Un'isola d'arte e di storia in mezzo al lago Trasimeno: Isola Maggiore


In mezzo al Lago Trasimeno esiste una suggestiva isoletta ricca di storia e di arte: Isola Maggiore!

Il Trasimeno è il lago più grande dell’Italia centrale: tanto grande che dalle sue acque vediamo sorgere tre isole, l’isola Polvese (che è la più estesa), l’isola Minore (la più piccola, disabitata) e l’Isola Maggiore, quella più interessante e ricca di testimonianze storiche e artistiche!

Abbiamo fatto la nostra escursione all’Isola Maggiore in una giornata dal tempo un po’ incerto: sole a sprazzi, nuvole grigie un po’ minacciose, ma fortunatamente senza una goccia d’acqua! Per raggiungere l’isola, è necessario affidarsi al servizio traghetti che collega le località del Trasimeno: noi abbiamo preso il nostro traghetto da Castiglione del Lago, il maggiore dei centri che si affacciano sulle rive del lago, e quindi, per tornare, abbiamo preso quello che invece collega l’isola con Passignano sul Trasimeno.

Il borgo di Isola Maggiore
Il borgo di Isola Maggiore

Il traghetto approda a un piccolo ormeggio: lo superiamo e ci troviamo subito nella piazzetta principale del piccolo borgo costruito sull’isola, nella quale troviamo un bar dove abbiamo già deciso che ci fermeremo per il nostro pranzo, e la sede della Pro Loco locale. Dalla piazzetta parte l’unica strada su cui si affacciano le abitazioni, via Guglielmi: gli altri edifici sono sparsi, solitari, un po’ per tutta l’isola. Appena arrivati, si respira una sensazione di incredibile tranquillità e di pace: possiamo provare oggi, probabilmente, le stesse sensazioni che san Francesco provò nel 1211 quando decise di trascorrere sull’isola la Quaresima di quell’anno. L’isola è, infatti, uno dei tanti luoghi francescani dell’Umbria, non solo perché il santo di Assisi è stato qui (e un monumento innalzato in suo onore lo ricorda, anzi... c’è anche uno scoglio che pare fosse quello su cui il san Francesco approdò), ma anche perché nel XIV secolo fu costruito un monastero (rispetto al borgo, si trova dalla parte opposta dell’isola), che fu poi acquistato nel 1887 dal marchese Giacinto Guglielmi, ovvero lo stesso che dà il nome alla strada principale dell’isola, che lo restaurò in stile neogotico per farne la propria residenza. Il complesso, da allora noto come Castello Guglielmi, è rimasto proprietà della famiglia Guglielmi fino agli anni Settanta, è da diversi anni inaccessibile al pubblico e ad aprile è stato battuto all’asta: non ha però trovato acquirenti.

Via Guglielmi è interamente pavimentata a mattoni rossi: anche questa scelta ci riporta indietro nel tempo. Così come a tempi remoti ci riportano le artigiane che lavorano il merletto: non è raro vederle lungo la strada, a praticare questa tradizione isolana iniziata ai primi del Novecento, sempre per merito della famiglia Guglielmi, perché la figlia di Giacinto, Elena, decise di fondare una scuola che insegnasse alle abitanti del borgo l’arte della lavorazione del cosiddetto pizzo d’Irlanda (così chiamato in quanto tecnica inventata proprio in Irlanda). Una tradizione così importante che l’isola le ha dedicato anche un museo, il Museo del Merletto, che si trova nell’antico Palazzo delle Opere Pie.

Sulla strada si affacciano edifici a uno, due o tre piani, tutti in pietra: erano le antiche case dei pescatori (perché era proprio la pesca l’attività di cui vivevano gli abitanti del borgo), molte delle quali oggi sono state trasformate o in attività connesse al turismo come alberghi, bar e ristoranti, oppure in botteghe. Accanto a questi, troviamo la chiesa del Buon Gesù (con portale barocco, un interessante altare con colonne tortili, e tele di pittori locali, tra questi il seicentesco Giacomo Giorgetti) e il palazzo del Capitano del Popolo, di epoca medievale e rimaneggiato nei secoli successivi. Finita la strada, parte un sentiero sterrato che si inoltra attraverso la vegetazione e ci condurrà sulla sommità dell’isola, da cui si godrà di un bel panorama sul lago e sulle sue rive! Ma lungo questo sentiero troviamo anche le due chiese più antiche e più interessanti dell’isola.

Bartolomeo Caporali, Crocifisso, 1460 circa, San Michele (Isola Maggiore)
Il Crocifisso di Bartolomeo Caporali (1460 circa) che si trova nella chiesa di san Michele

La prima è la chiesa di San Salvatore, di epoca romanica: risale infatti al dodicesimo secolo. È in pietra, come tutte le costruzioni dell’isola (anche se con vistosi inserti in mattoni), è a navata unica ma con un piccolo transetto in quanto ha pianta a croce latina, e si distingue per il suo portale finemente decorato con motivi vegetali. L’interno è spoglio: troviamo sulle pareti le stesse, suggestive pietre dell’isola e osservando il soffitto possiamo notare le capriate in legno che lo coprono.

La strada sale ancora e ci porta fino alla chiesa di San Michele, la chiesa più interessante dell’isola, in posizione dominante perché si trova sulla sommità: è da qui che si gode della miglior vista sul lago! Il tempio risale al tredicesimo secolo anche se fu forse realizzato sui resti di una costruzione che esisteva già, e il primo documento che lo cita risale al 1238. La facciata è in pietra ed è a capanna, ma soprattutto è sormontata da un campanile a vela tipico di queste zone, con due campane: rende la chiesa riconoscibilissima! L’interno, a navata unica come quello di San Salvatore, racchiude opere davvero pregevoli: quella più importante probabilmente è il grande Crocifisso, risalente al 1460 circa, che si trova sull’altare maggiore ed è opera di Bartolomeo Caporali, uno dei capiscuola del Rinascimento umbro dunque uno dei più importanti pittori di queste terre. È un’opera che si distingue per la drammaticità della sofferenza del Cristo, ma anche per una certa eleganza di fondo che poi costituirà uno dei tratti principali della pittura rinascimentale in Umbria. Le pareti sono invece ricoperte di affreschi che sembrano rifarsi a stilemi giotteschi o comunque alla pittura dell’Italia centrale di fine Medioevo, con qualche inserto un po’ bizantineggiante (come gli angeli che appaiono nella scena del Battesimo di Cristo), e potrebbero quindi risalire alla fine del Trecento. Ma ci sono anche scene che sembrano appartenere a epoche successive, come una bella Madonna col Bambino in trono attorniata da santi che invece rimanda alla lezione del rinascimento umbro. L’altare è sormontato da una splendida volta a crociera con costoloni decorati con figure di santi, e spicchi che sono invece occupati dalle raffigurazioni dei quattro evangelisti.

Uscendo dalla chiesa, possiamo imboccare altri sentieri che ci portano in diverse parti dell’isola dove possiamo osservare ruderi di altri edifici antichi (ci sono, per esempio, i resti di una torre di epoca romana). Torniamo dunque all’ormeggio e aspettiamo il traghetto che ci porterà a Passignano sul Trasimeno. Non prima però di aver dato un’occhiata alla spiaggetta in riva al lago, con tanto di ombrelloni e lettini, pattino di salvataggio e solerte bagnino, e pedalò per farsi un’uscita nel lago: a noi che abitiamo in una località di mare, ci è parso tutto molto simpatico :-) Tant’è che poi, a Castiglione del Lago, abbiamo anche trascorso qualche ora... in spiaggia! Ma di questo vi riparleremo un’altra volta :-)

Se l’Isola Maggiore vi è piaciuta e state pensando di programmare un viaggio sul Trasimeno, il consiglio che vi diamo è sempre il solito: contattateci! Vi sapremo consigliare per il meglio ;-)

Via Guglielmi, Isola Maggiore
Via Guglielmi, Isola Maggiore

L’antico borgo sull’Isola Maggiore
L'antico borgo sull'Isola Maggiore

La chiesa di San Salvatore
La chiesa di San Salvatore

L’abside di San Salvatore
L'abside di San Salvatore

La facciata della chiesa di San Michele
La facciata della chiesa di San Michele

La simpatica spiaggia sul Trasimeno dell’Isola Maggiore!
La simpatica spiaggia sul Trasimeno dell'Isola Maggiore!


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Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta

Gli articoli firmati Finestre sull'Arte sono scritti a quattro mani da Federico Giannini e Ilaria Baratta. Insieme abbiamo fondato Finestre sull'Arte nel 2009. Clicca qui per scoprire chi siamo





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