Netflix per promuovere l'Italia e altro. Le proposte emerse dalla Bit 2022


Turismo archeologico, un accordo tra Enit e Netflix per promuovere l’Italia come destinazione, riscoperta dei borghi, viaggi rispettosi dell’ambiente. Ecco quattro importanti proposte emerse dall’edizione 2022 della Borsa Internazionale del Turismo di Milano.

Archeologia in mostra. Dalla Bit di Milano sono stati lanciati due importanti appuntamenti per gli amanti dell’archeologia: il primo è Archeologika 2022 che si terrà a settembre a Cagliari organizzato dalla Regione Sardegna, e la Borsa mediterranea del turismo archeologico che si terrà a Paestum a ottobre organizzata dalla Regione Campania.

L’evento in programma dal 14 al 17 settembre a Cagliari vedrà per cinque giorni il Bastione dei Saint Remy cuore pulsante dell’archeologia nazionale e del turismo archeologico con incontri, dibattiti e momenti d’intrattenimento. La passeggiata coperta sarà trasformata in una sorta di grande museo che cagliaritani e turisti potranno ammirare dalla mattina sino al tramonto. Tecnologie all’avanguardia saranno al servizio del racconto della storia millenaria della Sardegna che sarà ancora una volta protagonista: dall’ossidiana ai menhir, passando per i nuraghi e i Giganti di Mont’e Prama. Previsti anche stand per gli operatori nazionali: per la prima volta, all’interno di una stessa iniziativa si troveranno tutte le professionalità del settore, dai siti museali a quelli archeologici, esperti nazionali e internazionali, la stampa specializzata e i tour operator. Una cultura millenaria fatta di storia, arte e tradizioni che possono fare in modo che l’isola sia visitata e apprezzata tutto l’anno e non solo nel periodo estivo. Nel 2019 i visitatori di siti archeologici in Sardegna sono stati un milione e 360mila e la giunta regionale ha stanziato un milione di euro per la progettazione e la realizzazione di campagne di scavo archeologico nei siti di significativa rilevanza storica e culturale.

Bit 2022
Bit 2022

La riscoperta dei borghi è una delle tendenze emerse in questa edizione della Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Nel decennio scorso infatti gli arrivi nei borghi italiani sono cresciuti del 22,3% e le presenze sono aumentate del 10%; da Nord a Sud in Italia si moltiplicano le proposte slow: dalle Marche al Lazio nel Centro, all’Abruzzo al Sud, fino alla Lombardia e al Friuli Venezia Giulia al Nord e anche all’estero crescono le vacanze ecologiche, sia nel breve che nel lungo raggio: gli esempi di Formentera, Grecia, Mauritius, Cuba e Stati Uniti. Secondo i dati del Centro Studi Turistici e di Terre di Mezzo presentati alla Bit parlano dello Slow Tourist che cerca soprattutto esperienze autentiche, da vivere in sicurezza e tranquillità, come risposta al post-pandemia e agli scenari internazionali. Basti pensare che in Italia crescono di oltre il 27% gli appassionati dei cammini, non solo religiosi. Se la motivazione è spirituale per il 25%, il 52% vuole fare trekking mentre il 50% ama stare nella natura e il 46% intende scoprire il territorio. In questo quadro si inserisce la riscoperta dei borghi. Pre-pandemia, negli oltre 5.500 borghi italiani si contavano circa 22,8 milioni di arrivi e 95,3 milioni di presenze, tra italiani e stranieri. Tra arte, tradizione, enogastronomia e relax i borghi italiani sono attrattivi non solo per la loro bellezza, ma anche perché valorizzano patrimoni d’arte, storia, cultura e natura spesso poco noti, offrendo un’accoglienza di qualità. Nel mondo esistono complessivamente 213 siti naturali e 869 siti culturali registrati dalla World Heritage List, che li designa in base a severi criteri culturali e naturali. E nessuno ne ha tanti quanto l’Italia: 55.

All’appuntamento milanese presentato anche il nuovo accordo tra l’Enit e Netflix. Serie tv come Summertime o film come L’Ultimo Paradiso, solo per citare due esempi recenti, possono infatti convincere a partire anche i più lontani. Anche in posti meno conosciuti, come Il Filo invisibile ambientato a Roma all’Eur. Il protocollo d’intesa, presentato a Fiera Milano City dai vertici dell’ente del turismo e da Stefano Ciullo, direttore delle relazioni istituzionali per l’Italia di Netflix, punta a creare sinergie e mettere in campo azioni per la promozione del sistema Paese, rafforzando la percezione positiva del brand Italia ed ampliando la conoscenza della ricchezza e della diversità culturale e del lifestyle del Paese. Si collaborerà alla realizzazione di progetti per valorizzare le destinazioni turistiche italiane, in particolare quelle meno conosciute, presso il pubblico internazionale. Secondo una ricerca internazionale condotta da Basis per conto di Netflix, film e serie tv rappresentano un volano per l’immagine dell’Italia nel mondo e hanno il potenziale di attrarre turismo nel nostro Paese. Lo studio, condotto su un campione rappresentativo della popolazione in 6 paesi tra cui Brasile, Francia, India, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti, rivela, infatti, che per le persone che hanno guardato contenuti italiani, la probabilità di considerare l’Italia come la propria prossima destinazione turistica è doppia rispetto a chi non ha visto contenuti italiani. Un aspetto particolarmente rilevante è che il risultato riguarda anche coloro che non hanno mai visitato l’Italia: l’87% delle persone che hanno guardato contenuti italiani hanno dichiarato il proprio interesse a visitare l’Italia - contro un 67% di persone fra coloro che non hanno visto contenuti Made in Italy. Gli aspetti dell’Italia maggiormente apprezzati da coloro che hanno guardato contenuti italiani sono la storia, la cucina e la cultura.

Sono quasi 8 italiani su 10 cercano di adottare in viaggio comportamenti più rispettosi dell’ambiente. È quanto rivela il rapporto 2021 di Aite, l’associazione italiana del turismo enogastronomico e presentato in occasione della Bit, Borsa internazionale del turismo a Milano. “Il turista oggi cerca la sostenibilità in viaggio, imprese sostenibili a 360 gradi ed è attento all’ambiente nei comportamenti” ha spiegato Roberta Garibaldi, presidente onorario di Aite. In passato, ha notato, “il turista enogastronomico era più sensibile, ora il gap con quello generale si è ridotto”. Merito, secondo la professoressa, anche del Covid: “Abbiamo scoperto quanto è bella l’Italia. Le immagini della pandemia ci accompagnano e hanno aumentato la sensibilità di ognuno di noi”. Contenere lo spreco del cibo si attesta una delle priorità dei viaggiatori italiani: il 77% cerca di evitare gli sperperi al ristorante o in albergo. Tra i turisti enogastronomici, si riscontra la tendenza ad attuare buone pratiche, come evitare di lavare gli asciugamani tutti i giorni (per il 63%), l’attenzione all’utilizzo di bottiglie di plastica (61%) e dell’aria condizionata o del riscaldamento (50%). Forte anche il desiderio di entrare in contatto con la comunità locale e preservarne la cultura (64%), prediligendo scelte a carattere sociale, come l’acquisto di souvenir da piccoli produttori (54%).


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.






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