Un grandioso angolo di antica Roma a Barcellona: il Temple d'August


Tra i vicoli del Barri Gòtic di Barcellona si trova il Tempio d'Augusto, quello che resta di un importante e imponente tempio romano di epoca imperiale. Da vedere!

Girando per i vicoli del Barri Gòtic di Barcellona, ovvero il quartiere più antico della città, vi potreste trovare di fronte a uno storico edificio in pietra, con una grande entrata. Incuriositi, vi fermerete davanti a un’insegna di ferro degli inizi Novecento, a cui è appeso un cartello, con caratteri della stessa epoca, per leggere dove vi trovate: l’edificio è infatti la sede del Centre Excursionista de Catalunya e al suo interno potete trovare i resti del Tempio Romano d’Augusto (in catalano: Temple romàd’August o, più semplicemente, Temple d’August), ovvero quanto di più antico è rimasto nella grande città spagnola.

Il tempio di Augusto a Barcellona
Il tempio di Augusto a Barcellona. La quarta colonna è dietro la prima da sinistra!

Del tempio, però, non sono rimaste che quattro colonne. Si trattava di uno degli edifici più importanti della Barcino romana: era infatti un tempio dedicato al culto dell’imperatore Augusto, perché la colonia romana di Barcino era stata fondata proprio in età augustea, benché su siti preesistenti. Fu costruito alla fine del primo secolo avanti Cristo, ma c’è anche chi ipotizza che la costruzione risalga a un’epoca successiva, ovvero a quella dell’imperatore Tiberio che ufficializzò il culto di Augusto. Il tempio si trovava nel foro della città (forum in latino), la piazza principale di ogni città romana, dove sorgevano gli edifici che regolavano la vita amministrativa e religiosa delle comunità, e si trovava all’incrocio delle due strade principali, il cardo massimo e il decumano massimo: il primo correva in senso nord-sud e il secondo in senso est-ovest, ed entrambi collegavano le porte d’accesso alla città. Il tempio era il luogo dove si celebrava il culto religioso, mentre avevano funzioni amministrative la basilica, che era luogo di riunioni d’affari e di amministrazione della giustizia, e la curia, sede del senato municipale.

Del tempio di Augusto di Barcellona, come detto, si sono conservate solamente quattro colonne (tre disposte in orizzontale e la quarta che si trova dietro la prima colonna) che raggiungono l’impressionante altezza di nove metri. Sono scanalate, ovvero hanno il fusto percorso da incavi con funzioni decorative, detti scanalature. Le colonne presentano capitelli di ordine corinzio (quelli con le foglie di acanto) e si è conservata anche parte dell’architrave, ovvero l’elemento orizzontale subito sopra alle colonne, e del podio, che è invece la base su cui le colonne poggiano.

Dopo la caduta dell’Impero Romano e a seguito della diffusione del cristianesimo, il tempio perse ogni sua funzione e durante il Medioevo cominciò a essere smembrato perché il materiale asportato veniva reimpiegato in altre costruzioni. A questo si aggiunga anche il fatto che il centro della vita attiva della Barcellona altomedievale si spostò più verso nord, ovvero in quella zona della città dove si erano formati i primi nuclei cristiani. Così, verso la fine dell’undicesimo secolo, l’aspetto del tempio non doveva essere molto diverso da quello di oggi, e successivamente i suoi resti furono integrati negli edifici medievali che venivano costruiti in questa parte della città: tant’è che, ancora oggi, ammiriamo il tempio all’interno di un edificio medievale. Al contempo, iniziò a perdersi la memoria di queste importanti vestigia dell’antichità: fu solo nell’Ottocento, infatti, che si stabilì in modo inequivocabile che questi erano proprio resti di un tempio romano, e tra i primi a formulare l’ipotesi che fosse un tempio dedicato ad Augusto ci fu l’architetto modernista Josep Puig i Cadafalch.

E sempre nell’Ottocento si aprì il dibattito su come procedere al recupero del monumento: spostarlo in uno spazio aperto e liberamente accessibile, oppure lasciarlo dentro all’edificio medievale in cui era stato rinvenuto? Ad accelerare la situazione, ci pensò il Centre Excursionista de Catalunya, un ente allo stesso tempo sportivo e culturale (fin dalla sua fondazione nel 1876 ha organizzato anche escursioni scientifiche o volte allo studio beni culturali), che acquistò l’edificio dove si trovava il tempio per farne la sua sede, rimasta tale fino ai giorni nostri. Il Centre Excursionista incaricò l’architetto Lluís Domènech i Montaner di intervenire sull’edificio per risistemarlo e per valorizzare il tempio: fu lui che, tra il 1903 e il 1904, creò il cortile interno dell’edificio che circonda i resti. Infine, nel 1956, la quarta colonna, che almeno dal 1879 si trovava in plaça del Rei dove era stata collocata a seguito del ritrovamento dei suoi frammenti, fu trasferita nel sito del tempio e quindi unita alle altre tre. Oggi il tempio è uno dei siti gestiti dal MUHBA, il Museu d’Historia de Barcelona: l’ingresso è gratuito e vicino alle colonne troverete diversi pannelli, in tre lingue (catalano, spagnolo e inglese), che vi daranno davvero tante informazioni sul tempio e sulla vita di un’antica città romana.

Se quindi vi trovate a girare dalle parti della Cattedrale, e precisamente nel carrer Paradís, quando arrivate in prossimità del civico 10, guardatevi attorno e cercate l’edificio che secondo voi, al suo interno, conserva i monumentali resti di un tempio romano. Vi sorprenderà trovare tanta grandiosità in un dedalo di stretti vicoli medievali, e vi meraviglierà essere in uno degli angoli più tranquilli della affollata Barcellona!


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Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta

Gli articoli firmati Finestre sull'Arte sono scritti a quattro mani da Federico Giannini e Ilaria Baratta. Insieme abbiamo fondato Finestre sull'Arte nel 2009. Clicca qui per scoprire chi siamo





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