Analizzando le prenotazioni tra il 21 aprile e il 5 maggio sono attesi in Italia 293mila viaggiatori aeroportuali: oltre 235 mila passeggeri di provenienza internazionale, ossia l’80,3% del totale, ai quali si aggiungono circa 58 mila italiani (19,7%). Lo rileva l’Ufficio Studi ENIT su dati Data Appeal. Nel complesso, la finestra di prenotazione dei voli (effettuata tramite GDS) è di 70 giorni, per un soggiorno che si estende in media fino a 9 notti. Il bilancio si farà al termine di questo periodo che ha scontato il meteo particolarmente disincentivante.
Guardando la nazionalità di chi arriva, gli statunitensi continuano ad essere i visitatori più assidui. Per il periodo considerato, risultano confermate circa 32 mila prenotazioni aeree dagli Stati Uniti verso l’Italia, il 13,3% sul totale estero. Il volo verso l’Italia viene prenotato 130 giorni prima della partenza, per una permanenza media di 12 notti. Si viaggia in coppia nel 57,6% dei casi, mentre le prenotazioni di un solo passeggero rappresentano il 24%.
“Le presenze”, dichiara Alessandra Priante, Presidente ENIT, “si consolidano, l’Europa si conferma tra i nostri principali mercati con Germania e Francia in testa e nonostante il meteo incerto il trend è di vivere il viaggio open air. Torna la Cina al quinto posto tra i paesi di provenienza internazionale e tutti i mercati long haul soprattutto gli Stati Uniti e in particolare da Los Angeles, Chicago, Boston e Miami. I turisti si fermano per almeno 13 notti con un picco di arrivi previsto per il 27 aprile (10,5%). Roma e Milano attendono rispettivamente l’11,6% e il 10,6% dei flussi da Shanghai, il 10,2% e il 7,5% degli arrivi da Pechino. Da Wenzhou, invece, Milano riceve l’8,3% dei passeggeri, mentre Roma Fiumicino il 6%. I visitatori in arrivo da Germania (7,3%), Francia (6,0%) e Spagna (3,7%) rappresentano insieme il 17 % del totale aeroportuale internazionale in linea con il 2023”,
Sempre secondo i dati raccolti dall’Ufficio Studi ENIT su dashboard Data Appeal, in media l’Italia è tra le destinazioni di punta più note e l’offerta ricettiva collaterale, le città d‘arte hanno già riempito come lo scorso anno al 50% totale tutte le loro strutture ricettive per i ponti dal 25 Aprile fino al 1° maggio (59,4% nelle locazioni brevi), con punte più alte nella giornata del 26 aprile quando arrivano al 60% del totale disponibile. Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Campania, Sicilia o Umbria, il turista dei ponti è alla ricerca di un’esperienza culturale che si combini con l’autenticità dei territori.
Seguono i soggiorni della montagna, che vende in media nazionale, in linea col 2023, il 46,9% (47,8% in hotel e similari) della ricettività proposta sui portali web. Sono il 26 e il 27 di aprile le giornate in cui la media si attesta al 55%, in particolare in Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta con in testa le stelle alpine del Trentino Alto Adige. Infine, i laghi con il 46,2% di saturazione della ricettività sulle OTA crescono ulteriormente rispetto allo scorso anno (+0,7%), sfiorando il 58% nella giornata del 26 aprile. Toscana, Veneto, Trentino o Lazio, i laghi italiani consentono di assaporare le giornate di vacanza con un gusto primaverile di sole e spiaggia.
Con un occhio al recente passato, Enit propone anche un’indagine di Isnart/Unioncamere sui cicloturisti italiani e stranieri lungo le ciclovie nel nostro paese riferita al 2023. I cicloturisti scelgono più degli altri vacanzieri la vacanza su due ruote per motivazioni culturali (37,1%) per la ricerca di natura (36,4%) o per una vacanza con esperienza enogastronomica (25,9%). Le motivazioni per cui scelgono una ciclovia piuttosto che altre sono perché è ben mantenuta (un terzo dei ciclisti), per le suggestioni del contesto ambientale e paesaggistico (26,2%) e per il desiderio di esplorare nuovi percorsi (22,4%). Determinanti nella scelta della destinazione sono per tutti la bellezza del paesaggio, il livello di traffico (84,1%), l’accessibilità dei percorsi (81%), le destinazioni sostenibili ed ecologiche (65,8%), la qualità dei servizi (63,5%). L’osservatorio sul turismo outdoor di Human Company e Thrends stima per la vacanza all’aria aperta nei mesi estivi una crescita ulteriore sul 2023 del +2% sulle presenze degli stranieri e del +0,3% anche su quelle del turismo domestico.
Il turismo open-air fa registrare in Europa nel 2023 un valore record di 402,2 milioni di presenze (dati Eurostat), con 28,4 mln di presenze in più rispetto al 2019 (+8%), ai massimi storici per l’Europa. Un’attrazione per la vacanza sostenibile in Italia che vede nell’autenticità delle sue offerte turistiche la chiave del successo, come quelle segnalate da Legambiente con ENIT.
Un’Italia da scoprire, dunque, come nel caso dei tanti cammini di cui le regioni italiane sono testimoni nei secoli, come la via Francigena che proprio tra aprile e maggio vede il culmine dei suoi visitatori – giovani (22%) o maturi (21,4%) - provenienti da 55 Paesi stranieri che la percorrono in bici (13,8%) ma soprattutto camminando (85,2%). Un trend in crescita quello dei cammini, come attestato da un’analisi qualitativa condotta dal Centro Studi del Touring Club Italiano su un campione di cammini rappresentativo di diverse aree del Paese, emerge un deciso ottimismo degli operatori sul fatto che le prossime festività del 25 aprile e del 1° maggio vedranno tanti camminatori sui percorsi della Penisola.
Non saranno soltanto gli italiani a mettersi in cammino – si evidenzia in questo senso una certa disponibilità dei nostri connazionali a spostarsi non solo verso destinazioni di prossimità – ma anche molti stranieri: non a caso un recente studio del Centro Studi TCI ha messo in evidenza che per alcuni paesi europei monitorati (Francia, Germania e Regno Unito) il nostro è il preferito per fare turismo lento.
Si riscontra, inoltre, che in specifici punti tappa lungo i cammini sia ormai esaurita la disponibilità di posti letto: questo aspetto mette in luce come ci siano certamente ancora margini per incrementare l’offerta locale, prevalentemente costituita da strutture extralberghiere, a fronte di una crescente domanda di turismo a piedi.
Sempre da quanto emerge dalle valutazioni degli operatori, non saranno solo i camminatori più esperti a mettersi in viaggio nei prossimi giorni ma anche chi ha meno dimestichezza con l’escursionismo: la riprova viene dal fatto che sono numerosi i gruppi che sono stati organizzati, una modalità che permette un approccio più soft al cammino e che probabilmente rassicura chi non se la sentirebbe di affrontare un viaggio senza un’organizzazione di supporto.
Il buon successo che sta riscuotendo il turismo dei cammini è imputabile secondo gli operatori sia a un rinnovato interesse delle persone per le attività all’aria aperta, su cui l’esperienza Covid ha influito certamente, ma anche sul fatto che tanti cammini hanno investito molto in promozione facendo diventare l’offerta più visibile agli occhi di una domanda che oggi è certamente più predisposta per questa tipologia di vacanze.
Tanti turisti in arrivo per i ponti di primavera. Italia paese preferito per il turismo lento |
L'autore di questo articolo: Andrea Laratta
Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.