La mostra Lorenzo Lotto. Retratos, visitabile fino al 30 settembre al Museo del Prado di Madrid, dimostra che è ancora possibile realizzare esposizioni di opere d’arte che non siano solo ed esclusivamente del tipo “blockbuster”. Lorenzo Lotto. Retratos, organizzata congiuntamente dal Museo del Prado di Madrid e dalla National Gallery di Londra, è una mostra intelligente, curata in ogni piccolo dettaglio e che immerge con grande sensibilità il visitatore nel contesto artistico italiano del Cinquecento.
Per i turisti provenienti da ogni parte del mondo che popolano ogni giorno il Museo del Prado, il nome di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 circa – Loreto, 1556/1557) risulterà del tutto sconosciuto. Per questa ragione, i due curatori, Miguel Falomir, direttore del Prado, e Enrico Maria Del Pozzolo, docente presso l’Università di Verona, hanno effettuato una scelta più che coraggiosa, concentrandosi sulla produzione ritrattistica di un nome del Cinquecento italiano indiscutibilmente importante, ma con poco appeal per il visitatore. La caparbietà nel portare avanti questo progetto è stata premiata ogni giorno dal grande afflusso di visitatori che quotidianamente dalla sua inaugurazione, avvenuta lo scorso 19 giugno, popola le sale A e B dell’edificio de los Jerónimos del Museo del Prado.
Ingresso della mostra Lorenzo Lotto. Retratos al Prado di Madrid. Ph. Credit Francesca Della Ventura |
Sala della mostra Lorenzo Lotto. Retratos al Prado di Madrid. Ph. Credit Museo del Prado |
Vi sono esposte ben trentotto ritratti dell’artista veneziano a cui si aggiungono una stampa e circa quindici pezzi fra sculture e oggetti vari rappresentati nei dipinti, in mostra con lo scopo di offrire un riflesso della cultura materiale del tempo. I prestiti sono importanti: fra le tante istituzioni presenti si ricorda il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Rijksmuseum di Amsterdam, il British Museum e la National Gallery di Londra, il Museo Capodimonte di Napoli, la Pinacoteca Brera di Milano e il Museo Thyssen di Madrid. Come già sopra accennato, la mostra è stata organizzata congiuntamente con la National Gallery londinese dove sarà possibile visitarla appena dopo il soggiorno madrileno e, nella sua veste “british”, verrà curata da Matthias Nivel, conservatore alla National della pittura italiana del Cinquecento. Vi è da dire che negli ultimi venti anni sono state certamente organizzate mostre su Lorenzo Lotto, quali quelle di Washington, Bergamo, Parigi e Roma, però nessuna di queste si è mai incentrata esclusivamente sulla sua attività ritrattistica.
Lorenzo Lotto è uno dei ritrattisti più interessanti del Rinascimento italiano. Dopo la sua morte, avvenuta fra il 1556 e il 1557 a Loreto, la sua figura e la sua attività artistica cadono nell’oblio totale fino a quando lo storico dell’arte Bernard Berenson non pubblica la sua celebre monografia a lui dedicata, Lorenzo Lotto. An Essay in Constructive Art Criticism (1895). In questo testo Berenson lo designa come il primo vero ritrattista moderno per la sua capacità indiscussa di raffigurare, insieme alle componenti plastiche, anche i caratteri psicologici dei personaggi ritratti, grazie anche al simbolismo esplicito o occulto, presente nelle sue opere. La profondità psicologica e la minuzia con la quale raffigura gli attributi dei suoi personaggi rendono le sue opere ancora oggi estremamente interessanti e, soprattutto, attuali, specialmente in una società contemporanea interessata più all’individuo che alla collettività.
I trentotto ritratti realizzati da Lotto ed esposti in mostra sono frutto della sua attività artistica itinerante in Italia: dalla natia Venezia, passando per Treviso, Bergamo, Roma e le Marche. Osservando i suoi ritratti, sono evidenti gli influssi artistici della Venezia di tardo Quattrocento e primo Cinquecento: Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Dürer (che, come sappiamo, soggiorna a Venezia già nel 1494), Giorgione, Raffaello, Leonardo e, ovviamente, Tiziano. Come afferma lo stesso curatore, Miguel Falomir, le novità introdotte da Lorenzo Lotto nel ritratto sono diverse: per prima cosa, il pittore ha saputo intelligentemente convertire i ritratti in narrazioni. Egli è rimasto sempre fedele ai suoi modelli, ma li ha saputi sensibilmente riadattare facendone una interpretazione del tutto personale. Inoltre, Lotto è riuscito con grande maestria ad incorporare diverse tipologie inedite, come, ad esempio, quella dei primi ritratti matrimoniali in Italia, basti citare l’ opera “Ritratto di Marcilio Cassotti e della sua sposa Faustina”, conservato proprio al Museo del Prado.
Lorenzo Lotto, Ritratto di Marsilio Cassotti con la moglie Faustina (1523; olio su tela, 71 x 84 cm; Madrid, Museo del Prado) |
Lorenzo Lotto, Ritratto di giovane con lucerna (1506 circa; olio su tavola, 42,3 x 35,3 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum) |
Lorenzo Lotto, Ritratto di dama come Lucrezia (1530-1533 circa; olio su tela, 96,5 x 110,6 cm; Londra, National Gallery) |
Lorenzo Lotto, Ritratto di giovane (1498-1500 circa; olio su tavola, 34,2 x 27,9 cm; Bergamo, Accademia Carrara |
Lorenzo Lotto, Ritratto di Giovanni della Volta con moglie e figli (1547; olio su tela, 104,5 x 138 cm; Londra, National Gallery) |
Lorenzo Lotto, Gentiluomo coi guanti (Ritratto di Liberale da Pinedel?) (1543?; olio su tela, 90 x 75 cm; Milano, Pinacoteca di Brera) |
L’allestimento della mostra è lineare e fruibile: divisa in sezioni cronologiche e geografiche, spesso ogni dipinto è accompagnato da sculture e oggetti dell’epoca che sono rappresentati nei dipinti e che servono a contestualizzarli e ad offrire al visitatore un riflesso della cultura materiale del tempo. Fra le opere esposte vi sono, solo per citarne alcune, il “Ritratto di giovane gentiluomo nel suo studio” delle Gallerie dell`Accademia di Venezia, il “Ritratto di giovane con Lucerna” del Kunsthistorisches Museum di Vienna, il “Ritratto di donna come Lucrezia” della National Gallery di Londra, il “Ritratto di giovane uomo” dell’Accademia di Bergamo, il “Ritratto di Giovanni della Volta con sua moglie e i suoi figli”, della National Gallery di Londra, il “Ritratto di uomini con guanti” della Pinacoteca Brera di Milano.
Lorenzo Lotto. Retratos è davvero una mostra bella, ricca di opere e soprattutto nuova nel panorama museale. È un progetto intelligente e audace che davvero dimostra, contrariamente alle politiche adattate da molti musei, pinacoteche e gallerie odierne, che non è necessario fare unicamente mostre con “grandi nomi” e curate senza alcun criterio scientifico per avvicinarsi alla divulgazione. Al contrario, “divulgare” significa “diffondere fra i non-addetti” e questo implica anche accendere i riflettori su artisti o su periodi artistici che sono ancora poco conosciuti. Il pubblico ripaga sempre bene lo sforzo che si fa in tal direzione e la mostra madrilena-londinese su Lotto ne è la prova.
L'autrice di questo articolo: Francesca Della Ventura
Ha studiato storia dell'arte (triennale, magistrale e scuola di specializzazione) in Italia e ha lavorato per alcuni anni come curatrice freelancer e collaboratrice presso il Dipartimento dei Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Molise (2012-2014). Dal 2014 risiede in Germania dove ha collaborato con diverse gallerie d'arte e istituzioni culturali tra Colonia e Düsselorf. Dallo stesso anno svolge un dottorato di ricerca in storia dell'arte contemporanea all'Università di Colonia con una tesi sul ritorno all'arte figurativa negli anni Ottanta in Germania e Italia. Nel 2018 è stata ricercatrice presso l'Universidad Autonoma di Madrid. Ha scritto sull'identità tedesca e italiana nell'arte contemporanea e nella politica, sul cinema tedesco e italiano del dopoguerra e grazie a diverse borse di studio D.A.A.D. ha presentato la sua ricerca a livello internazionale. Attualmente i suoi temi di ricerca riguardano l’arte degli anni Ottanta, in particolar modo quella femminista. Dal 2020 è entrata a far parte del gruppo di ricerca dell’Universitá di Bonn “Contemporary Asymmetrical Dependencies” con un progetto di ricerca sulla costruzione dei nuovi musei e delle condizioni di dipendenza asimmetrica dei lavoratori migranti nell’isola di Saadyat ad Abu Dhabi. Nell'ottobre 2020 ha fondato inWomen.Gallery, galleria online, sostenibile e per artiste. Dal 2017 lavora come giornalista d'arte per la rivista online e cartacea Finestre sull'Arte.