Lo scorso 21 gennaio è stato pubblicato, in Gazzetta Ufficiale, il decreto del presidente del consiglio n. 169 del 2 dicembre 2019, che contiene il Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance. Vediamo quali sono tutte le principali novità introdotte dalla nuova riforma targata Dario Franceschini.
La prima riguarda le direzioni generali, che non sono più undici, ma diventano dodici: è stata eliminata la direzione generale “Contratti e concessioni” voluta da Bonisoli, e in compenso sono state introdotte la dg “Sicurezza del patrimonio culturale” e la dg “Turismo”. Lievi cambi di denominazione per altre direzioni generali (“Educazione e ricerca” diventa “Educazione, ricerca e istituti culturali”, “Biblioteche e istituti culturali” diventa “Biblioteche e diritto d’autore”, “Creatività contemporanea e rigenerazione urbana” diventa “Creatività contemporanea”). Inoltre, rispetto alla riforma Bonisoli eliminati due uffici dirigenziali di livello generale, quelli che erano stati istituiti presso il segretariato generale: l’unità per la sicurezza del patrimonio culturale (il tema ha meritato, come s’è visto, una direzione generale) e l’unità per la programmazione, l’innovazione e la digitalizzazione dei processi (la digitalizzazione diventa prerogativa del nuovo Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale).
Elevato il numero dei consiglieri chiamati a collaborare con gli uffici di diretta collaborazione del ministro (passano da quindici a venti, e almeno cinque di essi, altra novità della riforma, saranno chiamati a titolo gratuito). L’ufficio stampa non si coordina più con il segretario generale, bensì con le strutture centrali e periferiche interessate, e in più coordinerà l’attività di comunicazione interna diretta agli uffici centrali e periferici del ministero (con la riforma Bonisoli quest’ultima era prerogativa del segretario generale). Ancora, il segretario generale coordinerà l’attività di tutela in base a criteri uniformi ed omogenei sull’intero territorio nazionale, ma vede limitati i poteri che la riforma Bonisoli gli aveva attribuito: viene eliminato il nucleo ispettivo operante presso il segretariato generale, gli vengono revocati il coordinamento dell’attività di comunicazione interna, il coordinamento delle politiche dei prestiti all’estero, il oordinamento in materia di politiche del turismo, il coordinamento delle politiche in materia di comunicazione e informazione istituzionale.
Per quanto riguarda le direzioni generali, la dg “Educazione e ricerca” non coordinerà più le iniziative atte ad assicurare la catalogazione del patrimonio culturale (che passano all’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale); la dg “Archeologia, belle arti e paesaggio” predisporrà indirizzi alle strutture periferiche per la elaborazione di piani di conservazione programmata del patrimonio culturale, torna ad avere competenza sull’autorizzazione dei prestiti in quanto gli uffici esportazione non sono più uffici autonomi ma tornano inglobati nelle soprintendenze, e ancora promuove la valorizzazione del paesaggio “con particolare riguardo alle aree gravemente compromesse o degradate, al fine della ridefinizione e ricostituzione di paesaggi”, vede revocarsi le prerogative delle Commissioni regionali per il patrimonio culturale (per esempio l’autorizzazione agli inteventi di demolizione) che erano state abolite dalla riforma Bonisoli e che adesso vengono ricostituite; la nuova dg “Direzione generale Sicurezza del patrimonio culturale” assicura “il coordinamento, l’attuazione e il monitoraggio di tutte le iniziative in materia di prevenzione dei rischi e sicurezza del patrimonio culturale e di coordinamento degli interventi conseguenti ad emergenze nazionali ed internazionali, anche in collaborazione con le altre amministrazioni competenti” oltre che “il buon andamento e la necessaria unitarieta’ della gestione degli interventi operativi emergenziali di messa in sicurezza del patrimonio culturale mobile e immobile, delle azioni di recupero e della ricostruzione nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, nonche’ degli interventi finalizzati alla prevenzione e alla sicurezza anti-incendio negli istituti e nei luoghi della cultura di appartenenza statale” (in particolare svolge le funzioni attribuite al ministero durante le emergenze, adotta provvedimenti su beni coinvolti negli interventi di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi, coadiuva la dg “Archeologia, belle arti e paesaggio” nella predisposizione degli indirizzi alle strutture periferiche per la elaborazione di piani di conservazione programmata del patrimonio culturale, adotta linee guida in materia di sicurezza del patrimonio culturale rispetto ai rischi antropici, e adotta linee guida per la sicurezza del patrimonio e la prevenzione dai rischi di calamità naturali e incendio; la dg “Musei” curerà la promozione di accordi culturali con istituzioni dotate di adeguato prestigio, italiane e straniere, finalizzati alla organizzazione di mostre o esposizioni e ne assicura l’attuazione, adottando iniziative per agevolare la circolazione internazionale delle opere d’arte, e collaborerà con la dg “Bilancio” per favorire le erogazioni di elargizioni liberali da parte di privati (con la riforma Bonisoli invece era una prerogativa esclusiva della dg “Musei”); la dg “Biblioteche e diritto d’autore” cura la promozione, anche su richiesta degli uffici interessati e comunque sentiti gli stessi, di accordi culturali con istituzioni dotate di adeguato prestigio, italiane e straniere, finalizzati alla organizzazione di mostre od esposizioni, svolge le attività amministrative connesse al riconoscimento delle agevolazioni fiscali nel settore librario, in raccordo con l’Agenzia delle entrate; assicura, tramite il Centro per la promozione del libro e della lettura, il funzionamento del Fondo per la promozione del libro e della lettura; la dg “Creatività contemporanea” cura la predisposizione e l’attuazione del Piano per l’arte contemporanea, promuove, sentita la Dg “Educazione, ricerca e istituti culturali”, la formazione, in collaborazione con le università, le Regioni e gli enti locali, in materia di conoscenza dell’arte contemporanea e della cultura architettonica e urbanistica, della fotografia, del design e della moda, e ancora promuove, d’intesa con la Direzione generale Archivi e con le altre istituzioni di settore, attività di ricerca, conoscenza e valorizzazione degli archivi di arte, architettura, fotografia, design e moda, assicura il coordinamento in e l’attuazione delle iniziative in materia di promozione e sostegno delle industrie culturali e creative sul territorio nazionale, coordina il Desk in Italia sul Programma Europa Creativa; pressoché invariate le competenze delle dg “Archivi”, “Spettacolo”, “Cinema e audiovisivo”, “Organizzazione” e “Bilancio” (a quest’ultima viene però affidata la cura degli adempimenti in materia di Art Bonus, mentre la dg “Turismo” coordinerà le azioni volte alla promozione turistica.
E ancora, altre novità: è costituito un comitato permanente di promozione del turismo in Italia, viene creato, come anticipato sopra, l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale - Digital Library, e nasce anche la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, con sede a Taranto (sarà un ufficio dotato di autonomia speciale). Inoltre, l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale subentra all’Istituto centrale per la demoetnoantropologia e l’Istituto centrale per il restauro subentra all’Istituto superiore per la conservazione e il restauro. Per quanto riguarda i musei autonomi, vengono creati il polo del Vittoriano e di Palazzo Venezia (che, al pari della Galleria Borghese, degli Uffizi, di Pompei e altri diventa ufficio di livello dirigenziale generale), la Biblioteca e il Complesso monumentale dei Girolamini, il Museo Archeologico nazionale di Cagliari, il Museo nazionale d’Abruzzo, Museo nazionale di Matera, il Parco archeologico di Sibari, la Pinacoteca nazionale di Bologna (tutti di livello dirigenziale non generale). Ripristinata l’autonomia di Galleria dell’Accademia di Firenze, Parco Archeologico dell’Appia Antica e Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, che erano stati inglobati in altri istituti con la riforma Bonisoli.
Per quanto riguarda l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale - Digital Library, il nuovo istituto si occuperà di promuovere programmi di digitalizzazione del patrimonio culturale di competenza del Ministero e di elaborare il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale e ne cura l’attuazione ed esprime parere obbligatorio e vincolante su ogni iniziativa del Ministero in materia. La Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, invece, curerà lo svolgimento delle attività di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo: avrà centri operativi a Napoli e a Venezia e in altre soprintendenze eventualmente indicate con successivo provvedimento.
Vengono poi aboliti i segretariati distrettuali (tornano i segretariati regionali) e le cosiddette “Direzioni territoriali delle reti museali”, eredi degli ex Poli Museali Regionali, che diventano “Direzioni generali musei”. Le funzioni di stazione appaltante tornano a essere svolte dai singoli enti (segretariati, direzioni regionali musei, musei, biblioteche). Tornano infine le Commissioni regionali per il patrimonio culturale, che verificheranno la sussistenza dell’interesse culturale nei beni appartenenti a soggetti pubblici e a persone giuridiche private senza fine di lucro, dichiareranno l’interesse culturale ai sensi dell’articolo 13 del Codice dei Beni Culturali, detteranno le prescrizioni di tutela indiretta, autorizzeranno gli interventi di demolizione, rimozione definitiva, nonché di smembramento di collezioni, serie e raccolte, autorizzeranno la dichiarazione di notevole interesse pubblico, esprimeranno pareri sugli interventi da inserire nei programmi annuali e pluriennali e nei relativi piani di spesa. E ancora svolgeranno le funzioni di Commissione di garanzia per il patrimonio previste dalla prima riforma Franceschini: in altre parole, potranno iesaminare i pareri, nulla osta o altri atti di assenso comunque denominati rilasciati dagli organi periferici del Ministero, entro il termine perentorio di dieci giorni dalla ricezione dell’atto.
In ultimo, aumentano le dotazioni organiche della dirigenza: 27 dirigenti di prima fascia (contro i 25 previsti dalla riforma Bonisoli) e 192 di seconda fascia (contro 163). La dotazione organica delle aree del Ministero cresce in tutto di 22 unità: 18.998 contro i 18.976 della riforma Bonisoli.
Nella foto: il Collegio Romano, sede del Ministero dei Beni Culturali. Ph. Credit Finestre sull’Arte.
La nuova riforma Franceschini pubblicata in Gazzetta Ufficiale: ecco tutte le principali novità |