I luoghi della Sicilia di Montalbano


La Sicilia non è solo set della fortunata serie Il Commissario Montalbano, ma è sua co-protagonista: ecco i luoghi più riconoscibili e più noti che hanno accompagnato il telefilm.

La Sicilia non è solo un set per Il Commissario Montalbano, ma una co-protagonista con la sua storia, la sua arte, l’architettura e gli scenari iconici. La trasposizione dei romanzi di Andrea Camilleri sul piccolo schermo ha portato alla vivificazione di quella terra fatta di un mosaico di borghi barocchi, palazzi storici e paesaggi marini che raccontano secoli di civiltà e cultura. Vediamo allora alcuni dei luoghi familiari agli spettatori della serie di Rai 1 e scopriamo dove sono realmente e che storia hanno.

Le storie del Commissario interpretato da Zingaretti sono ambientate a Vigata, località che non troverete in nessuna cartina geografica della Sicilia in quanto è frutto della fantasia del fortunato scrittore, compresa la fantomatica provincia di Montelusa di cui sarebbe capoluogo. Lo stesso Camilleri ha dichiarato che in realtà Vigata sarebbe Porto Empedocle, paese natale dello stesso Camilleri, in provincia di Agrigento, ma la maggior parte dei luoghi scelti per le riprese della fiction Rai sono località collocate in provincia di Ragusa.

1. Scicli: il barocco del Commissariato di Vigàta

Scicli, inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO, è uno dei gioielli del tardo barocco siciliano. Il suo Palazzo del Municipio, che nella fiction diventa il Commissariato di Vigàta, è un perfetto esempio dell’architettura settecentesca locale. La stanza del Questore di Montelusa in realtà è la stanza del sindaco. La città si distingue per edifici come Palazzo Beneventano, considerato uno dei massimi capolavori del barocco siciliano per le sue decorazioni scultoree di mascheroni e putti, e la Chiesa di San Bartolomeo, che conserva al suo interno un pregevole presepe ligneo del XVIII secolo. La sua facciata barocca è impreziosita da colonne tortili e statue, mentre l’interno custodisce opere d’arte di notevole valore.

Scicli
Scicli

2. Punta Secca: la casa di Montalbano e la memoria delle torri costiere

Il borgo di Punta Secca, nel comune di Santa Croce di Camerina in provincia di Ragusa, è noto per la celebre casa del commissario affacciata sul mare, con il celebre terrazzo sulla spiaggia, ha origini antiche, legate alla difesa costiera. Il Faro di Punta Secca, costruito nel 1853, è una delle icone del paesaggio marittimo. La sua spiaggia e il piccolo porticciolo raccontano la storia dei borghi marinari siciliani, un tempo abitati da pescatori di tonno e di pesce azzurro, attività fondamentali per l’economia locale sin dai tempi dei greci.

Punta Secca. Foto: Wikimedia/Trolvag
Punta Secca. Foto: Wikimedia/Trolvag

3. Ragusa Ibla: il cuore barocco di Vigata

Ragusa Ibla è il simbolo del barocco siciliano, ricostruita dopo il terremoto del 1693 che devastò il Val di Noto. Il suo Duomo di San Giorgio, progettato dall’architetto Rosario Gagliardi, è uno degli esempi più significativi dello stile barocco, con la sua facciata imponente e la cupola maestosa. Caratteristiche le sue viuzze, i palazzi nobiliari e le scalinate scenografiche di grande fascino.

Ragusa Ibla. Foto: Antonio Sessa
Ragusa Ibla. Foto: Antonio Sessa

4. Il Castello di Donnafugata: il sogno neogotico della nobiltà siciliana

Il Castello di Donnafugata, residenza del boss mafioso Balduccio Sinagra nella serie, è un’elegante dimora nobiliare ottocentesca con influssi neogotici e liberty. Il nome “Donnafugata” è legato a una leggenda secondo cui una nobildonna fuggì dal castello per sottrarsi alla prigionia imposta da un tiranno. Il Castello di Donnafugata si erge, oggi, come uno dei luoghi più celebri della Sicilia, avvolto in un’atmosfera rarefatta e fuori dal tempo, la cui aria rimane impregnata di odori agricoli e la cui pietra bianca, caratteristica di questi luoghi, brilla sotto la pioggia e ancor di più quando è toccata dal sole feroce. Qui un ampio articolo di Finestre sull’Arte dedicato al Castello di Donnafugata e al suo labirinto.

Castello di Donnafugata. Foto: Castello di Donnafugata
Castello di Donnafugata. Foto: Castello di Donnafugata

5. Sampieri e la Fornace Penna: archeologia industriale e memoria del lavoro

La spiaggia di Sampieri è una delle più belle della Sicilia sud-orientale, ma il suo punto più suggestivo è la Fornace Penna, oggi un affascinante rudere. Costruita nei primi anni del Novecento per la produzione di laterizi, la fornace fu distrutta da un incendio nel 1924 e da allora è rimasta un esempio straordinario di archeologia industriale. Con il suo affaccio sul mare è la fabbrica dell’episodio “La forma dell’acqua”.

Fornace Penna
Fornace Penna

6. Modica: il barocco delle chiese e il cioccolato degli antichi Aztechi

Modica è famosa per le sue chiese barocche e per il suo cioccolato, prodotto con un’antica tecnica risalente agli Aztechi, tramandata dagli spagnoli nel XVI secolo. Il Duomo di San Giorgio, con la sua imponente scalinata di 250 gradini, e la Chiesa di San Pietro, ornata da statue degli Apostoli, sono tra i capolavori più celebri della città. Nella Modica Bassa il Liceo Tommaso Campailla nella serie diventano gli uffici del giudice Scondamiglio. In questo articolo di Finestre sull’Arte ecco 10 luoghi da visitare a Modica.

Il Duomo di San Giorgio, Modica. Foto di Ruggiero Poggianella
Il Duomo di San Giorgio, Modica. Foto di Ruggiero Poggianella

La Sicilia di Montalbano è una terra di contrasti, dove la luce abbagliante del barocco incontra il mistero dei vicoli storici, e dove il mare è custode di racconti millenari. La serie ha avuto il merito di portare alla ribalta un patrimonio artistico e paesaggistico straordinario, rendendo questi luoghi mete di pellegrinaggi culturali per appassionati di letteratura, arte e cinema.


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.




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