e pietra bianca d’Istria. La Chiesa di Sant’Agostino ospita alcune opere d’arte significative, tra cui una una Annunciazione di Palma il Giovane, un San Nicola da Tolentino di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio, e soprattutto una Santa Rita di Simone Cantarini, il più grande artista pesarese, uno dei maggiori pittori del Seicento, talentuoso artista di Guido Reni. Da non perdere anche il coro ligneo rinascimentale.

La chiesa di Sant'Agostino
La chiesa di Sant’Agostino. Foto: Arcidiocesi di Pesaro

4. Palazzo Ducale

Monumento più noto della città, il vasto Palazzo Ducale di Pesaro fu costruito a partire dal XIII secolo, come residenza dei Malatesta prima e degli Sforza successivamente, e venne poi ampliato fino ad assumere le forme attuali tra il Cinque e il Seicento sotto la signoria dei Della Rovere. Dal 1564, diventò la sede del potere del Ducato roveresco, quando la capitale fu trasferita da Urbino a Pesaro. L’aspetto attuale è il risultato delle ristrutturazioni rinascimentali, con dettagli decorativi e ornamenti che rendono il palazzo un esempio di grande eleganza e raffinatezza, al quale lavorarono architetti come Girolamo e Bartolomeo Genga e Filippo Terzi. Il Palazzo Ducale presenta una facciata imponente e decorata, con un lungo loggiato a cinque arcate a cui corrispondono altrettanti finestroni al piano nobile, il tutto coronato da una copertura merlata. Il palazzo, dopo l’annessione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa, fu sede del legato pontificio che governava la città. Oggi, Palazzo Ducale è sede della prefettura di Pesaro.

Palazzo Ducale
Palazzo Ducale. Foto: Luigi Angelucci / Pesaro Musei

5. I Musei Civici di Palazzo Mosca

Ospitati nel suggestivo Palazzo Mosca, un edificio storico antica residenza della nobile famiglia Mosca, i Musei Civici di Palazzo Mosca sono nati a partire dal lascito testamentario della marchesa Mosca risalente al 1885. Offrono una variegata collezione di opere d’arte, oggetti storici e testimonianze culturali legate alla storia e alla cultura di Pesaro e delle Marche: dipinti (i due più celebri sono l’imponente Pala di Pesaro di Giovanni Bellini, e la Testa del Battista variamente attribuita allo stesso Bellini o a Marco Zoppo), sculture, mobili, ceramiche (particolarmente ricca la raccolta di maioliche rinascimentali del cavalier Domenico Mazza acquisita dal Comune di Pesaro nel 1857), oggetti d’arte applicata, monete e altro ancora. Famosa, inoltre, la libreria, ovvero la parete di libri diventata in epoca recente uno dei luoghi più fotografati delle Marche, simbolo della lettura e della passione per i libri.

I Musei Civici di Palazzo Mosca
I Musei Civici di Palazzo Mosca

6. La Casa natale di Gioacchino Rossini

Si trova in un sobrio edificio di Via Rossini, non particolarmente significativo sotto il profilo artistico. Oggi è una casa museo che commemora la nascita, la vita e le opere di uno dei più celebri compositori operistici di tutti i tempi, Gioacchino Rossini, nato in questa casa il 29 febbraio del 1792. Il museo offre una varietà di esposizioni che raccontano la vita, il lavoro e le influenze di Rossini, il tutto in un allestimento rinnovato nel 2015 che ha ampliato la collezione esponendo lettere, libretti originali, spartiti, contenuti multimediali. Si possono ammirare, lungo l’itinerario che segue la biografia di Rossini, oggetti personali, partiture, libretti, dipinti, opere d’arte (come i trenta ritratti a stampa del compositore) e altre testimonianze che, ruotando attorno al nucleo centrale costituito dalla donazione del collezionista francese Alphonse Hubert Martel, grande appassionato di Rossini, offrono un’immersione nella vita dell’artista e nel contesto musicale del suo tempo. Con il tempo la Casa natale di Gioacchino Rossini è divenuta un vero un luogo di pellegrinaggio per gli appassionati della musica del tempo e offre un’opportunità per conoscere da vicino la vita e l’eredità di uno dei compositori più influenti della storia. Il museo offre uno sguardo intimo nella vita di Rossini e nel contesto musicale in cui ha operato.

La Casa natale di Gioacchino Rossini
La Casa natale di Gioacchino Rossini. Foto: F. Ceragioli

7. La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro

La “Sfera Grande” è una scultura realizzata dal grande scultore Arnaldo Pomodoro, nativo di Morciano di Romagna, e rappresenta uno dei suoi lavori più riconoscibili. La Sfera Grande di Pesaro è un’opera in bronzo che rappresenta una sfera di grandi dimensioni con una superficie altamente lavorata, attraversata da incisioni, solchi e scanalature, creando un gioco di luce e ombra che cambia in base all’angolo di osservazione e all’illuminazione. Questa lavorazione dettagliata, che conferisce all’opera una sensazione di mistero e profondità, è tipica dell’artista, che sotto la superficie apparentemente liscia e perfetta dei suoi solidi nasconde complessi e intricati meccanismi. Sistemata in piazzale della Libertà, a poca distanza dal mare, venne realizzata nel 1998 su modello risalente al 1967, eseguito per l’Expo di Montreal di quell’anno.

La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro
La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro. Foto: Comune di Pesaro

8. Rocca Costanza

La Rocca Costanza è un’imponente fortezza divenuta uno dei simboli della città, della quale rappresenta un importante punto di riferimento architettonico e storico. Fu costruita nel XV secolo (precisamente tra il 1473 e il 1483), commissionata da Costanzo Sforza, signore di Gradara e Pesaro, da cui deriva il nome “Costanza”. La fortezza fu progettata come struttura difensiva per proteggere la città dalle minacce esterne e per dimostrare il potere e l’autorità del suo committente. La Rocca Costanza presenta un’imponente struttura a forma di quadrilatero con robuste torri angolari circolari. La robustezza delle mura, le torri di guardia e i merli riflettono il suo scopo difensivo. Nel corso dei secoli, la Rocca Costanza ha avuto vari ruoli e funzioni. Oltre a essere un’importante struttura militare, è stata utilizzata, nell’Ottocento, come prigione (e lo è rimasta fino al 1989). Oggi è utilizzata per ospitare eventi culturali, mostre, conferenze e spettacoli.

Rocca Costanza
Rocca Costanza. Foto: Comune di Pesaro

9. Il Centro Arti Visive Pescheria

Il Centro Arti Visive Pescheria è un’importante istituzione culturale di Pesaro, dedicata all’arte contemporanea e alle espressioni visive. Questo centro ha lo scopo di promuovere l’arte contemporanea attraverso mostre, eventi, laboratori ed esposizioni che coinvolgono sia artisti locali che internazionali. Il centro ha aperto le sue porte nel 1996 ed è ospitato in un edificio storico, la Pescheria, situato nel cuore del centro storico di Pesaro, originariamente utilizzato come mercato del pesce (funzione che ha svolto fino a non molti anni fa), ma è stato ristrutturato e trasformato in uno spazio espositivo moderno. Il Centro Arti Visive Pescheria ospita mostre e esposizioni temporanee di arte contemporanea, che spaziano attraverso diverse forme artistiche come la pittura, la scultura, la fotografia, il video, l’installazione e altro ancora. Le mostre spesso riflettono le tendenze artistiche attuali e offrono una prospettiva sulla creatività contemporanea: si sono svolte qui mostre su artisti come Giuseppe Penone, Jannis Kounellis, Tony Cragg, Eliseo Mattiacci, Mimmo Paladino e molti altri. Il Centro Arti Visive Pescheria svolge un ruolo importante nella promozione e nell’educazione nell’ambito dell’arte contemporanea. Attraverso i suoi eventi e programmi educativi, il centro cerca di coinvolgere il pubblico locale e i visitatori nella comprensione e nell’apprezzamento dell’arte contemporanea, con progetti culturali che riflettono le tendenze artistiche e le sfide contemporanee.

Il Centro Arti Visive Pescheria
Il Centro Arti Visive Pescheria. Foto: Pesaro Musei

10. Il Museo Nazionale Rossini

Aperto nel 2019, ha sede nel centrale Palazzo Montani Antaldi, edificio neoclassico, e racconta la storia del grande compositore Gioacchino Rossini con un percorso dedicato alla sua musica esponendo opere d’arte, cimeli, spartiti d’epoca, libretti, scenografie, il tutto arricchito da supporti multimediali. Insieme a Casa Rossini, fa parte di un vero “percorso rossiniano” attraverso il quale è possibile ripercorrere vita e opere del compositore: il Teatro Rossini, i Musei Civici di Palazzo Mosca, il Tempietto Rossiniano e la Biblioteca della Fondazione Rossini (l’ente gestore del museo), che ha sede al piano terra di Palazzo Montani Antaldi.

Il Museo Nazionale Rossini
Il Museo Nazionale Rossini. Foto: Turismo Marche

11. Il santuario della Madonna delle Grazie

Situato nel centro storico di Pesaro, il santuario della Madonna delle Grazie è, nelle forme attuali, l’edificio che nel Trecento venne fatto costruire da Pandolfo II Malatesta, signore di Pesaro, al posto di un’antica chiesa francescana costruita nel 1270. Oggi poco è rimasto dell’antico edificio medievale: spicca, in particolare, lo splendido portale gotico realizzato tra il 1356 e il 1373 (è tutto ciò che resta dell’antica chiesa malatestiana), mentre il resto della facciata, che si distingue per il laterizio tipico delle chiese marchigiane, è risultato dei rifacimenti seicenteschi. Anche l’interno venne rifatto in epoca barocca, e vi si possono vedere ancora tombe medievali, tra le quali spicca l’arca di Paola Orsini, moglie di Pandolfo II. Una curiosità: la chiesa è dedicata alla Madonna delle Grazie solo dal 1922, quando venne spostata qui l’immagine mariana delle vicina chiesa dei Servi, abbattuta per ragioni di sviluppo urbanistico: prima, l’edificio di culto era dedicato a san Francesco.

Il santuario della Madonna delle Grazie
Il santuario della Madonna delle Grazie. Foto: Francesco Bini

12. L’Area archeologica di Via dell’Abbondanza

Scoperta alla fine del 2004 nel corso di alcuni lavori edili, la Domus di Via dell’Abbondanza è stata studiata per anni finché, nell’agosto 2015, è stata aperta al pubblico: i visitatori hanno modo di vedere i resti di una sontuosa dimora della prima età imperiale, costruita tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C. e abitata almeno fino agli inizi del III secolo d.C. La dimora era dotata di mosaici (alcuni dei quali si possono ancora vedere), e affrescata: rimangono oggi alcune porzioni delle decorazioni murarie. Nel V secolo d.C. venne costruito sui resti della domus un impianto termale (l’uso di bagnarsi alle terme infatti non cessò con la fine dell’Impero romano). Il percorso consente di conoscere la storia di questo sito, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie virtuali che propongono ricostruzioni tridimensionali degli antichi ambienti della domus al fine di mostrare al pubblico come si doveva svolgere l’antica vita quotidiana di questa residenza.

L'Area archeologica di Via dell'Abbondanza
L’Area archeologica di Via dell’Abbondanza. Foto: Pesaro Musei

13. Il Museo Diocesano di Pesaro

Il Museo Diocesano di Pesaro ha sede nei sotterranei di Palazzo Lazzarini, nei pressi del Duomo, ed è stato aperto nel 2006. Si divide in due sezioni: quella archeologica, e quella storico-artistica. La sezione archeologica consdta di tre sale ed espone resti provenienti dalle chiese del territorio: ci sono per esempio tombe e sarcofagi monumentali, epigrafi romane e capitelli, oltre ai frammenti di mosaici del Duomo, un tempo decorato con preziosi litostroti (sorta di mosaici realizzati con pietrine colorate). Sono qui raccolti inoltre tutti i reperti rinvenuti nelle campagne di scavo del Duomo realizzate dopo il 1990. La sezione storico-artistica conserva importanti oggetti liturgici e opere d’arte: spiccano, in particolare, una rara pisside d’avorio del VI secolo d.C. di manifattura bizantina (è stata ricavata da una zanna d’elefante), e i dipinti del Settecento ferrarese. Particolarmente ricca anche la sezione degli argenti.

Il Museo Diocesano di Pesaro
Il Museo Diocesano di Pesaro. Foto: Comune di Pesaro

14. L’Area archeologica del Colombarone

Alle porte della città, sulla strada che porta in Romagna, si trova l’area archeologica del Colombarone, aperta nel luglio del 2008 all’interno del Parco Naturale del Monte San Bartolo, e visitabile attraverso due percorsi di visita per adulti e per ragazzi, con numerose ricostruzioni grafiche e traduzioni multilingua. Nell’antico insediamento, risalente alla fine del III secolo d.C. (si trovava qui una grossa residenza di campagna) è possibile visitare i resti della grande villa tardoantica (IV-VI secolo d.C.), con i suoi mosaici e le ricche stanze, sui cui resti venne costruita nel VI secolo la basilica paleocristiana di San Cristoforo Ad Aquilam, attorno al quale si trovava un piccolo cimitero. La basilica, più volte ampliata, divenne col tempo un importante edificio (qui ci fu anche, nel 743, un incontro tra il papa Zaccaria e il comandante militare bizantino Eutiche nel 743). La chiesa rimase in uso fino al XII secolo, dopodiché cadde in rovina, ma nell’Ottocento nelle vicinanze venne costruita una piccola chiesa che oggi è sede di un Antiquarium.

L'Area archeologica del Colombarone
L’Area archeologica del Colombarone. Foto: Comune di Pesaro

15. La Villa Imperiale

Posta sul Monte San Bartolo in posizione dominante, la Villa Imperiale di Pesaro è uno dei capolavori dell’architettura rinascimentale nelle Marche ed è stata costruire a partire dal 1469 per volere di Alessandro Sforza come residenza extraurbana (il nome le deriva proprio dal fatto che quell’anno l’imperatore Federico III d’Asburgo, di passaggio da Pesaro per andare a farsi incoronare a Roma, pose la prima pietra). L’attuale aspetto si deve ai lavori cinquecenteschi promossi da Francesco Maria I Della Rovere, che affidò l’incarico a Gerolamo Genga, il quale progettò l’ampliamento e coordinò la vasta équipe di pittori che affrescarono l’edificio (vi parteciparono il Bronzino, Dosso Dossi, suo fratello Battista Dossi, Raffaellino del Colle, Francesco Menzocchi e Camillo Capelli). La Villa si è mantenuta sostanzialmente inalterata fino al giorno d’oggi (negli anni Settanta fu restaurata). Di proprietà privata, è attualmente visitabile soltanto da fine maggio ai primi di ottobre, il mercoledì pomeriggio e il sabato mattina. Prima di pianificare una visita, è comunque consigliabile verificare attentamente gli orari di apertura.

La Villa Imperiale
La Villa Imperiale. Foto: Carlo Dall’Orto

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