Capri, cosa vedere: le 10 tappe da non perdere sull'isola


Cosa vedere a Capri: le 10 tappe da non perdere durante un viaggio sull’isola.

Capri è nota nel mondo per il fascino intramontabile del mondo antico e del mondo moderno, citata in film, e serie tv, è nell’immaginario collettivo per le vacanze “vip”. Meta del turismo internazionale in ogni stagione, è in estate che Capri esplode nella sua enormità: già famosa e declamata dal tempo di greci e romani, è addirittura legata ai miti dell’Eneide e dell’Odissea con Ulisse che davanti alle splendide coste di Capri incontrò le Sirene che, ammaliandolo, non lo avrebbero fatto più andare via e per questo motivo si fece legare all’albero della nave e tappare le orecchie con la cera per resistere al canto ipnotico delle sirene. Qui ebbero anche dimora gli imperatori romani Ottaviano Augusto e Tiberio. E già questo basterebbe per decidere di farci un viaggio. Per raggiungerla ci sono moltissimi traghetti e l’atmosfera della vacanza da vivere inizia già prima dello sbarco in mezzo all’azzurro del mare, con la Costiera Amalfitana in lontananza e la Penisola Sorrentina a pochissima distanza. Ecco di seguito dieci tappe da non perdere durante un viaggio a Capri.

1. Il borgo di Capri

L’Isola, nel Golfo di Napoli, è amministrativamente divisa in due comuni: uno è Anacapri, e l’altro è Capri, principale centro dell’isola che in totale fa quasi 14 mila abitanti equamente divisi fra i due comuni. Il porto di Capi è un via vai incessante di turisti di ogni parte del mondo che ambiscono questo viaggio dove spesso la prima cosa che vogliono vedere è Piazza Umberto I: quella che per tutti, a livello internazionale, è “La Piazzetta”. Piccola come il borgo, vi si affacciano, oltre al Municipio, bar con tavoli che la riempiono e che ne fanno un salotto estivo dove incontrare personaggi famosi seduti a bere e parlare. Dai porticati e dagli archi tra un palazzo e l’altro ci si snoda lungo l’abitato fatto di colori pastello e fiori dove ristoranti, alberghi e boutique la fanno da padroni. Via delle Caramelle ha poco da invidiare a via Tornabuoni a Firenze o via Montenapoleone a Milano per densità di negozi di lusso. Strade e palazzi curatissimi illuminati da eleganti giochi di luce per offrire al visitatore una meta ai massimi livelli dell’ospitalità italiana. Facendosi tutta via Vittorio Emanuele III, si può giungere alla Certosa e ai Giardini di Augusto, luoghi più silenziosi e isolati per godersi un po’ di riposo lontano dal fremere del jet-set internazionale. Non mancano poi i belvedere con affaccio sui Faraglioni. L’Isola è frastagliata con scogliere che si sviluppano in altezza subito dopo uscite dall’acqua, e il centro abitato di Capri, il borgo, è a 142 metri sul livello del mare (Anacapri è a 282 m) con il Monte Solaro (nel comune di Anacapri), raggiungibile anche con teleferica, che tocca i 589 metri e il Monte Tiberio i 334 metri. I punti di osservazione non mancano e sopratutto c’è l’effetto strapiombo sul mare che d’estate è costellato di barche e panfili bianchi di ogni tipo che lo rendono uno spettacolo nello spettacolo. Molti alberghi adagiati sui versanti dell’Isola sviluppatisi quasi come le coltivazioni d’uva a terrazzamento, possono offrire balconcini vista mare da incanto: la sera al chiaror di luna seduti a guardare dall’alto, ad esempio, il golfetto davanti i Faraglioni con le luci delle navi che dondolano valgono il costo della camera.

Borgo di Capri
Il borgo di Capri

2. I Faraglioni

Dirimpetto alla costa sud-est dell’Isola si ergono maestosi e imponenti dal mare per oltre 100 metri di altezza tre formazioni rocciose che sono il simbolo di quest’isola: i Faraglioni. Tre isolotti rocciosi, degli scogli ripidi come delle punte di una freccia che escono dall’acqua, con tanto di nome: Stella (o Faraglione di Terra, perché unito alla terraferma per un lembo), Saetta (o Faraglione di Mezzo) e Scopolo (o Faraglione di Fuori). Il Faraglione di Mezzo, enorme, ha anche un ‘foro’ sotto cui si può navigare (il modo migliore per ammirarli è proprio dal mare): un arco naturale che forma una galleria all’interno del Faraglione lunga ben 60 metri e che lo attraversa per intero. E se ci si bacia qua sotto i due innamorati non si lasceranno mai, dicono gli isolani. Per far capire di che portento della natura parliamo basti dire che questa cavità ha una altezza che raggiunge gli 81 metri.

I Faraglioni
I Faraglioni

3. Grotta Azzurra

Nelle coste frastagliate e pareti scoscese dell’isola, fatte di insenature e grotte ve ne è una famosa in tutto il mondo: la Grotta Azzurra. La sua fama è dovuta agli effetti cromatici, di luci e ombre che si creano al suo interno, anche grazie ad una apertura sottomarina, che si riflettono nell’acqua rendendola cristallina e cangiante in base alle ore del giorno e alle condizioni meteo. Le rocce sotto l’acqua prendono colori d’argento grazie all’effetto delle bolle d’aria, spiegano gli esperti, che hanno un indice di rifrazione diverso da quello dell’acqua. Siamo dentro una cavità carsica raggiungibile solo da un ingresso molto piccolo e basso, due metri per uno, e con una barca piccola dove le persone vi si devono sdraiare dentro e i remi devono essere tirati dentro. La grotta è lunga circa 60 metri, larga 25 e profonda 14. Siamo nel buio con il fondale illuminato che irradia chiarore a tutta la grotta. Spettacolo da godersi assolutamente se si va a Capri. Faceva anche da ninfeo per la Villa di Damecuta dell’Imperatore Tiberio, distante poche centinaia di metri e che doveva essere collegata da un tunnel sotterraneo non ancora individuato: vi erano dunque ornamenti e statue (divinità e creature marine) di cui ne sono state ritrovate tre che ora sono conservate alla Casa Rossa di Anacapri: una raffigurava il dio del mare Nettuno e le altre due Tritone, suo figlio. Ci sono poi resti di altri basamenti che lasciano supporre che ve ne fossero altre andate perdute forse nei fondali. Certo è che fino alla metà dell’Ottocento qui dentro non si avventurava nessuno vista la fitta rete di credenze e leggende che vi aleggiavano e che ne facevano stare lontani anche i capresi.

Grotta Azzurra. Foto di Glen Scarborough
Grotta Azzurra. Foto di Glen Scarborough

4. Villa Jovis

Questo sontuoso e maestoso palazzo fu la dimora che l’imperatore romano Tiberio Giulio Cesare Augusto scelse per governare, pur lontano da Roma (anche se Tacito e Svetonio raccontano che, a Capri, Tiberio poté lasciare libero sfogo ai suoi inenarrabili vizi, abbandonandosi alla gola e alla sfrenata libidine). Tra le 12 ville che fece costruire sull’isola di Capri, questa è quella collocata su quello che oggi è denominato il promontorio Tiberio, proprio per questo, che dai suoi 334 metri a strapiombo sul mare a est dell’isola dominava in maniera strategica sia terra che mare: da qui si può osservare il Golfo di Napoli, l’isola d’Ischia, Procida, la penisola sorrentina. Su un’area di 7mila metri quadri e probabilmente strutturata su otto livelli con terrazze, porticati, cortili interni con piscine e ninfeo, ornamenti e monumentali statue visibili dal mare, faro (utilizzato per le segnalazioni con la terraferma e le osservazioni astronomiche) Tiberio vi soggiornò stabilmente per più di 10 anni governando l’Impero Romano dall’isola di Capri. A metà tra la reggia e la fortezza, era struttura difficilmente espugnabile dal mare anche per la parete ripida e scoscesa sulla quale si affaccia e sulla quale si narra che Tiberio gettasse di sotto chi non gradisse avere attorno. Tanto che quella parete rocciosa ora si chiama “Salto di Tiberio”. Sul versante ovest della villa c’era il quartiere servile e a nord aveva le sue stanze Tiberio con i fedelissimi e la Sala del Trono si trovava nella ala est. Visto che la strada è tutta in salita e da fare a piedi prima di partire accertatevi degli orari di apertura, che sono molto variabili, all’ufficio informazioni in piazzetta o sul sito del Ministero della Cultura.

Villa Jovis. Foto CoopCulture
Villa Jovis. Foto CoopCulture

5. Monte Solaro

Il punto più alto dell’isola Azzurra con i suoi 589 metri di altezza è il Monte Solaro: con una vista a 360 gradi su isola, mare e coste prospicienti, è il luogo ideale per ammirare tanta bellezza, con delle terrazze attrezzate a solarium dove l’aperitivo al tramonto del sole sul mare è esperienza di estremo fascino. Ne vale la pena, ma per salire a piedi bisogna essere allenati (tutto in salita, ma ben segnato e piuttosto agevole) e ci vogliono circa 90 minuti, in alternativa si può prendere la comoda seggiovia (poltroncina aperta su tutti i lati che in certi punti arriva a 500 metri dal suolo: anche questo è un bel viaggio!) che parte da Piazza Vittoria di Anacapri. La seggiovia è l’ideale per chi vuole salire agevolmente per poi scendere a piedi godendosi il contatto con la natura fermandosi in punti di interesse da visitare come l’eremo della Centrella: punti sosta con panorami da fotografare non mancano.

Monte Solaro
La seggiovia del monte Solaro. Foto Wikimedia/Tango7174

6. Villa San Michele

Villa San Michele ospita la casa museo con testimonianze della vita e dell’opera del medico e scrittore svedese Axel Munthe, che elesse Anacapri a suo buen retiro nel 1885. Gli aggettivi si sprecano a Capri ma non si può altro che dire che questo posto è bellissimo: la natura e la bellezza del mondo antico si fondono con la storia e l’arte della contemporaneità. E questa esperienza viva che si venne formando trovò voce in un libro scritto dallo stesso Munthe, La storia di San Michele, che fu uno dei primi “best-seller” del mondo moderno. “Voglio che la mia casa sia aperta al sole e al vento e alla voce del mare, come un tempio greco, e luce, luce, luce ovunque. All’interno della casa regna il contrasto tra bianco e nero. Nella loggia, i colori del giardino prendono il sopravvento, insieme alle sfumature sempre mutevoli del blu del Mediterraneo. Qui si comincia a percepire il tempio greco che parla di Munthe”, scrisse nel libro. Il giardino di Villa San Michele inizia all’ombra del glicine del pergolato, culmina inondata di sole sulla terrazza della Sfinge e trova la sua conclusione lungo un elegante viale di cipressi. Ma sopratutto Villa San Michele ospita un’importante collezione d’arte, la maggior parte della quale è di origine romana, etrusca o egiziana. Lo stesso Munthe scelse gli oggetti per la loro bellezza oltre che per il loro significato simbolico. Uno di questi è la leggendaria sfinge di 3200 anni.

Villa San Michele
Villa San Michele

7. Anacapri

Tra le cose che rendono bella da vivere quest’isola ci sono senza dubbio i taxi scoperti a 6 posti, ed è un classico che i turisti per andare ad Anacapri più che i mezzi pubblici usino questi taxi così da farsi non solo un ‘viaggio’ ma una bella gita su tutta l’isola. Anacapri, che occupa la parte ovest dell’isola, ha un vasto altopiano ma anche la cima più alta, il Monte Solaro. Il centro cittadino è a 286 metri sul livello del mare e si trova in un’ampia e verdeggiante piana ad occidente del Solaro: panorama, flora e fauna sembrano così diversi da Capri che pare di essere nella dimensione parallela e più vivibile della mondana parte est dell’Isola. Capri è certamente più elegante, mondana e chic nella rinomata vivacità, vocata al “divertimento” e allo status symbol. Anacapri è molto affascinante nella sua naturalezza e un po’ selvaggia, oltre che meno affollata: le stesse cose che si comprano o si mangiano a Capri si possono comprare e mangiare qui, ma con più tranquillità e meno caoticità, e con costi più contenuti. Un giro ad Anacapri tra le piccole botteghe artigiane che affiancano le vetrine delle boutique di alta moda e suoi vicoli va fatto.

Veduta di Anacapri dal monte Solaro. Foto Wikimedia/Tango7174
Veduta di Anacapri dal monte Solaro. Foto Wikimedia/Tango7174

8. Certosa di San Giacomo

La grandiosa Certosa di San Giacomo, fondata in epoca Angioina, è forse la costruzione più antica dell’Isola. I monaci certosini arrivarono qui nella seconda metà 1300 e si è mantenuta di grande bellezza nel suo silenzio contemplativo. L’edificio si compone di tre corpi, uno con la farmacia e la chiesa per le donne, esterno all’edificio principale, un corpo per i frati conversi e ospiti, oltre alle scuderie e ai laboratori, e infine il monastero di clausura, con le celle disposte attorno al Chiostro Grande e gli ambienti di rappresentanza attorno al Chiostro Piccolo.

Certosa di San Giacomo
Certosa di San Giacomo

9. Villa Lysis

Villa Lysis, ma in realtà denominata “La Gloriette”, è un gioiello quasi volutamente nascosto poco sotto Villa Jovis, un esempio di stile Liberty con riferimenti neoclassici in dialogo ideale con la dimora dell’imperatore Tiberio. Fu una casa di amore del poeta francese Édouard Chimot, trasferitosi qui da Parigi, eleggendo Capri come suo luogo magico dove poter scrivere e vivere il suo amore che in Francia aveva dato scandalo. Costruita nel 1905, circondata da rampicanti e viva vegetazione, conserva inalterata quell’impronta romantica che ne fece un “eremo incantato” così come voluto dal barone Jacques d’Adelswärd-Fersen che l’avrebbe in seguito abitata. Qui contemplazione, solitudine, discrezione, cultura, arte natura ne fecero luogo di ritrovo di artisti e intellettuali. L’ingresso sembra quello a un tempio classico con tanto di scalinata e file di colonne in stile jonico. esso. Le dorature del salone rimandano a Klimt, Olbrich e alla “secessione viennese”. Un luogo speciale dove si mescolano in modo armonico elementi tratti dalla cultura architettonica europea moderna e classica, in un contesto affascinante e ricco di richiami simbolici, sfarzosa e lussuosa ma anche elegante. Dai saloni interni ai giardini alle terrazze ogni dettaglio è ben curato: dai mosaici alle mattonelle dipinte di variegati colori, forme geometriche adornano le pareti e le pavimentazioni. Sono luoghi come questi che fanno dell’Isola di Capri un luogo sospeso nel tempo pieni di fascino e mistero.

Villa Lysis
Villa Lysis. Foto di Gerd Farhenhorst

10. Marina Piccola e Marina Grande

Il Porto di Marina Grande è quello dove attraccano tutte le imbarcazioni per arrivare sull’Isola. Sono moltissime le linee marittime, i traghetti e le barche di tour guidati che usando il porto ne fanno un formicaio a tutte le ore. Già turisticamente trasformato per accogliere i turisti per i bisogni sull’isola con le case che un tempo erano dei marinai, oggi ristrutturate e curate, colorate e pittoresche, oggi bar, agenzie, ristoranti e alberghi. Ci troviamo nel comune di Capri nella parte nord davanti al continente e abbiamo anche una località balneare dotata di strutture e spiaggia. Da Marina Grande si può anche raggiungere a piedi Anacapri attraverso i 921 scalini della Scala Fenicia. Marina Piccola è invece il porticciolo di sud (caldo e poco ventilato anche d’inverno), ai piedi del Monte Solaro. Qui c’è un antico approdo di origine romana e il famoso Scoglio delle Sirene. Deve la sua fama moderna a diversi artisti stranieri che la ritrassero e i cui quadri sono esposti nei musei più famosi del mondo. Da Marina Piccola si può arrivare a piedi alla Certosa e poi ai Giardini ai Augusto tramite Via Krupp: tramite un percorso voluto e costruito da un industriale tedesco, Friedrich Alfred Krupp, che passava qui le sue vacanze e voleva rendere più agevole il suo spostarsi. Tornanti nella roccia che superano un dislivello di 100 metri: un percorso spettacolare.

Marina Grande. Foto: Porto Turistico di Capri
Marina Grande. Foto: Porto Turistico di Capri

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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.






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