Il Cilento: tra riserve naturali, siti archeologici tra i più importanti d’Italia e paesaggi da cartolina. Il Cilento è una tappa pressoché obbligata per chiunque stia programmando un viaggio in Campania. Questo lembo di terra della provincia di Salerno racchiude, tra i monti Alburni e il mar Tirreno, gioielli architettonici e tesori artistici, ma soprattutto una civiltà millenaria che è riuscita a plasmare questi luoghi in qualcosa di unico. Il Cilento con il suo Parco Nazionale fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco e ogni anno attira tantissimi visitatori che qui possono trovare molto più che suggestivi scorci da immortalare in selfie e fotografie, ma possono toccare con mano tutta la prorompente bellezza di una natura incontaminata, possono passeggiare tra templi e antiche rovine e, non ultimo, possono godere dell’accoglienza unica degli abitanti di questi luoghi incantati. Ecco 10 tappe imperdibili del vostro viaggio in Cilento.
Il Parco archeologico di Paestum conserva tre templi greci costruiti tra il VI e il V secolo avanti Cristo che sono, assieme a quelli di Atene ed Agrigento, tra i meglio conservati al mondo. Con la loro maestosa imponenza queste incredibili strutture da secoli attirano studiosi, artisti e viaggiatori da ogni angolo del globo. La loro costruzione cominciò poco dopo la fondazione della città di Paestum di cui ancora oggi è possibile visitare l’antico centro con non solo i templi, ma anche l’agorà greca, il foro romano, la basilica, l’anfiteatro e tanto altro ancora. Imperdibile è poi una visita al museo che ospita moltissimo materiale emerso nei numerosi scavi che si susseguiti in tutta l’area.
Acqua cristallina, una storia ricchissima e poi un’atmosfera rilassata che promette di rendere indimenticabile la vostra visita a Palinuro. Questo borgo affacciato sul mare si trova nel cuore del parco nazionale ed è una delle mete più amate dai viaggiatori. Palinuro, d’altronde, è il posto ideale per chiunque sia alla ricerca di un po’ di relax cullato dalle onde, ma non solo, in tutta la zona si trovano tante mete gettonatissime per gli amanti delle escursioni. Tra queste ci sono sicuramente le bellissime grotte, ma anche i sentieri che si snodano nella zona di punta Lacco. Assolutamente suggestivo è anche il paesino, molto animato la sera grazie ai suoi numerosi locali, che nasconde scorci caratteristici tra piazze, vicoli e monumenti.
Reso celebre al grande pubblico dal film di Luca Miniero del 2010 Benevenuti al Sud, Castellabate è uno dei gioielli del Cilento e, non a caso, fa parte dei “borghi più belli d’Italia”. Questo paese abbarbicato a 300 metri sulle colline del Cilento è famoso per le sue strette vie acciottolate, gli antichi palazzi, i cortili eleganti e le terrazze da cui si gode di straordinari panorami sul mar Tirreno tanto da essere ricordato anche per la celebre frase di Gioacchino Murat che, di fronte a tanto splendore, dal belvedere di San Constabile sentenziò “Qui non si muore”. Tantissime sono le cose da vedere a Castellabate, oltre alle splendide spiagge, tra cui il castello anzitutto, ma anche la basilica pontificia di Santa Maria de Gulia e poi ancora il piccolo porto “delle gatte” e la villa ottocentesca Matarazzo.
Sulla cima del monte Sella, da dove si di domina con lo sguardo l’intero arco costiero del Cilento, da capo Palinuro a Punta Campanella sorge il castello di Rocca Cilento le cui origini risalgono addirittura al IX secolo e da allora è sempre stato al centro della vita culturale di tutta la zona. Nel corso dei secoli i vari signori che hanno soggiornato tra queste possenti mura hanno ognuno lasciato la propria firma e ancora oggi sono ben visibili tracce che hanno cambiato e modificato l’aspetto di quello che è uno dei simboli del territorio. Perfettamente restaurato, oggi il castello è una rinomata struttura ricettiva per eventi, cerimonie e conferenze.
La Certosa di Padula, o di San Lorenzo, si trova nel vallo di Diana ed è stata, nel 1306, la prima certosa a essere costruita in Campania. Questo monumentale complesso religioso si estende su una superficie di oltre 50mila metri quadrati divisi su tre chiostri, un cortile ed una chiesa che si contraddistinguono tutti per un gusto spiccatamente barocco. Passeggiare in questi austeri spazi significa camminare a braccetto con la storia e imbattersi in meraviglie architettoniche come lo Lo scalone ellittico a doppia rampa, che unisce i due livelli dei chiostro grande una struttura da quasi 15mila metri quadrati e uno dei più grandi in Europa. Molto suggestiva è anche la biblioteca con il suo pavimento maiolicato e i soffitti affrescati così come la chiesa decorata con stucchi settecenteschi.
Nel cuore dei monti Alburni, Roscigno conserva un fascino particolare che racconta della storia e delle tradizioni della civiltà che per secoli ha vissuto in questo paradiso immerso nel verde. Il centro storico, oggi disabitato a causa di continui smottamenti che, a partire dal Cinquecento, hanno costretto gli abitanti a spostare più volte l’ubicazione del borgo, è un museo a cielo aperto, cristallizzato al tempo in cui la quotidianità si è fermata al secolo scorso, quando a dettare i ritmi di vita erano gli usi delle tradizioni contadine. Questo borgo dove la modernità non sembra essere mai arrivata non a caso è stato inserito tra i patrimoni dell’Unesco, ma è stato spesso anche da artisti e registi per girare film e videoclip.
Nell’oasi naturale di Casaletto spartano si trova uno dei luoghi più immortalati di tutto il Cilento. Nell’area meridionale del parco nazionale un affluente del fiume Bussento, il Bussentino dà vita a uno spettacolo uno nel suo genere. L’acqua scorre sopra una grande pianta di capelvenere, una felce di un colore verde molto acceso che vive attaccata alla roccia, creando un gioco davvero suggestivo. La cascata ha inoltre creato delle vasche naturali dove è possibile fare il bagno nell’acqua cristallina e godersi tutto lo spettacolo offerto dalla natura.
Questo piccolo gioiello si trova nel palazzo comunale di Roccagloriosa e custodisce un’interessantissima collezione di reperti archeologici lucani risalenti al IV e III secolo avanti Cristo. Si tratta di oggetti ritrovati nel territorio di Roccagloriosa all’interno dell’antichissimo complesso centrale e della necropoli monumentale. Le prime testimonianze di insediamenti in questa zona risalgono d’altronde già al II millennio avanti Cristo, ma un vero sviluppo questa zona l’ha avuto solo in età lucana, tra il IV e III secolo avanti cristo, quando tra l’altro fu eretta la poderosa cinta muraria in calcare che circonda il pianoro.
San Pietro, Lapidario Dianese e Museo di Policastro Bussettino, sono queste le tre sedi che ospitano il Museo diocesano di Teggiano che mettono assieme preziose testimonianze della storia di questi luoghi sospesi nel tempo. Nella sede originaria, quella di San Pietro, un antico tempio romano trasformato in chiesa parrocchiale e poi divenuto sede espositiva diocesana, si può scoprire la storia di Teggiano grazie ad arredi e suppellettili liturgiche, ma anche pitture, sculture e frammenti antichi, raccontano la storia classica, medioevale e moderna del borgo. Nel lapidario trovano invece spazio capitelli, stemmi e chiavi d’arco a partire dall’epoca romana, mentre nella cattedrale di Policastro trovano posto sezioni dedicate scultura su pietra, legno e cartapesta, alla pittura ed alla suppellettile liturgica.
Mare, montagna, arte, cultura, storia, tutto questo è molto di più è il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Questa grande area verde è il cuore di tutta la regione e offre ai suoi visitatori un esperienza a tutto tondo. In pochi chilometri si passa dalle acqua cristalline del mar Tirreno alle cime dei monti Alburni, da spiagge assolate a sentieri solitari, ma non solo. Tantissimi sono i borghi e i paesi caratteristici che ne costellano l’interno territorio per non parlare delle aree archeologiche a cominciare, ovviamente, da quella di Paestum con i suoi iconici templi.
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