Sulle tracce di Pasolini in Friuli, da Casarsa della Delizia a Grado


Itinerario sulle tracce di Pier Paolo Pasolini in Friuli-Venezia Giulia: alcuni luoghi sono ancora oggi intimamente legati alla vita e alla formazione di uno dei più grandi poeti e intellettuali del Novecento. 

Alcuni luoghi in Friuli-Venezia Giulia sono ancora oggi intimamente legati alla vita e alla formazione di Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi intellettuali, poeti e registi del Novecento. Anche se nato a Bologna nel 1922, in Friuli venne in molte occasioni perché la madre Susanna Colussi, da lui tanto amata, era originaria di Casarsa della Delizia. È qui infatti che Pasolini trascorse diversi anni della sua infanzia e anche tante vacanze estive, ed è qui inoltre che riposa nel cimitero insieme ai suoi familiari. Anche nei suoi scritti c’è il Friuli: i suoi primi componimenti poetici pubblicati nel 1942 e dedicati a Casarsa sono in friulano, e sono nel dialetto della regione anche la raccolta La meglio gioventù e il primo dramma teatrale I Turcs tal Friùl (I Turchi in Friuli), pubblicato nel 1976 ma composto nel 1944. E anche il Pasolini regista ha omaggiato il territorio friulano: il film Medea, che ha come protagonista Maria Callas, è ambientato nella laguna di Grado.

A Casarsa della Delizia è visitabile la casa materna, altrimenti chiamata Casa Colussi, oggi sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Qui sono custoditi i manoscritti delle opere a stampa del periodo friulano, le prime edizioni delle opere a stampa e le pubblicazioni successive, ma anche il repertorio cinematografico completo e opere di critica. Sono inoltre esposti i suoi dipinti a china: oltre alla scrittura, Pasolini amava infatti anche dipingere. La mostra permanente che si snoda nella casa dà la possibilità al visitatore di ammirare i dipinti e i disegni del periodo casarsese e i manifesti politici affissi sotto la vecchia Loggia comunale di San Giovanni nelle domeniche del 1948.

Sempre a Casarsa, la chiesa di Santa Croce custodisce invece gli affreschi di Pomponio Amalteo con le scene legate alla storia della Santa Croce. È in questo luogo che Pasolini, insieme ai ragazzi di Casarsa, cominciò a restaurare e a pulire le opere. Nella chiesa si trova anche la lapide votiva proveniente dalla chiesa della Beata Vergine delle Grazie: questa ricorda l’invasione dei Turchi nel 1499, fatto a cui lo scrittore s’ispirò per il già citato dramma teatrale in friulano I Turcs tal Friûl, composto nel maggio 1944 ma pubblicato postumo nel 1976. È in questa chiesa infine che il 6 novembre 1975 avvengono i funerali di Pasolini.

Poco distante, si trova il piccolo borgo di Versuta su cui si erge la chiesa di Sant’Antonio Abate, affrescata al suo interno con scene di sant’Orsola, santa Caterina e del Salvatore in gloria tra santi da un artista della seconda metà del Trecento che apparteneva alla scuola di Vitale da Bologna e Tommaso da Modena. Molti di questi affreschi erano nascosti da una spessa ricopertura all’epoca di Pasolini. Lui e i suoi allievi li riportarono alla luce sfregando cipolle sull’intonaco, come gli era stato consigliato dall’amico Federico De Rocco. Il borgo è legato agli anni del secondo conflitto mondiale, poiché qui Pasolini e la madre si rifugiarono durante l’occupazione tedesca. Inoltre è qui che Pasolini partecipò all’Academiuta di Lenga furlana, una sorta di salotto letterario nato con l’intento di valorizzare la lingua friulana e di darle una dignità letteraria. La chiesa di Versuta, la vicina roggia Versa e la campagna circostante sono stati rievocati e celebrati da Pier Paolo Pasolini nelle sue Poesie a Casarsa.

Piazza del Popolo a San Vito al Tagliamento. Foto di Elio e Stefano Ciol
Piazza del Popolo a San Vito al Tagliamento. Foto di Elio e Stefano Ciol
Laguna di Grado. Foto di Alessandro Castiglioni
Laguna di Grado. Foto di Alessandro Castiglioni
Laguna di Grado. Foto di Alessandro Castiglioni
Laguna di Grado. Foto di Alessandro Castiglioni
La tomba di Pasolini a Casarsa
La tomba di Pasolini a Casarsa
Casarsa, Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Casarsa, Centro Studi Pier Paolo Pasolini

Legata all’impegno politico del poeta è invece la piccola frazione di San Giovanni di Casarsa, dove Pasolini faceva affiggere i manifesti murali, da lui ispirati, intrisi di forte polemica politica, tanto da procurargli molte inimicizie, e scritti in italiano e in friulano. Qui è da raggiungere la Loggia del Comune del XIII secolo in stile gotico-veneziano. I murali risalgono alla primavera e all’estate del 1948, quando dall’anno prima Pasolini è impegnato politicamente. Fu questo per lui l’unico periodo di militanza politica attiva della sua vita.

Facendo ritorno a Casarsa, un’ultima tappa è il cimitero che custodisce la tomba del poeta, situata all’entrata sulla sinistra. Vi è sepolta tutta la famiglia: Carlo Alberto Pasolini morto a Roma nel 1958, dove aveva da poco raggiunto il figlio, e il fratello Guido Alberto ucciso da partigiani sloveni nel 1945. Pier Paolo è sepolto accanto alla madre in un’unica isola verde, a sottolineare il profondo e intimo legame che li univa. La piccola edicola è stata affrescata dal pittore friulano Federico De Rocco. Non è raro trovare sulla sua tomba visitatori che leggono i suoi componimenti, proprio per rendergli omaggio.

Ma i luoghi legati all’intellettuale non si esauriscono qui. A Sacile Pasolini frequentò nel 1928 la prima elementare e abitò in una casa vicino al Duomo, in via Gasparotto (all’epoca via S. Martino e Solferino), fino al 1932. Soprannominata “il giardino della Serenissima”, Sacile è una graziosa cittadina nella quale sono assolutamente da vedere la Piazza del Popolo, il Duomo e la piccola Chiesa della Pietà, nonché il Palazzo Ragazzoni che custodisce un ciclo di affreschi cinquecenteschi di notevole qualità. Dal 1943 al 1950 visse invece tra Casarsa e Versuta, insegnando a Valvasone e partecipando attivamente alla vita politica.

A San Vito al Tagliamento si conservano preziose tracce della formazione artistica e dell’impegno civile del giovane Pasolini. Attorniato da molti amici, tra cui il pittore Federico De Rocco che lo avviò all’arte figurativa, a San Vito Pasolini stampò i primi quattro numeri della rivista Stroligut e la plaquette in versi italiani Diarii. Nel gennaio 1948 la città fu inoltre teatro della rivolta dei contadini e dei braccianti per la mancata attuazione del Lodo De Gasperi che prevedeva il risarcimento da parte dei proprietari ai contadini dei danni della guerra: la Commissione Arbitrale del tribunale di Udine, in assenza dei rappresentanti dei mezzadri, il 7 gennaio 1948 emanò una sentenza che concedeva ai contadini friulani soltanto un terzo di quanto previsto dal Lodo a livello nazionale. Iniziò quindi una forte sollevazione popolare che sfociò in fatti drammatici, e Pasolini, già militante comunista e vicino alla causa dei ribelli, ne scrisse in una parte del romanzo Il sogno di una cosa.

A Grado Pasolini girò alcune scene del film Medea. Introdotto alla laguna di Grado dall’amico pittore Giuseppe Zigaina, il regista la frequentò a lungo, eleggendo a buen retiro un casone sulla mota Safon, isolotto così denominato per via del sifone dal quale sgorga acqua dolce potabile utilizzata dai pescatori.

PromoTurismoFVG propone un itinerario sulle tracce di Pasolini, da Casa Colussi, oggi sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini, all’Academiuta di Lenga furlana, alla chiesa di Santa Croce, per proseguire poi nel borgo di Versuta, nella frazione di San Giovanni di Casarsa e infine alla tomba nel cimitero di Casarsa. Una visita guidata al costo di 10 euro (gratis con FVG Card) prevista fino al 28 agosto tutte le domeniche alle ore 10; dal 4 settembre al 30 ottobre tutte le domeniche alle ore 15 e dall’ 1 novembre al 18 dicembre tutte le domeniche alle ore 10. La durata della visita è di due ore circa. È obbligatoria la prenotazione e per il trasferimento a Versutta, San Giovanni e al cimitero è necessario spostarsi autonomamente in auto.

Per maggiori info è possibile visitare il sito turismofvg.it


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