Il lago d’Iseo è una porta d’accesso alle Alpi centrali e allo stesso tempo un luogo facilmente raggiungibile dalle principali città della Lombardia. Questa sua duplice natura, glamour e selvaggia allo stesso tempo, è forse la chiave migliore per comprendere quanto abbia da offrire il lago d’Iseo ai viaggiatori. Il lago d’Iseo è un lago di origine glaciale e si estende dalla zona della Franciacorta, con le sue colline coltivate a vigneti dove si producono i celebri vini, fino alle propaggini della Val Camonica, una delle mete più frequentate dagli amanti della montagna di tutto l’arco alpino e scrigno di importanti tracce di un passato antichissimo. Sulle sponde del lago di Iseo sorgono numerosi borghi e paesi immersi in una natura incontaminata e plasmati, come il carattere dei loro abitanti, da una vita che per secoli si è incentrata attorno ai ritmi del lago. Tra vie strette, lungolaghi suggestivi, palazzi gentilizi e antiche chiese, sono molti i tesori che si possono ammirare durante una visita sul lago d’Iseo. Ecco le 10 tappe imperdibili del vostro viaggio.
Per comprendere a pieno la ricchezza del lago d’Iseo non c’è miglior posto da dove cominciare che il Museo Civico di Scienze Naturali di Lovere. Nel cuore del parco di villa Milesi, sullo splendido lungolago di Lovere si trova lo spazio espositivo creato a partire dagli anni Novanta con lo scopo di raccogliere, conservare ed esporre al pubblico reperti scientifici e far conoscere il patrimonio naturalistico e storico locale. Il museo è diviso in varie sezioni tutti estremamente ricchi di reperti. Vi è anzitutto quella ornitologica, con 221 esemplari locali, seguita poi da quelle entomologica, malacologica, botanica e mineralogica.
Affacciata sulle acque del lago, la Galleria dell’Accademia Tadini si trova all’interno di un magnifico palazzo ottocentesco costruito per volontà del conte Luigi Tadini per poter esporre le proprie raccolte d’arte. I lavori prenderanno così il via nel 1820 con la costruzione della cappella al centro del giardino, pensata per ospitare la stele Tadini, una delle ultime opere di Antonio Canova. Oggi il percorso museale si sviluppa nelle sale del piano nobile dell’edificio. Nella prima parte vi sono numerose opere acquistate dal conte nel corso di numerosi viaggi in Italia nella seconda metà del Settecento, mentre nella seconda parte, passata la grande e famosa sala dei concerti, si trova una collezione di dipinti di varie scuole italiane. Al secondo piano si trova invece il museo dell’Ottocento, nato dalla donazione della raccolta di cimeli garibaldini di Giovanni Battista Zitti, in seguito arricchita da altre famiglie loveresi.
All’interno dello splendido palazzo quattrocentesco Gervasoni si trova il Museo Civico d’Arte e del Territorio che porta il nome di Gianni Bellini. Il palazzo era anticamente un convento come si può ancora notare dalla presenza del chiostro e del ballatoio, oggi ospita una grande pinacoteca suddivisa su tre piani e frutto di una importante donazione da parte di don Gianni Bellini. In totale sono circa 150 le opere conservate a Sarnico, per la maggior parte dipinti d’epoca risalenti a un periodo che va dal Cinquecento al Settecento. Fanno inoltre parte della collezione anche mobili d’epoca e antiche statue di marmo e di legno.
Con i suoi boschi, le sue coste ripide e i borghi caratteristici che si specchiano nelle acque Montisola (o Monte Isola) è probabilmente il luogo più conosciuto del lago d’Iseo. Questa che è la più grande isola lacustre d’Italia, e una delle più estese d’Europa, rappresenta un autentico scrigno artistico, storico e naturalistico. La sua suggestiva bellezza conquistò anche il celebre land artist Christo che qui vi realizzò nel 2016 una grande rete di pontili galleggianti che mettevano in comunicazione Montisola con la costa di Sulzano e l’isola di San Paolo. Sono moltissime, d’altronde, le cose da vedere, e da fare su Montisola: ci si può addentrare sulla fitta rete di sentieri che ne percorrono tutto il territorio, si può salire fino all’antica rocca Martinengo, perdersi alla scoperta di borghi e frazioni o fermarsi ad ammirare chiese, santuari e ville gentilizie che ne costellano tanto le coste quanto l’interno.
Classificata come zona umida di importanza internazionale, la riserva naturale delle Torbiere del Sabino è una delle culle della vita di tutta la pianure Padana. Qui si trova una grande varietà di habitat che ospitano numerosissime specie acquatico palustri oggi a rischio di estinzione non solo in Lombardia, ma in tutta Italia. Sono numerosi i percorsi che si snodano sul territorio della riserva e che permettono di osservare da vicino piante e animali in un’habitat selvaggio e incontaminato, tra questi il più suggestivo è probabilmente quello centrale che si snoda attraverso passerelle di legno che collegano le diverse lingue di terra proprio del cuore di questo territorio.
A Provaglio d’Iseo, sopra un rialzo roccioso si trova il Monastero di San Pietro in Lamosa, un’antichissima costruzione che domina le torbiere. Il monastero si ritene venne costruito là dove nell’antichità si trovavano antichi templi pagani e paleocristiani, risalgono invece all’XI secolo le tracce della costruzione di una prima chiesetta che fu poi donata ai monaci dell’abbazia di Cluny per poi diventare quindi il centro della vita economica e religiosa del territorio. I monaci cluniacensi vi rimasero fino al XV secolo e le tracce del loro passaggio sono ancora ben visibili anche se oggi la chiesa presenta tratti prettamente quattro-cinquecenteschi. Al suo interno sono conservati numerose opere di pregevole fatture tra le quali spicco un bel ciclo di affreschi dell’Historia salutis risalente al XV-XVI secolo che si trova nell’attiguo oratorio di Santa Maria Maddalena.
Il suo campanile è tra gli elementi più facilmente distinguibili dello skyline di questo territorio, ma è la stessa pieve di Sant’Andrea ad essere uno dei monumenti maggiormente identitari di queste coste. Le sue origini vengono fatte risalire addirittura tra la fine del V e l’inizio del VI secolo, mentre il grande campanile risale al 1100 quando venne inserito all’interno dell’austera facciata. L’interno della chiesa è invece figlio del rinnovamento neoclassico fatto nella prima metà del XIX secolo su progetto dell’architetto bresciano Rodolfo Vatini. A questo periodo risale anche la commissione di due importanti tele per le cappelle tra cui l’Arcangelo Michele di Francesco Hayez e il Pentimento di san Pietro di Giuseppe Diotti. Da vedere a Iseo anche la chiesa di San Silvestro: questa meravigliosa chiesa romanica si ritiene fosse l’oratorio privato del vescovo di Brescia quando, in estate, soggiornava a lungo sul lago d’Iseo. All’interno la chiesa di San Silvestro è composta da un’unica aula suddivisa su due piani di cui quello inferiore divenne, a partire dal Quattrocento, di proprietà della confraternita dei Disciplini come tra l’altro è testimoniato dagli affreschi che ritraggono alcuni membri dell’ordine. Particolarmente suggestivo è l’affresco, restaurato da poco, della Danza macabra nel quale sono ancora riconoscibili alcuni personaggi tra cui un medico, un vescovo, un re e un mercante con la propria borsa di denari
Adagiato sulle coste del lago d’Iseo il borgo di Lovere ne è uno degli angoli più ricchi di fascino e storia. Passeggiare sul suo splendido lungolago, perdendosi tra le cime dei monti e le acque limpide è un’esperienza da provare assolutamente così come fermarsi per scoprire i tanti tesori custoditi da questo paese gioiello. Partendo dalla splendida piazza del Porto con i suoi maestosi palazzi che ne fanno da cornice addentratevi tra piazza e stradine per ammirare la vecchia torre civica o l’antica chiesa di San Giorgio per poi ridiscende sul lungolago dove si trova palazzo Tadini con la sua Accademia e che si inserisce in un contesto ricco di ville gentilizie le cui imponenti facciate si specchiano nel lago. Da non perdere poi è una visita alla basilica di Santa Maria in Valvendra, edificata sul finire del XV secolo.
Sulzano è senza dubbio uno dei posti più caratteristici del lago d’Iseo con le antiche case che vengono letteralmente lambite dalle acque. Questo borgo di pescatori è uno dei luoghi di partenza per le escursioni fino a Montisola, ma è soprattutto uno di quei rari posti in grado di rapire il cuore del viaggiatore non appena vi mette piede. Tra vicoli nascosti e caratteristici approdi per le barche dei pescatori si può toccare con mano la storia del lago e della sua antichissima comunità. In questo contesto davvero suggestivo e pittoresco meritano poi un’attenzione particolare la chiesa della Visitazione, risalente al XVIII, e mirabile esempio di stile barocco e, poco più a monte, la coeva chiesa di San Giorgio.
Posto al crocevia di antiche strade di pellegrini, il quattrocentesco Santuario di Santa Maria del Giogo è uno dei posti migliori da dove godere di tutta la maestosità del lago di Iseo e e della vicina val Trompia ed è il punto di partenza perfetto per tantissime escursioni. Accanto alla chiesa di Santa Maria si trova un rifugio dove anticamente i monaci benedettini ospitavano i viandanti e che oggi è gestito da un gruppo di Alpini. Il santuario ha invece uno stile molto semplice che deriva dalle funzioni per cui è stato originariamente pensato ovvero ospitare e assistere chi si trovava a passare da questo valico. In tanti durante i secoli hanno soggiornato tra queste imponenti mura e vi hanno trovato ristoro.
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