Le dolci colline delle Langhe, i boschi, i fiumi, le città e i piccoli borghi sono dotati di un fascino allo stesso tempo malinconico e quasi magnetico. Le Langhe, non a caso, sono state non solo lo sfondo, ma le vere protagoniste di autentici capolavori della letteratura del Novecento ispirando Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, due autori che come nessun altro sono stati in grado di coglierne la natura più profonda. Questo angolo di Piemonte che sembra quasi vivere sospeso nell’atmosfera ovattata e nebbiosa delle sue valli è però molto di più che un luogo dove andare in cerca di tranquillità per ricaricare le batterie. Alba, Barolo, Barberesco sono posti il cui solo nome richiama la grande tradizione enogastronomica di queste terre che, sia che si parli di tartufi che di eccellenti vini, è una delle mete più ambite dagli appassionati di tutto il mondo. Neive, Santo Stefano Brembo o Torre Bormida accendono invece richiami immediati a tanti romanzi e racconti, mentre basta il nome di Grinzane di Cavour per ricordare anche ai meno attenti il ruolo che queste valli hanno sempre avuto nella storia d’Italia. Ecco 10 destinazioni da non perdere nel vostro viaggio nelle Langhe.
Questa imponente chiesa cinquecentesca è dedicata a San Lorenzo ed è uno dei luoghi più visitati di quella che è a tutti gli effetti la capitale delle Langhe. La sua grande facciata in stile gotico è caratterizzata in particolare dall’utilizzo di mattoncini rossi che ne rappresentano un tratto distintivo. L’interno è invece molto meno austero con le tre alte navate che sono coperte con volta a crociera dipinta a cielo stellato e custodisce autentici gioielli di ieri e di oggi. Ecco allora che, mentre nell’abside maggiore ancora vi sono i 34 stalli lignei del coro risalenti al 1500 o ancora in chiesa si possono ammirare alcune pregevoli sculture di Antonio Carloni delle metà del XVI secolo, una particolare menzione lo meritano anche il battistero e il nuovo presbiterio fatti realizzare a inizio del XXI secolo. Per informazioni sulle visite è possibile consultare il sito della parrocchia del Duomo di Alba.
Antropologia, archeologia e scienze naturali. Sono queste le tre sezioni nelle quali si divide il Museo Civico di Alba. Fondato nel 1897 per iniziativa di Federico Eusebio, alla cui memoria è oggi intitolato, il museo nacque esclusivamente come raccolta storico-archeologica con importanti reperti risalenti al periodo neolitico rinvenuti in alcuni scavi nella città di Alba. A questi si aggiunge anche un’importante sezione di storia romana. Dagli anni Settanta, tuttavia, il museo è divenuto una vetrina per l’intero territorio con l’aggiunta di sezioni che illustrano la storia naturale del territorio in modo da fornire al visitatore un quadro ampio di tutta la storia delle Langhe.
Quando si cerca una definizione di “paesaggio da cartolina” probabilmente l’immagine del borgo di Barbaresco, gentilmente adagiato sulla collina e circondato da vigneti a perdita d’occhio, è una delle prime che salta in mente. Sono però tanti i motivi per non fermarsi ad ammirare Barbaresco da distanza, ma immergersi completamente in una visita alla scoperta dei suo segreti. Tra i suoi vicoli caratteristici meritano sicuramente grande attenzione le antiche chiese così come la scoperta del grande castello che con la sua torre merlata è uno dei simboli delle Langhe. Impossibile poi lasciare il borgo senza una vita all’Enoteca Regionale del Barbaresco.
Non solo vigne, castelli e antiche chiese, tra le colline delle Langhe è possibile imbattersi anche in capolavori dell’arte contemporanea come quelle conservate del Parco Sandretto Re Rebaudengo. Questo si trova sulla collina di San Licerio, nel Comune di Guarene ed è un parco di sculture permanente di grandi dimensioni gestito dall’omonima fondazione progettato dagli architetti paesaggisti Lorenzo Rebediani e Vera Scaccabarozzi che hanno voluto creare un vero museo all’aperto che dialogasse in maniera diretta con l’ambiente nel quale è immerso e di cui fa parte. Per questo motivo il parco è visitabile seguendo una passeggiata pensata per offrire una molteplicità di percorsi e di vedute allo stesso tempo sulle opere e sulla natura. Tra gli artisti che qui si possono ammirare figurano nomi noti dell’arte contemporanea, come Carsten Höller, Marguerite Humeau, Ludovica Carbotta e altri ancora.
Dici Barolo e immediatamente i pensieri si tingono di rosso. Questo borgo delle Langhe dà il nome a uno dei vini italiani più amati, e famosi, del mondo e, come si può immaginare è circondato da vigneti a perduta d’occhio. Barolo è però molto di più di un posto dove si beve e si mangia bene, è un paese la cui storia è sì legata a doppio filo con quella del vino, ma che nasconde anche angoli tanto preziosi quanto caratteristici. Tra questi merita sicuramente una visita attenta il castello dei marchesi Faletti la cui storia risale addirittura a prima dell’anno mille e che nel corso dei secoli ha saputo trasformarsi passando da fortezza militare, a residenza gentilizia e poi ancora collegio e oggi museo.
All’interno del Castello dei marchesi Faletti si trova il WiMu, il museo del vino di Barolo. All’interno delle antiche stanze i visitatori saranno condotti per mano in un viaggio interattivo ed emozionale attraverso la cultura e la tradizione del vino. Nato da un’idea di François Confino, autore di allestimenti di mostre e musei in tutto il mondo, questo museo si propone come un monodo diverso dal solito per raccontare il vino, le tradizioni e la cultura che sono alle sue spalle. Il WiMu vuole così offre al visitatore un autentico viaggio interattivo ed emozionale in tutto quello che ruota attorno al prodotto simbolo delle Langhe, ma non solo, si vuole anche raccontare come la cultura del vino sia stata nei secoli capace di accompagnare l’evoluzione di intere civiltà, permearne le espressioni artistiche e plasmare il volto dei territori.
Colorate, appariscenti, uniche. Le opere di David Tremlett con tutta la loro dirompente bellezza si sposano in maniera tanto inaspettata quanto delicata con l’ambiente bucolico delle Langhe. Qui a partire dalla fine degli anni Novanta l’artista britannico, ma naturalizzato svizzero, David Tremlett, celebre per le sue opere sui muri di spazi pubblici in ogni angolo del mondo, ha cominciato a trasformare le antiche facciate di chiese e cappelle. Oggi sono quattro i luoghi di culto che portano la sua inconfondibile firma nel cuore delle langhe: la cappella della Santissima Madonna della Grazie, o del Barolo, a La Morra, realizzata assieme all’amico Sol LeWitt, la chiesa di Coazzolo, la cappella al Relais di San Maurizio a Santo Stefano Belbo e, ultimo arrivato, il murales Per le Langhe all’ex oratorio di Serravalle.
Casa di uno dei personaggi più importanti della storia d’Italia, il Castello di Grinzane Cavour da dieci secoli domina dalla vetta di una collina le vigne di Roero e Monferrato. La figura di Camillo Benso aleggia ovunque da queste parti con il grande protagonista del Risorgimento che non solo soggiornò a lungo nel castello, ma per 17 anni fu anche sindaco del borgo di Grinzane. Oggi le antiche mura, tra affreschi e dipinti d’epoca, sono perfettamente restaurate e sono il centro di tutto questo angolo di territorio e ospitano l’Enoteca regionale piemontese Cavour, il Museo delle Langhe e anche uno speciale museo all’aria aperta che accompagna i visitatori attraverso un percorso emozionale e didattico tra i filari immersi nella “Vigna del Conte”.
Da lontano il profilo slanciato di questo gioiello medievale che domina l’intera vallata sembra quasi richiamare la sagoma di un grattacielo ante litteram. Il castello di Serralunga d’Alba è uno dei monumenti simbolo delle Langhe e ne domina maestoso uno dei borghi più belli e conosciuti. Il castello è considerato da molti studiosi come uno degli esempi più mirabili di architettura trecentesca con la sua grande torre che si staglia sinuosa nel verde delle colline circostanti. Per questo ancora oggi il castello è uno dei luoghi più visitati di tutte le vallate, particolarmente apprezzato per la vista a 360 gradi che offre sulle Langhe.
Questo paesino delle Langhe occidentali offre alcuni degli scorci più suggestivi nei quali vi potrete imbattere durante la vostra visita in questa parte di Piemonte. Si tratta di un borgo medievale ancora oggi perfettamente conservato le cui antiche case di pietra trasmettono un fascino senza pari. Tra chiese, monasteri e palazzi nobiliari sono tantissimi i luoghi d’interesse e i tesori nascosti di questo centro di appena tremila abitanti, ma probabilmente il modo migliore per apprezzarne tutto il fascino senza età è quello di perdersi tra i suoi vicoli e le sue piazzette, fermandosi di tanto in tanto ad assaporare un po’ di buon vino prima di andare alla scoperta del prossimo angolo incantato.
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