Le vacanze in Italia dei turisti americani? Troppo caldo e difficile abituarsi agli usi locali


Il New York Times pubblica un breve reportage sulle vacanze dei turisti americani in Italia. Cosa non va? Troppo caldo e la difficoltà di conciliare le proprie abitudini (per esempio l’acqua col ghiaccio o le infradito ovunque) con la più alta soglia di tolleranza al caldo degli italiani. Potrebbe diventare un problema in futuro?

Turisti americani stretti nella morsa del caldo che barcollano su e giù per l’Europa, sperando che qualcuno soddisfi le loro abitudini (decisamente più “fresche” rispetto a quelle delle nostre latitudini), ma costretti a scontrarsi con la cultura più rigida di chi vive al di qua dell’oceano. È il racconto delle vacanze in Europa che l’altro ieri il New York Times ha pubblicato sulle proprie colonne, in un articolo a firma di Melina Delkic. Cestelli di ghiaccio per l’acqua? Un iced coffee? Poter camminare ovunque in infradito o cenare in bermuda? Situazioni che negli USA sono ampiamente tollerate, in Italia, in Francia e in altri paesi europei rischiano di suscitare levate di sopracciglia. Oppure di condurre a richieste che non verranno accolte.

L’articolo comincia col racconto di una coppia, Chloe Madison e Colin Pinello, in vacanza a Positano, sulla Costiera Amalfitana, che ha pasteggiato con caprese e spritz, e ha rinunciato a domandare acqua coi cubetti di ghiaccio: “chiederlo sarebbe stato troppo americano”. A ciò si aggiunge lo stupore per il comportamento dei locals nei riguardi del caldo: “mentre gli europei intorno a loro sembravano impassibili per le temperature, loro si sentivano arsi”, scrive Delkic.

“Non ho potuto fare a meno di notare lo straordinario contrasto tra il modo in cui gli americani e gli europei gestiscono un’ondata di caldo”, ha osservato Chloe Madison, affermando che gli europei “non sembrano fare molto affidamento su cose che gli americani considerano essenziali”. Quali sono queste cose che i turisti USA non trovano in Europa? Per esempio, una brocca d’acqua piena di cubetti di ghiaccio servita al ristorante. Un bicchiere di iced coffee, che spesso non è un’opzione prevista nel bar in cui si è scelto di entrare. Oppure il ghiaccio nel vino. Le asciugatrici. Talvolta, in molti locali, non si trova neppure l’aria condizionata. E quando c’è, non è quasi mai a temperature glaciali come piace agli americani. Una creator raggiunta dall’autrice dell’articolo, Amanda Rollins, si è stupita nell’osservare che, andando in un cinema a Parigi, non ci fosse l’aria condizionata stile “congelamento” dei cinema americani, e che il pubblico si rinfrescasse semplicemente con ventagli. E poi, tutto ciò che riguarda l’etichetta nel vestire. “Qui in Italia”, ha detto scherzando Stefano Lodi, direttore generale dell’Hotel Brunelleschi di Firenze, “ci si veste bene anche per andare a vuotare la spazzatura per strada”. Ecco allora alcuni semplici consigli per adeguarsi agli usi locali: evitare abbigliamento da spiaggia quando si gira in città, rinunciare ai pantaloncini e crop top in un ristorante elegante (in alcuni locali si potrebbe anche correre il rischio di essere allontanati, per non parlare ovviamente delle chiese).

Il problema però va oltre le semplici note di costume. Potrebbe infatti porsi una seria questione di sostenibilità e di accoglienza. Con i turisti americani che, al primo anno di totale via libera dopo la pandemia, hanno cominciato a riversarsi in massa in Europa, ma col crescente problema delle ondate di caldo provocate dal cambiamento climatico, “la sensibilità americana”, scrive Delkic, “si sta scontrando con l’etichetta e con le norme europee”. E questo è chiaro. Ma se i turisti americani dovessero stancarsi, e optare per mete dove si sentono più liberi, meno soggetti alle occhiatacce degli indigeni, oppure dove semplicemente possono ricevere la loro brocca di acqua col ghiaccio al ristorante? Le località turistiche europee dovranno adeguarsi alle usanze degli americani (anche a quelle più cafone, come la pretesa di entrare in infradito ovunque) per evitare di essere disertate? Gli americani per adesso boccheggiano, ma in futuro potrebbero cambiare destinazione?

Immagine: veduta di Positano. Foto: Wolfgang Moroder

Le vacanze in Italia dei turisti americani? Troppo caldo e difficile abituarsi agli usi locali
Le vacanze in Italia dei turisti americani? Troppo caldo e difficile abituarsi agli usi locali


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