Affitti brevi: stop and go a Firenze, il divieto non è più valido (per adesso)


Falsa partenza con ripartenza quella della ‘battaglia’ a Firenze tra proprietari immobiliari e amministrazione comunale sulle limitazioni degli affitti brevi. Ecco gli ultimi sviluppi.

Falsa partenza con ripartenza quella della ‘battaglia’ a Firenze tra proprietari immobiliari e amministrazione comunale in seguito alla pronuncia del Tar della Toscana a cui erano ricorsi i primi contro la delibera di variante al Regolamento Urbanistico che limitava la possibilità di affitti brevi all’interno dell’area sotto tutela Unesco del centro storico fiorentino. Il Tar non si è espresso nel merito del provvedimento dichiarando la caduta di interesse del procedere del ricorso in quanto la norma contro cui si ricorreva era venuta meno: ‘decaduta’ in quanto non portata a votazione in consiglio comunale con il testo finale del Piano Operativo comunale (approvato a marzo ma che entra in vigore a dicembre), cioè lo strumento amministrativo di governo del territorio di previsione urbanistica, da cui era stato stralciato dando origine a una non coerente medesima previsione urbanistica contenuta in una variante al Regolamento urbanistico (con divieto).

“Con l’approvazione del Poc”, scrive il Tar, “devono ritenersi cessati tutti gli effetti pregiudizievoli prodotti per sopravvenuta carenza di interesse”. La neo eletta sindaca di Firenze Sara Funaro, che era assessore nella Giunta Nardella uscente che aveva proposto la norma, fa sapere che proseguirà sulla strada intrapresa negli scorsi mesi per ribadire il divieto: “Nella prima seduta utile della giunta porterò l’approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi”.

Il portale dove registrare il proprio immobile per affittarlo ai turisti diventa di nuovo accessibile, e quindi per il momento, per un proprietario di immobile, si torna alla situazione che c’era prima della norma contestata, cioè come in qualsiasi comune italiano, fino a che non verrà preso un nuovo provvedimento da parte dell’amministrazione comunale, che certamente sarà poi passato al vaglio delle controparti che oggi esultano. In mancanza di una legge nazionale che intervenga in un campo come la proprietà privata e il libero mercato la giunta fiorentina aveva potuto barcamenarsi grazie alle riserve previste per la tutela di patrimonio artistico, come lo è il centro di Firenze.

Il meccanismo trovato dal sindaco Dario Nardella, ora eletto deputato al parlamento europeo, per contrastare la diffusione di questo tipo di locazione, era l’istituzione di un registro nel quale segnarsi obbligatoriamente per avere la facoltà di affittare casa per brevi periodi. Cioè ai turisti. Per iscriversi al portale fu stabilità una scadenza temporale oltre la quale non era più ammesso segnarsi e di conseguenza praticare la tipologia di locazione preferita in una città d’arte come Firenze.

Codacons e altri gruppi proprietari immobiliari o di intermediari (come Codacons, Confedilizia, Property Managers Italia, Apartments Florence, ClearBnb, Colony Capital, Etesian) fecero ricorso contro la nuova previsione contenuta nel Regolamento urbanistico, delibera del 2 ottobre 2023, e inserita anche nel Poc portato in Consiglio comunale ma che poi la stessa Giunta stralcia dal testo andato poi in approvazione proprio in attesa dell’esito del ricorso al Tar alla delibera. Ed essendo quindi stato approvato senza tale previsione il Tar ha ritenuto superata quanto previsto nella variante al Regolamento urbanistico.

Al profluvio di dichiarazioni spicca la nota ufficiale di Airbnb, il portale che con il suo nome sta diventando il sostantivo di nome comune che identifica la pratica dell’affitto breve, che commenta positivamente la decisione del Tar. Firenze risulta infatti uno dei più importanti mercati del portale di tutto il mondo.

Foto: Drew Dempsey

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Affitti brevi: stop and go a Firenze, il divieto non è più valido (per adesso)


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.




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