C’è poco da fare: Trieste è una città che ci piace veramente moltissimo. E probabilmente ve ne sarete già accorti: Ilaria, che di Trieste è perdutamente innamorata, ne ha già parlato su Finestre sull’Arte facendoci scoprire il Castello di Miramare e il Museo del Castello di San Giusto. E, riguardo al Castello di Miramare, vi avevamo anche raccontato la romantica storia del suo fondatore. In questo post torniamo di nuovo nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia per scoprire uno dei suoi angoli suggestivi: il colle di San Giusto, con tutte le meraviglie che ha da offrire. Sì, perché è proprio qui che troviamo alcuni importanti simboli della città!
Visitare il colle di San Giusto non significa soltanto vedere uno dei luoghi, a nostro avviso, più belli d’Italia. A tal proposito, solo il panorama varrebbe da solo la salita al colle: ci sono dei punti da cui è possibile ammirare tutta la città, che sarà ai vostri piedi, e il vostro sguardo arriverà fino al mare e, seguendo il profilo della costa, con i suoi promontori a picco sul mare, si perderà oltre l’orizzonte. Bene, tornando a noi: visitare il colle di San Giusto significa anche ripercorrere la storia di Trieste, dalle sue origini, che si perdono in tempi remotissimi, fino ai giorni nostri. Insomma: un compendio di storia triestina, tutto a portata di... vista!
Il panorama dal colle di San Giusto a Trieste |
Iniziamo dicendo che il colle di San Giusto è il punto più alto di Trieste, e per arrivarci avete due opzioni. La prima, quella più comoda: in auto o con i mezzi pubblici, attraverso i viali che si arrampicano dietro alla collina. La seconda, quella un po’ più faticosa, ma che alla fine vi ripagherà di tutto, perché è quella più affascinante: a piedi attraverso la città vecchia. Noi abbiamo preferito proprio questa opzione, durante il nostro soggiorno a Trieste, e ovviamente la suggeriamo anche a voi! Salendo dal mare, dovrete inerpicarvi per ripidi vicoletti lastricati che si snodano attraverso antichi edifici, trasformandosi a volte in scalinate, finché a un certo punto vi troverete davanti a una strada un po’ più ampia e più lunga, ma sempre lastricata: è la via della Cattedrale e vi condurrà sulla sommità del colle. Il vostro primo “impatto” con il colle, se sceglierete questo percorso, sarà proprio la facciata della Cattedrale: la chiesa è dedicata, come potete ben immaginare, a san Giusto, che è il patrono della città.
Come detto, sul colle di San Giusto si concentrano alcuni dei luoghi simbolo di Trieste. A cominciare dalla splendida cattedrale, la chiesa più importante di Trieste: si presenta massiccia e imponente, con la sua trecentesca facciata a capanna in pietra (ma su cui è stato innestato un rosone per abbellirla) affiancata dal possente e tozzo campanile, che sembra quasi la torre di un castello. Se scendiamo di poco andando verso destra (tenendo la facciata della cattedrale davanti a noi) noteremo una chiesetta più piccola: è San Michele al Carnale, una cappella di epoca gotica, anch’essa in pietra. Si fa notare per il suo campanile a vela un po’ piccolo rispetto al corpo dell’edificio.
Così vi si presenta la cattedrale arrivando dalla città vecchia |
La piccola chiesa di San Michele al Carnale, vicina alla Cattedrale |
Ma spostiamoci ora al centro del colle. Qui troveremo le più antiche vestigia della città: possiamo infatti facilmente notare i resti di un edificio antichissimo, di epoca romana (siamo nel secondo secolo avanti Cristo). C’è un basamento in pietra, ci sono delle colonne, alcune delle quali conservano ancora i loro capitelli. Quelli che vediamo lì, al centro della piazza, sono i resti dell’antica basilica, uno degli edifici più importanti delle antiche città romane (non vi abbiamo infatti detto che Trieste, i cui primi insediamenti hanno addirittura origini preistoriche, diventò una importante colonia romana: allora si chiamava Tergeste, nome che deriverebbe forse da antichi dialetti indoeuropei e significherebbe “città del mercato”). La basilica, nell’antica Roma, era il luogo dove si svolgevano gli affari commerciali e dove veniva amministrata la giustizia. Si trovava nel foro, ovvero la piazza principale della città: quello di Trieste era proprio sulla sommità del colle di San Giusto.
I resti della Basilica Romana. Sullo sfondo il castello di San Giusto |
Come possiamo ben vedere, dell’antica basilica è rimasto pochissimo. Questo perché il materiale con cui era stata edificata venne reimpiegato per la costruzione del primo nucleo della cattedrale: oggi la vediamo nel suo aspetto trecentesco, ma dovete sapere che sul sito su cui sorge si ergevano degli edifici di culto preesistenti, che furono costruiti usando, appunto, il materiale degli edifici di epoca romana. Un destino comune a tanti monumenti dell’antichità, quello del reimpiego di materiale per costruzioni più moderne. Durante il Medioevo infatti il colle di San Giusto continuò a svolgere un ruolo importante per la città. Vi abbiamo già detto che da quassù si gode di un incredibile panorama. Ora, noi contemporanei lo vediamo come uno scenario per passeggiate romantiche. Ma anticamente il colle era visto piuttosto come un’eccezionale postazione di controllo per verificare che non arrivassero attacchi dal mare, o semplicemente per vedere cosa succedeva sotto. Per questo, il punto più alto del colle ha sempre visto la presenza di castelli, che si sono poi rinnovati e ampliati di epoca in epoca. Il castello come lo vediamo oggi (e che è noto come, ovviamente, castello di San Giusto) fu costruito nel 1470: prima qui si trovava una rocca medievale costruita dai veneziani (e che a sua volta era stata realizzata sul sito di una fortificazione romana, ma che aveva origini preistoriche) che venne in seguito abbattuta per fare spazio al castello attuale, i cui lavori di costruzione terminarono nel 1630. Oggi il castello ospita il Museo del Castello di San Giusto, di cui Ilaria vi ha già parlato qua su Finestre sull’Arte: per chi vuole conoscere in modo approfondito la storia di Trieste, il museo è una tappa irrinunciabile!
Sempre grazie al Castello attraversiamo la storia di Trieste durante il Risorgimento e dunque durante i moti irredentisti, dato che la fortezza fu usata anche come carcere per i prigionieri politici, e arriviamo fino al 1918, anno in cui la città venne annessa all’Italia. Il castello fu ancora usato a scopi militari, fino al 1936, anno in cui si trasformò finalmente in un museo. Gli anni del fascismo ci vengono invece alla mente se passeggiamo nel Parco della Rimembranza: si trova sulle pendici del colle di San Giusto e fu inaugurato proprio agli inizi del Ventennio, nel 1926. Le pietre che troviamo lungo il percorso sono dedicate ai caduti triestini durante le guerre.
Il colle di San Giusto è una passeggiata attraverso la storia, l’arte e la bellezza. Una vista che fa sognare e che vi porta fino al mare, laggiù, in lontananza. Un luogo unico e meraviglioso adatto a tutti: agli innamorati, agli amici, alle intere famigliole che desiderano passare un po’ di tempo in tranquillità, scoprendo una parte fondamentale della splendida città di Trieste. Quindi, se vi troverete a soggiornare a Trieste, dedicate al colle il tempo che merita; non ve ne pentirete :-)
Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta
Gli articoli firmati Finestre sull'Arte sono scritti a quattro mani da Federico Giannini e Ilaria Baratta. Insieme abbiamo fondato Finestre sull'Arte nel 2009. Clicca qui per scoprire chi siamo