Siamo nel Salento, dove l’azzurro del cielo incontra l’oro dei campi di grano e si mescola col verde degli ulivi: è qui, nelle campagne attorno a Nardò, che sorge la Masseria Terre di Corillo, una tenuta che è stata al centro di un lungo e stimolante progetto architettonico durato circa quattro anni ed eseguito dallo studio NCB Architettura. Questo intervento ha affiancato il proprietario Guido Scorza che ha cominciato a far restaurare il complesso dal 1996 e ha poi deciso di dare nuova vita alla masseria situata in contrada Corillo, località che deve il suo nome a un antico insediamento rurale di origine bizantina, il chorion appunto, termine con cui veniva indicato un villaggio all’epoca dell’Impero di Bisanzio.
Le radici della masserie affondano nella storia: il paesaggio circostante è ricco di testimonianze della trasformazione conosciuta lungo i secfoli, evidente nelle varie cave e spazi ipogei creati intorno al complesso, e la parte più antica della masseria stessa è la base della torre colombaia, risalente al XV secolo, costruita per scopi difensivi. Attorno a questa struttura si è sviluppato, lungo i secoli, un complesso di edifici e corti che hanno assunto la fisionomia attuale negli anni Sessanta del Settecento: un’iscrizione datata 1762, collocata sull’ingresso della corte grande, consente di avere una data attorno a cui formulare delle ipotesi. L’intervento di NCB si è dato l’obiettivo di operare una ricostruzione rigorosa delle strutture esistenti, integrando una strategia architettonica funzionale e moderna. Questo approccio ha permesso il pieno recupero degli edifici e l’organizzazione di nuovi valori funzionali adatti a fare di Terre di Corillo una struttura ricettiva contemporanea, ragion per cui NCB ha raccolto sotto un’unica visione il restauro, le nuove connessioni tra gli edifici, le funzionalità della struttura, e l’organizzazione degli spazi esterni e delle aree verdi.
Proprio la progettazione del verde, eseguita assieme all’architetto paesaggista Giuseppe Baldi, ha ricoperto un ruolo preminente, e il giardino della tenuta è stato dotato di un originale labirinto, meraviglia botanica che affascina e cattura l’immaginazione. Il disegno del verde, come spiega lo studio NCB, è stato concepito come un “pieno sui vuoti” collegato alle architetture, ai recnti murari, alle diverse quote che ritmano i profili della masseria. È stato quindi ricostruito l’antico pergolato, di cui rimanevano poche tracce, reinterpretandone le forme e le proporzioni originali per analogia con i sistemi masserizi del territorio, in collaborazione con le maestranze locali. Il giardino si sviluppa in parallelo ai corpi di fabbrica della masseria: è qui che gli ospiti trovano il labirinto, che NCB ha progettato con Giuseppe Baldi come omaggio al giardino di delizie tardobarocco.
Il labirinto, risalente al 2014, è stato progettato con cura, a scopo di ornare il giardino ma anche per regalare agli ospiti un momento di divertimento e di calma. Ogni curva nascosta, ogni biforcazione inaspettata, spinge i visitatori a rallentare, a respirare profondamente, a ricollegarsi all’ambiente circostante. Il dedalo di Terre di Corillo segue delle linee sinuose, curve, che riprendono le linee delle architetture barocche: è fondato su di una pianta trilobata che si sviluppa attorno a tre centri, dove quello principale accoglie una fontana, mentre lungo il percorso è possibile imbattersi nella presenza di opere d’arte, quelle dell’artista Graziano Pompili che rendono il labirinto di Terre di Corillo anche un piccolo parco d’arte contemporanea.
“Il giardino”, ha spiegato Baldi, “vuole, da un lato, recuperare la funzione agricola e produttiva della masseria attraverso la creazione di un orto e di un frutteto, mentre dall’altro, attraverso la realizzazione di un labirinto vegetale, vuole rievocare i fasti della villa di campagna quale luogo di gioco e di svago”. Un luogo lontano dal frastuono del mondo, dove presente e passato si mescolano, un rifugio per momenti di contemplazione e di comunione con la natura, nella quiete della campagna salentina.
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