Dal 2 al 10 ottobre 2021 torna alle Fiere di Parma il Mercanteinfiera, manifestazione giunta alla sua quarantesima edizione rivolta a tutti gli appassionati di antiquariato, collezionismo vintage e design storico. Si potranno trovare qui oggetti iconici del design d’autore, tra cui Sottsass e Gio Ponti, della moda vintage firmata da grandi stilisti quali Versace, Chanel, Hermès, e del gioiello antico nonché orologeria firmato Rolex, Vacheron Constantin, Audemars Piguet, Patek Philippe.
Nei giorni della fiera sono previste anche due mostre collaterali: una dedicata... alla cravatta, l’altra ha invece a che fare con i videogiochi. La spina dorsale di un uomo. Storia della cravatta espone quaranta cravatte attraverso cui si intende omaggiare un accessorio cult da secoli presenti nel guardaroba maschile (e non solo). Le cravatte in mostra raccontano la storia del gusto dagli anni Venti agli anni Novanta, attraverso disegni, bozzette, messe in carta jacquard, fustelle e cravatte di fogge e dimensioni diverse adatte ad ogni occasione. Si intende inoltre valorizzare la vocazione storica del manifatturiero comasco dall’artigianalità alla creatività. La mostra è realizzata in collaborazione con Paolo Aquilini, direttore del Museo della Seta di Como, Fondazione Setificio, Associazione ex Allievi Setificio Como, Confartigianato Como, Associazione Italiana Disegnatori Tessili e Confindustria Como.
Back to the games, realizzata in collaborazione con l’Archivio Videoludico della Fondazione Cineteca di Bologna e l’Associazione Bologna Nerd, ripercorre invece in quattro stazioni gli anni Settanta, Ottanta, Novanta e Duemila, decenni cardine della storia dei videogiochi. Ogni stazione intende far immergere il visitatore nell’atmosfera di ogni decennio attraverso arredamento e decorazioni a tema e si potrà giocare anche con alcuni videogame in mostra (altri invece saranno solo esposti all’interno di teche). Per maggiori informazioni sul Mercanteinfiera e sulle due mostre collaterali è possibile visitare il sito www.mercanteinfiera.it
Il Mercanteinfiera può essere inoltre occasione per visitare Parma e i suoi luoghi più significativi per trascorrere due o più giorni in città e scoprire le sue bellezze. Quali sono i luoghi da non perdere?
Piazza Duomo costituisce il fulcro della città. Dall’impianto medievale, sono qui raccolti i principali monumenti religiosi cittadini, ovvero il Duomo con l’alto campanile e il Battistero. Il Duomo è dedicato all’Assunta ed è uno degli edifici romanico-padani più significativi in Italia. Venne iniziato a costruire intorno al 1059, ma venne consacrato nel 1106. Con una struttura a tre navate e un transetto con cappelle laterali, al suo interno custodisce capolavori di grande importanza per la storia dell’arte, a cominciare dalla cupola affrescata dal Correggio tra il 1525 e il 1530 e raffigurante l’Assunzione della Vergine circondata da apostoli e angeli e nei pennacchi i santi patroni. Nel transetto destro si trova invece la Deposizione di Benedetto Antelami, prima opera nota dell’artista, datata 1178. Accanto al Duomo, l’alto campanile, eretto tra il 1284 e il 1294 e costruito in cotto e profili in pietra; sulla cuspide è presente un angelo in rame dorato. Il Battistero a forma ottagonale è rivestito in marmo rosa di Verona; la sua costruzione iniziò nel 1196 per terminare nel 1307 e rappresenta il passaggio dal romanico al gotico. La facciata si deve all’Antelami: lungo il basamento è percorsa dallo zooforo formato da settantacinque formelle scolpite a bassorilievo, mentre i tre monumentali portali si susseguono lungo il perimetro, ovvero quello della Vergine, quello del Redentore e quello del Battista. Al suo interno la vasca battesimale ottagonale e il ciclo dei mesi e delle stagioni sempre dell’Antelami. Nella stessa piazza anche il Palazzo del Vescovado, originario del XI secolo.
Simbolo del potere ducale dei Farnese, la Pilotta è il complesso museale più importante di Parma e comprende la Galleria Nazionale, il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Teatro Farnese. La Galleria Nazionale venne istituita dai Duchi di Parma e arricchita grazie alle acquisizioni di Maria Luigia d’Austria, a cui si deve la collezione. Sono qui conservati capolavori del Correggio, del Parmigianinno, dei Carracci, del Guercino, del Bronzino, del Domenichino, del Tintoretto e di molti altri artisti della pittura emiliana, napoletana e veneta. Tra le opere più importanti, la Scapigliata attribuita a Leonardo da Vinci e la Schiava turca del Parmigianino.
Il Teatro Farnese venne costruito da Giovan Battista Aleotti nel 1618 per volere di Ranuccio Farnese per festeggiare la sosta di Cosimo de’ Medici a Parma. La sua inaugurazione avvenne però nel 1628, in occasione delle nozze tra Margherita de’ Medici e il duca Odoardo. È uno dei teatri barocchi più grandi d’Europa con una struttura ispirata ai modelli dei teatri greci e romani; costruito in legno, fu esempio di unicità per alcuni aspetti, come la struttura ad impianto scenico mobile e il sistema di allagamento della cavea per mettere in scena le naumachie. Oggi gli stucchi e le decorazioni che ricoprivano la struttura lignea non sono più visibili a causa di una bomba che distrusse. Venne poi ricostruito nella sua struttura secondo i disegni originali dell’Aleotti.
La costruzione della Basilica di Santa Maria della Steccata si deve a Bernardino e Giovanni Francesco Zaccagni: a pianta centrale a croce greca venne edificata tra il 1521 e il 1539 e costituisce uno dei più signicativi luoghi rinascimentali della città. Il suo nome rimanda alla presenza di uno steccato intorno all’edificio che serviva a regolare il flusso dei pellegrini che giungevano ad adorare una Madonna allattante che si trovava sulla facciata dell’oratorio. E la Basilica attuale venne eretta proprio per custodire quella preziosa Vergine. Al suo interno è conservata una delle più celebri opere del Parmigianino: Le vergini sagge e le vergine stolte, grande affresco databile tra il 1531 e il 1539.
La Camera della Badessa, conosciuta anche come Camera di San Paolo, è parte dell’antico monastero delle suore benedettine. Il suo nome è legato alla Badessa Giovanna da Piacenza. L’ambiente conserva uno dei capolavori del Correggio, ovvero la decorazione della volta: l’artista dipinse un berceau con intrecci vegetali, suddividendo la volta in sedici spicchi da cui si affacciano putti con simboli allegorici della caccia; questi sono accompagnati da elementi vegetali con rami e foglie. Al centro della volta il triplice stemma lunare della Badessa. Nelle lunette sono poi raffigurati personaggi della mitologia. Attraverso questo espediente pittorico, Correggio annulla lo spazio architettonico rendendo l’ambiente molto suggestivo e in linea con la cultura neoplatonica dell’epoca.
Costituito da alberi secolari, il Parco Ducale presenta gruppi scultorei del francese Jean-Baptiste Boudard attivo in Italia nel Settecento, tra cui spicca il gruppo del Sileno. Al suo interno trovano spazio l’antico Palazzo Ducale e il rinascimentale Palazzetto Eucherio Sanvitale. Il Parco Ducale è il parco storico della città, si trova nel quartiere Oltretorrente nei pressi del torrente Parma e l’idea di realizzare un parco in questa zona si deve al duca Ottavio Farnese per immergere nel verde la nuova dimora.
Eretto per volere di Maria Luigia d’Austria, il Teatro Regio venne realizzato tra il 1821 e il 1829. Presenta una facciata neoclassica con porticato a doppio ordine di finestre, mentre le decorazioni raffigurano la Fama e la Lira. Al suo interno la platea ellittica decorata da Girolamo Magnani nel 1853 circondata da quattro ordini di palchi e dal loggione. Il lampadario, del peso di una tonnellata, è stato realizzato a Parigi. È qui che si svolgono ogni anno la Stagione Lirica e il Verdi Festival, manifestazioni che testimoniano il forte legame di Parma con la musica e che coinvolgono artisti di fama internazionale.
Piazza Garibaldi è il centro della vita cittadina, il salotto della città. L’aspetto attuale della piazza è frutto di diverse fasi che hanno qui concentrato le forme di potere comunale. Sull’ex Piazza Grande si affacciano il Palazzo del Comune, il Palazzo del Governatore e la chiesa di San Pietro, oltre ai caffè e ai negozi che rendono questa piazza il centro più vivo di Parma. La dedica all’eroe dei due mondi risale al 1893, in occasione di cui viene eretta la statua di Garibaldi che andò a sostituire il monumento borbonico dell’Ara Amicitiae.
Si deve a Giuseppe Stuard, filantropo e collezionista vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento, la collezione che ha dato vita alla pinacoteca. Questa comprende dipinti, reperti archeologiic, affreschi, incisioni, sculture, medaglie, mobili e oggetti che vanno dal Trecento al Novecento. Tra le opere conservate vi sono capolavori di Annibale Carracci, Mattia Preti, un disegno attribuito al Parmigianino che raffigura un levriero, divenuto simbolo della pinacoteca; e ancora, artisti dell’Ottocento legati all’Accademia di Belle Arti di Parma. Inaugurata nel 2002 la Pinacoteca Stuard è situata in parte dell’ex monastero benedettino di San Paolo. La prima sala si apre infatti sul Sacello di San Paolo, primo nucleo architettonico attorno a cui sorse il monastero.
Si tratta di una storica spezieria, particolare esempio di farmacia, aperta probabilmente nel 1201. Si trova all’interno del convento di San Giovanni ed è costituita da tre sale, con arredi del Cinque-Seicento. La Sala del Fuoco mostra il banco delle consegne con una bilancia di precisione; la Sala dei Mortai è affrescata con raffigurazioni di maestri della medicina antica; la Sala delle Sirene riunisce documenti di maestri parmensi della medicina e della farmacia. Sono inoltre conservati vasi di diverse dimensioni, fiaschette, boccali e mortai di vari periodi e provenienza.
Nei pressi del Palazzo della Pilotta si trova il Piazzale della Pace. Progettato dall’architetto Mario Botta, custodisce nei suoi spazi il Monumento a Giuseppe Verdi di Ettore Ximenes. Si tratta di un’ara d’inizio Novecento realizzata su progetto di Lamberto Cusani. Quello visibile attualmente è un frammento ricomposto del monumento eretto precedentemente nelle vicinanze della stazione e distrutto dalle bombe del secondo conflitto mondiale. Le scene raffigurate rievocano opere ed episodi della vita di Giuseppe Verdi.
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