Ryanair contro il Governo: “Prenda esempio dalla Calabria”. Sì, non è un fake news da intelligenza artificiale: la compagnia aerea pioniera dei voli low cost si è scagliata contro il governo di Giorgia Meloni per un articolo contenuto nella Manovra di Bilancio che prevede dal primo aprile 2025 l’aumento di 0,5 euro a passeggero della tassa addizionale municipale per i voli extra Ue per gli aeroporti che superano i 10 milioni di passeggeri l’anno. Questa misura è stata giudicata senza mezze parole dall’Amministratore delegato del vettore irlandese Eddie Wilson, che ha accusato la decisione del Governo di essere “miope e regressiva”, non solo: “Questa decisione illogica di aumentare l’addizionale comunale, insieme alla mancata rimozione del limite dei voli a Ciampino, sarà particolarmente dannosa per Roma, dove le compagnie aeree, come Ryanair, saranno costrette a ridurre la capacità proprio in vista del Giubileo”.
La preoccupazione della compagnia aerea è quindi che Roma ne verrà penalizzata in quanto chi vorrà venire (e quindi ripartire) nella capitale della cristianità dai Paesi al di fuori dell’Unione Europea per l’espiazione di tutti i propri peccati possa desistere davanti al pagamento delle tasse aeroportuali. Andando a vedere nello specifico quali siano questi stati raggiungibili con Ryanair dagli scali interessati dall’amento di 50 centesimi (Fiumicino più altri 6 aeroporti: Malpensa, Bergamo, Napoli, Venezia, Catania, Bologna) sono Albania, Israele, Marocco, Giordania, Svizzera, Norvegia, Turchia e Bosnia. Otto paesi di cui 5 in cui la religione più diffusa è l’islam e uno è lo stato ebraico.
Ma il comunicato continua e rilancia: “Ryanair invita il Governo italiano”, sostenuto da partiti da sempre contro l’introduzione di nuove tasse o l’aumento della pressione fiscale, “a revocare questa decisione miope e ad abolire invece la regressiva addizionale comunale in tutti gli aeroporti italiani, proprio come hanno fatto le Regioni Friuli Venezia Giulia e Calabria. Questo permetterebbe agli aeroporti italiani di beneficiare di una rapida crescita del traffico, del turismo e dei posti di lavoro nei prossimi anni, dal momento che Ryanair risponderebbe con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aeromobili, più di 20 milioni di passeggeri all’anno su 250 nuove rotte e più di 1,500 posti di lavori nelle Regioni italiane”.
Nel comunicato la compagnia aerea, oltre a prendere a modello Calabria e Friuli Venezia Giulia, invita a guarda anche a cosa fanno altri “Paesi europei, come la Svezia, l’Ungheria, l’Irlanda e la Polonia che stanno abolendo le tasse sull’aviazione o riducendo i costi di accesso per promuovere la crescita del traffico. L’unico modo per stimolare la crescita del traffico è quello di avere tariffe basse che, a loro volta, richiedono costi di accesso competitivi. L’Italia non deve fare altro che guardare alla Calabria e al Friuli Venezia Giulia per capire come far crescere la connettività, il turismo e l’occupazione: entrambe queste Regioni hanno preso la decisione di abolire l’addizionale comunale e, di conseguenza, Ryanair ha messo in campo un piano di crescita super potenziata che include una crescita del 50% del traffico, 3 nuovi aerei basati e 15 nuove rotte in Calabria, 1 nuovo aereo basato e 7 nuove rotte in Friuli Venezia Giulia”.
Ma vediamo di preciso quali saranno gli aeroporti interessati dall’incremento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco di 50 centesimi a passeggero: l’aumento sarà applicabile solo su voli con stati al di fuori dell’Unione Europea con partenza dagli aeroporti italiani che hanno superato i 10 milioni di passeggeri annui. La relazione tecnica allegata alla Manovra stima un maggior gettito annuo di circa circa 5,33 milioni di euro nel 2025 e 8 milioni nel 2026 a vantaggio delle amministrazioni comunali dove ha sede lo scalo. Ma quali sono gli scali interessati? Stando ai numeri del 2023 sono sette: Roma Fiumicino con 40,5 milioni di passeggeri, Milano Malpensa con 26,1 milioni, Bergamo con 16 milioni, Napoli con 12,4 milioni, Venezia con 11,3 milioni, Catania con 10,7 milioni, Bologna con 10 milioni seguiti da Milano Linate con 9,4 milioni che potrebbe rientrare nella categoria se quest’anno supererà la soglia con altri 600mila passeggeri. L’addizionale comunale varia da città a città, e a Roma è di 7,50 euro, a Napoli 8,50 mentre a Venezia c’è la più alta a 9 euro. Con l’ulteriore aumento si arriverà quasi a 10 euro.
L'autore di questo articolo: Andrea Laratta
Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.