Prosegue il viaggio alla scoperta delle città più belle d’Italia. È arrivata la primavera, la stagione più favorevole per organizzare delle brevi gite fuori porta, ricercando tesori d’arte e piacevoli località in cui trascorrere ore felici da soli o in compagnia.
Vi vogliamo parlare di Mantova, una città davvero magica che sorge su di un territorio lambito dalle acque del fiume Mincio che, proprio a nord della città, si allarga disponendosi in tre laghi, ambiti luoghi per sport, attraversate in battello o passeggiate lungo la cintura verde che li costeggia.
La statua di Rigoletto |
Il Palazzo Ducale è il più eloquente simbolo della grandiosità dei Gonzaga, nato in tempi successivi è un susseguirsi di ambienti (circa 500 stanze), cortili e giardini interni su una superficie di più di 3 ettari che ne fanno una delle residenze più grandiose d’Europa. Una sorta di summa del rinascimento italiano dagli esordi all’epilogo manieristico, oltre ad essere un contenitore d’arte che ospita dipinti di Mantegna, Pisanello, Rubens, Tintoretto, giustamente definito come una città nella città, tanto che ne fanno parte anche la Basilica Palatina di Santa Barbara e il castello di San Giorgio. Quest’ultimo ospita la celebre “camera degli sposi” dipinta da Andrea Mantegna dal 1465. Importante segnalare la riapertura del 3 aprile dopo un periodo di chiusura per lavori di consolidamento e restauro a seguito del terremoto dell’Emilia nel 2012 che aveva provocato numerosi danni al palazzo.
Vi consigliamo pertanto una visita in questo ricco palazzo, approfittando di questa bella novità che ci porta la primavera 2015. Se poi non dovesse bastarvi potreste fare anche un salto all’altrettanto celebre palazzo Te, che sorge fuori dal centro cittadino, nato proprio come palazzo per l’ozio di corte, progettato, costruito e decorato da Giulio Romano.
Piazza Sordello |
Vale la pena percorrere a piedi il tratto che conduce dal centro città (partendo da Palazzo Ducale) a Palazzo Te passando così in rassegna gli altri monumenti insigni di Mantova: piazza Sordello, ampio rettangolo che da affaccio al Duomo; Piazza Broletto e Piazza delle Erbe, centro della vita comunale delimitate dal palazzo del Podestà e dal palazzo della Ragione, oltre che da ampi porticati. In piazza delle Erbe, da sempre il luogo dei mercanti, accanto alla torre dell’orologio sorge la chiesa più antica di Mantova: la rotonda di San Lorenzo, voluta da Matilde di Canossa.
La chiesa più sontuosa, imponente e simbolica (studiata in tutti i libri di architettura) è la Basilica di Sant’Andrea su progetto (rinascimentale) di Leon Battista Alberti e terminata con cupola di Filippo Juvarra. Nella cripta è conservato qualcosa di paragonabile al Sacro Graal, due vasi contenenti il sangue di Cristo, raccolto durante la crocifissione dal centurione romano Longino.
Proseguendo il percorso ideale tra i due palazzi gonzagheschi passiamo a cospetto della casa del Mantegna, quindi al Tempio di San Sebastiano e al museo cittadino di San Sebastiano, che in passato era un altro dei palazzi gonzagheschi; giungiamo quindi nella cosiddetta località del Teieto dove possiamo riposarci sotto gli alberi del parco che circonda il palazzo.
Terminato il viaggio nell’arte e nell’architettura mantovana può quindi iniziare quello nella sua altrettanto ricca gastronomia. Ma per questo non servono le parole, basta sedersi a tavola in piacevole compagnia e approfittare dei sapori lombardi di una terra ricca e appetitosa.
Vi è piaciuta la puntata? Fatecelo sapere con i vostri commenti e se volete provate a dare risposta alle consuete tre domande sulla città. Buon viaggio !!!
Domanda 1: Chi era il “Mantovano volante”?
Domanda 2: Cos’ha a che fare Shakespeare con Mantova?
Domanda 3: Dove è sepolto Andrea Mantegna?
Curiosità della puntata: Fu a Mantova che Filippo Tommaso Marinetti presentò in anteprima il 6 aprile 1911 il Manifesto Futurista.
Il Teatro Bibiena |
La rotonda di San Lorenzo |
L’Esedra di Palazzo Te vista dalla Loggia |
La volta della Galleria degli Specchi di Palazzo Ducale |
Il Giardino dei Semplici di Palazzo Ducale |
L'autore di questo articolo: Fabrizio Vaghi
Fabrizio, ingegnere di professione, viaggiatore per passione. Classe 1983, appassionato di videomaking, regista e attore teatrale, blogger per caso, con l'hobby del fai da te, divulgatore di cultura tramite le sue creazioni "Vaghi per il mondo" (sito web di viaggi e associazione culturale) e "Pronti Partenza...Via" (rubrica turistica dedicata all'Italia, all'arte, alla storia e agli approfondimenti), on-line su youtube.