Guide turistiche, approvata la nuova riforma della professione. Cosa prevede, le reazioni


Approvata finalmente, dopo dieci anni di attesa, la riforma della professione di guida turistica. Ecco cosa prevede, quando ci saranno gli esami, quali novità, le reazioni degli addetti ai lavori.

Dopo circa 10 anni di stop and go il Parlamento ha approvato la nuova riforma sulla professione delle Guide Turistiche. Un traguardo ragguardevole in un paese come il nostro essendo le persone che entrano in contatto con i turisti importanti come fossero il nostro biglietto da visita. La nuova normativa di fatto è passata con il favore di tutte le forze politiche in quanto non c’è stato alcun voto contrario: le opposizioni si sono divise tra quelle che hanno votato con la maggioranza e quelle che si sono astenute. Il Ddl, composto di 15 articoli, che disciplina l’accesso alla professione è stato approvato in modo definitivo alla Camera con 139 voti a favore, 80 astenuti e nessun contrario. Pd, Avs e M5S si sono astenuti, mentre Iv e Azione hanno votato a favore con la maggioranza.

La nuova normativa, che interessa circa 9mila tra guide e accompagnatori era un impegno contenuto nel Pnrr, nella “Missione 1” e classificazione C3 “Riforma 4.1 – Ordinamento delle professioni delle guide turistiche” dove si legge che “l’obiettivo dell’intervento è di dare, nel rispetto della normativa locale, un ordinamento professionale alle guide turistiche e al loro ambito di appartenenza. La riforma deve permettere l’acquisizione di una qualifica professionale univoca conforme a standard omogenei a livello nazionale, adottata con decreto ministeriale nell’ambito dell’intesa Stato Regioni. L’applicazione sistematica e omogenea della riforma permetterebbe di regolamentare i principi fondamentali della professione e di standardizzare i livelli di prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale, producendo un effetto positivo sul mercato. La riforma deve prevedere interventi di formazione e aggiornamento professionale al fine di supportare al meglio l’offerta”.

“Dobbiamo essere orgogliosi”, dichiara la ministra del turismo Daniele Santanchè, “di aver raggiunto questo importante traguardo, reso possibile anche grazie alla fondamentale collaborazione che il ministero ha avviato nei mesi scorsi con le associazioni delle guide turistiche, che ci ha portati a trovare una sintesi efficace sulla disciplina, dimostrando – una volta di più – come solo con il gioco di squadra si possano raggiungere grandi risultati. Considerando l’attuale frammentazione regionale, era necessario definire un ordinamento professionale univoco e uno standard omogeneo dei livelli prestazionali, nonché uno strumento di contrasto all’abusivismo, per quella categoria di operatori che rappresentano la colonna portante e il biglietto da visita per chi viene in Italia”.

Guida turistica
Guida turistica. Foto: Bernie Almanzar

Cosa prevede la riforma della professione di guida turistica

Anzitutto va detto che verrà conferito alla professione di guida turistica la dignità di tutte le altre in quanto sarà identificata con un codice Ateco specifico da parte dell’Istat, per definire una puntuale classificazione delle attività inerenti alla professione, e la possibilità di conseguire ulteriori specializzazioni tematiche e territoriali.

Le novità più importanti sono l’introduzione di un esame di abilitazione per l’iscrizione all’Elenco Nazionale per chi si proporrà da oggi in poi a questa professione, e sopratutto la possibilità di lavorare in tutto il territorio nazionale visto che oggi l’abilitazione è solo regionale. Il punto sulla possibilità di esercitare la professione nel più vasto territorio possibile o limitatamente a regioni o città di ‘residenza’ è stato uno dei più controversi in questi anni dal momento che le guide di rinomate mete culturali sentivano minacciato il loro mercato dall’arrivo di guide da altre parti d’Italia facendo concorrenza. L’esclusione dall’elenco è prevista solo per attività temporanee, occasionali o gratuite in siti non qualificabili come luoghi di cultura

Come per tutte le professioni, inoltre, è previsto un obbligo di aggiornamento triennale con corsi teorici o pratici organizzati dal Ministero del Turismo. Chi già oggi svolge la professione non dovrà sostenere alcun esame: le guide che già esercitano saranno iscritte all’Elenco dopo la presentazione della domanda. Non dovrà fare l’esame nemmeno chi sarà in possesso di un titolo estero abilitante.

Nello specifico, sull’esame di abilitazione c’è da dire che sarà diviso in tre parti (prova scritta, orale e pratica) e sarà indetto almeno una volta all’anno dal ministero del Turismo. Ma a sua volta per poter fare l’esame occorre avere almeno una laurea triennale e la certificazione di almeno due lingue straniere, di cui una a livello di competenza (nella classificazione internazionale) C1, e la seconda B2. E il testo prevede anche le sanzioni da applicare in caso di esercizio abusivo della professione e per le persone che se ne avvalgono, pur non essendo iscritte nell’elenco nazionale per lo svolgimento di visite guidate.

Gruppo di turisti
Gruppo di turisti

Le reazioni

Valeria Gerli presidente di presidente di Confguide, la Federazione nazionale delle guide turistiche di Confcommercio, ne parla come di un iter giunto “finalmente al termine dopo dieci anni, durante i quali Confguide ha lavorato duramente, assieme a Confcommercio Professioni, per ottenere un provvedimento in linea con le esigenze della categoria. È una legge assolutamente necessaria per contrastare l’abusivismo, garantire il lavoro alla categoria, dare accesso alla professione in modo legittimo a nuove guide turistiche. Resta la preoccupazione per le deroghe al possesso dell’abilitazione in alcuni casi particolari, le attività svolte da remoto, a titolo accessorio e didattiche”. Quella delle Guide è “figura centrale nella valorizzazione, spiegazione, comprensione, divulgazione corretta, accesso alla conoscenza del patrimonio culturale italiano per farlo capire, apprezzare e rispettare” sottolinea, e dal momento che la legge per essere pienamente operativa necessita ora dell’approvazione di alcuni decreti attuativi Gerli segnala l’importanza di “essere coinvolti, perché da questi decreti discendono vincoli e opportunità nell’attuazione concreta della norma”.

“Chiediamo di proseguire a passo spedito e il coinvolgimento nei decreti attuativi” afferma parimenti Micol Caramello, presidente nazionale di Federagit, l’associazione delle guide e degli accompagnatori turistici Confesercenti. “Le guide turistiche sono un anello fondamentale della filiera per la corretta promozione delle città d’arte italiane, oltre che un importante tassello per destagionalizzare le presenze turistiche, con l’inserimento di destinazioni ancora poco note e vendute, come i piccoli borghi e le località rurali e marine”.

Le GTI Guide Turistiche Italiane parlano di un giorno davvero speciale, un giorno che aspettavano da tempo, da dieci anni. “Oggi finalmente”, commenta l’associazione, “abbiamo una legge che riconosce la Guida come una figura professionale di livello, che può lavorare in tutta Italia e non un esperto confinato in ristretti ambiti locali o di provincia. È stato un percorso lungo e ancora molto c’è da fare e costruire ma si chiude un ciclo. È una legge non al 100 per 100 come la volevano noi Guide di GTI, a qualche compromesso siamo dovuti scendere e qualcosa non siamo riusciti ad ottenerlo ma sono cose piccole e crediamo che sia il prezzo da pagare per il risultato”.

Entusiastico il commento di AGTA Associazione Guide Turistiche Autorizzate che, appena approvato il provvedimento, su Facebook scrive “È fatta! Stavolta la legge c’è sul serio. Dopo anni di decreti, intese e testi stracciati, avevamo quasi paura a crederci. Grazie al Ministro Daniela Santanchè per l’obiettivo finalmente raggiunto”. Il presidente nazionale di AGTA, Isabella Ruggiero, spiega come questa sia “Una riforma che abbiamo atteso per 10 anni, durante i quali la categoria delle guide è finita nel caos normativo con il conseguente fiorire di figure con nomi simili ma non abilitate e con l’abusivismo alle stelle incontrollato. Tenuto conto del contesto in cui questo provvedimento è nato, siamo molto soddisfatti. Dobbiamo infatti avere chiari gli elementi su cui la legge è andata a innestarsi: le normative europee, che il legislatore italiano deve rispettare; i 10 anni di vacatio legis che non si possono cancellare con un colpo di spugna; e infine le tante forze in campo, con vari importanti soggetti toccati da questa legge ma spesso con interessi diversi dai nostri. Ci sono alcuni punti che avremmo voluto modificare, per limitare maggiormente l’abuso dell’attività da parte dei prestatori occasionali europei e del riconoscimento dei patentini esteri, ma i tempi erano strettissimi e l’obiettivo principale era arrivare in tempo al traguardo, segnato dall’inserimento nella finanziaria e nel PNRR”. Tra i punti che segnala come positivi quello dove per legge si stabilisce che “l’ingresso e lo svolgimento dell’attività di guida turistica non può essere interdetto o ostacolato” negli istituti e nei luoghi della cultura, anche appartenenti a soggetti privati aperti al pubblico; il diritto all’ingresso gratuito in tutti i siti pubblici, sia per lavoro che per formazione; e le “sanzioni sia contro gli abusivi che contro le agenzie e gli intermediari che li usano, incluse le piattaforme digitali e i siti web, incarico dei controlli ai Comuni”.


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.




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