La città di Mechelen, nelle Fiandre, custodisce nel suo centro storico un edificio, la Cattedrale di San Rombaldo, che può esser considerato un monumento cardine della cultura locale: questa chiesa non è soltanto il fulcro spirituale della città, ma si può dire che sia anche un testimone silenzioso delle sue alterne vicende storiche. La sua celebre torre, per quanto incompiuta, si erge da secoli, con i suoi 97 metri di altezza, come punto di riferimento fisico e simbolico nel paesaggio urbano, un punto di riferimento in grado di narrare una storia fatta di fede, arte, distruzioni e rinascita.
La costruzione della chiesa cominciò poco dopo il 1200, su una preesistente area di culto, con l’ambizione di creare una struttura capace di superare per imponenza tutte le parrocchie circostanti. Fin dalle sue origini, infatti, San Rombaldo fu concepita come una chiesa destinata a diventare la più grande della città. L’edificio fu consacrato nel 1312, quando furono ultimati il coro, il transetto e le prime tre campate della navata centrale: la chiesa poté essere così dedicata al missionario irlandese Rumoldus, noto come Rombaldo di Mechelen (o, alla francese, Rombaldo di Malines), vissuto nell’VIII secolo, evangelizzatore del Brabante, la terra in cui si trova la città (Rombaldo, secondo la tradizione, morì proprio a Mechelen nel 775). Ma la sua trasformazione in cattedrale arrivò solo nel 1559, con la creazione della diocesi di Mechelen.
Durante il XIV secolo, la chiesa conobbe un profondo rinnovamento stilistico che la trasformò nel primo grande esempio di gotico brabantino. Questo stile, che avrebbe segnato in modo indelebile l’architettura sacra delle Fiandre, trovò in Jean d’Oisy uno dei suoi principali interpreti. Fu lui a dirigere i lavori di ristrutturazione della chiesa dopo l’incendio che colpì la città nel 1342, e fu dunque lui rialzare la navata e il coro, e a progettare il deambulatorio ornato da sette cappelle radiali, conferendo al complesso un impianto grandioso e coerente.
Alla morte dell’architetto nel 1375, i lavori proseguirono per decenni: le volte della navata furono ultimate nel 1437, quelle del coro nel 1451. Le soluzioni stilistiche adottate per San Rombaldo furono successivamente imitate anche in altri edifici di culto, segno della rilevanza che il progetto assunse per tutta l’area brabantina. Il complesso divenne ben presto un modello architettonico.
È la torre a rendere unica la Cattedrale di San Rombaldo. Il suo progetto, affidato a Jan II Keldermans, prevedeva un’altezza di 600 piedi, pari a circa 167 metri (si conserva il progetto). L’inizio dei lavori è datato 22 maggio 1452, con la posa della prima pietra. Le fondamenta, solide e monumentali, testimoniavano l’ambizione dell’opera, ma con l’avanzare delle guerre di religione e la progressiva scarsità di mezzi, i lavori rallentarono fino a fermarsi completamente nel 1520.
Nel 1546 un evento drammatico chiuse definitivamente la vicenda: l’esplosione della polveriera cittadina distrusse un terzo di Mechelen, provocando circa 200 vittime e decretando l’abbandono del progetto. La torre fu lasciata all’altezza di 97,28 metri, ma divenne comunque uno dei simboli più riconoscibili della città e dell’intero Belgio. Nei secoli, la sua funzione andò ben oltre quella di semplice campanile: divenne beffroi (ovvero torre civica), torre d’avvistamento e custode dei documenti più importanti della città. Oggi, la torre è aperta al pubblico: si possono infatti salire tutti i suoi 538 gradini per arrivare alla piattaforma sulla sommità, da cui ammirare la vista della città.
All’interno della torre trovano posto anche le 49 campane tra le quali spiccano la Salvator, campana monumentale da quasi nove tonnellate, Jehsus, fusa nel 1460, e Liberation, aggiunta nel secondo dopoguerra. In tutto, si tratta di un carillon di oltre 80 tonnellate, tuttora funzionante (anche se soltanto le campane più grandi oscillano ancora). Salendo gli scalini che portano alla sommità della torre, si attraversano ambienti che raccontano il passato della città e del carillon stesso. Il camminamento finale regala una vista panoramica eccezionale: nei giorni limpidi, è possibile scorgere addirittura le sfere dell’Atomium a Bruxelles.
Nel corso dei secoli, la Cattedrale di San Rombaldo ha subito numerose distruzioni. Le guerre di religione del XVI secolo furono tra le più devastanti: nel 1580, durante il massacro di Mechelen, evento devastante durante il quale i calvinisti di Bruxelles, aiutati da mercenari inglesi, conquistarono con violenza la città, sottoponendola a scorrerie e saccheggi, anche l’interno della cattedrale fu saccheggiato dalle truppe mercenarie. Il mobilio gotico, che includeva circa 40 altari finemente decorati, fu in gran parte distrutto. Le reliquie furono disperse, anche se successivamente recuperate grazie all’intervento dei fedeli.
Dal 1580 al 1585, durante la dominazione calvinista, la cattedrale fu trasformata in chiesa protestante. Gli arredi liturgici cattolici vennero rimossi e l’edificio cambiò radicalmente la propria funzione. Il ritorno al Cattolicesimo avvenne il 4 agosto 1585, ma le ferite di quel periodo restarono evidenti. Ulteriori depredazioni si verificarono durante le invasioni napoleoniche, nel 1792 e nel 1794. Il Novecento portò con sé nuovi disastri: la Prima Guerra Mondiale e un grave incendio nel 1972 causarono ingenti danni, ma anche in questi casi la cattedrale venne restaurata con attenzione e rispetto della sua identità storica.
L’interno della Cattedrale è oggi un percorso attraverso la storia dell’arte fiamminga. Tra le opere più celebri spicca il Cristo in croce di Antoon van Dyck. Il dipinto, ispirato al maestro Rubens, rappresenta un momento di altissima espressione artistica per la sua intensità emotiva e compositiva. Originariamente collocato nella chiesa francescana cittadina, il dipinto fu portato in Francia durante la Rivoluzione. Tornato in Belgio, fu donato da Guglielmo I alla Cattedrale nel 1816, dove tuttora è custodito come un autentico capolavoro.
Accanto a Van Dyck, la cattedrale ospita opere di Michel Coxcie, di Gaspard de Crayer e Abraham Janssens. Un ruolo centrale è rivestito anche dallo scultore Lucas Faydherbe, allievo di Rubens, che nel 1665 realizzò il maestoso altare maggiore in marmo barocco, decorato con 25 pannelli narrativi e le tombe degli arcivescovi.
Nel XVII secolo, durante la Controriforma, la cattedrale fu oggetto di un profondo rinnovamento dei suoi apparati decorativi. Furono aggiunte statue monumentali degli Apostoli e degli Evangelisti lungo i pilastri, mentre nuove vetrate istoriate contribuivano a creare un’atmosfera di intensa spiritualità e teatralità liturgica. Tra gli elementi più curiosi sopravvissuti vi sono gli stemmi araldici lignei dei Trenta cavalieri del Toson d’Oro, riuniti nella cattedrale sotto la guida del giovane Filippo il Bello.
Oggi, la Cattedrale di San Rombaldo rappresenta un patrimonio unico, dove storia civile e religiosa si intrecciano in un abbraccio continuo. Il suo ruolo non è solo quello di sede arcivescovile della diocesi di Mechelen-Bruxelles, ma anche quello di custode di una memoria collettiva che attraversa i secoli e si rinnova ogni giorno. Salire la torre, ascoltare le sue campane, ammirare le opere d’arte significa compiere un viaggio nella storia e nell’anima delle Fiandre.
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