Alla grande manifestazione del Movimento 5 Stelle, #IlMioVotoConta, che si è svolta ieri, sabato 2 giugno 2018, a Roma, è salito sul palco anche Alberto Bonisoli, che ha quindi parlato per la prima volta da ministro dei beni culturali. Il neoministro ha esposto le linee-guida che caratterizzeranno il suo mandato: più risorse da investire in cultura, anche per assumere nuovo personale, controllo della spesa e dei flussi economici del ministero, e dare ascolto alle esigenze di chi lavora nel settore. Di seguito riportiamo la trascrizione integrale dell’intervento del ministro.
"L’Italia è un paese fantastico. Io ho girato tanto nel mondo, e sono felice, contento ed entusiasta di essere italiano, di vivere in questo paese. Abbiamo un patrimonio artistico, culturale, paesaggistico, storico fantastico: è unico e non ce l’ha nessun altro. Questo patrimonio è una risorsa incredibile, che tutti nel mondo ci invidiano, e noi lo dobbiamo trattare nel modo più gentile, ma allo stesso tempo più efficace. Il patrimonio è senz’altro qualcosa che dobbiamo innanzitutto conoscere: non sono sicuro, per esempio, che noi conosciamo tutto il patrimonio che abbiamo. Dobbiamo cominciare a conoscerlo fino nei piccoli paesi, fino nei borghi, nelle realtà storiche: non ci sono solo i grandi siti, ci sono anche gli altri, sono allo stesso livello e hanno la stessa dignità.
Dobbiamo valorizzarlo, dobbiamo tutelarlo, dobbiamo essere dei cani da guardia del nostro patrimonio, e dobbiamo renderlo più fruibile. Il patrimonio è bello ma dev’essere anche vissuto, dev’essere conosciuto, a partire dalla scuola. Per me questa è una scommessa: dobbiamo iniziare a farlo il più presto possibile. Non esiste che i nostri ragazzi non sappiano cose fantastiche del posto in cui vivono, magari di una cosa che sta a tre chilometri da dove vivono e la scoprono quando hanno quarant’anni.
Quali saranno gli obiettivi che mi do e le linee guida? Il primo: più risorse, abbiamo bisogno di più soldi, dobbiamo spendere di più, che piaccia o meno ad alcuni signori. Bene: questi signori se ne faranno una ragione, noi dobbiamo spendere di più. Non spendiamo abbastanza, e questo, giusto per essere chiaro, vuol dire maggiori posti di lavoro nel pubblico. Noi dobbiamo assumere, non dobbiamo usare i precari all’interno dei beni culturali, dobbiamo investire su persone qualificate, motivate e competenti, che facciano un lavoro fantastico, come quello che ci meritiamo. La seconda cosa: voglio capire, valutare ed eventualmente cambiare il modo in cui i soldi vengono spesi. Pianificando, e magari controllando come vengono spesi. Sembra una cosa banale, vi assicuro che non lo è e probabilmente in alcuni aspetti sarà anche qualcosa di rivoluzionario. La terza cosa che mi impegno a fare è dare ascolto alle esigenze di chi lavora in questo settore. Fare delle leggi, e poi calarle dall’alto, spingere e magari non prendere in giro, ma trattare con estrema sufficienza coloro ai quali viene imposto un certo modo di lavorare, facendo capire che non è moderno, non è contemporaneo, non ha capito il cambiamento... mi dispiace, questo non funziona. Se vogliamo che le cose funzionino, noi dobbiamo chiamare le persone, coinvolgerle e farle lavorare insieme a noi. Queste sono le tre cose su cui vorrei lavorare.
Un ultimo flash sul turismo, perché il mio ministero ancora ha la competenza per il turismo, che prima o poi avrà un ministero ad hoc. Per il momento rivedremo la fiscalità (ce n’è un gran bisogno), bisognerà investire in digitalizzazione, e in ultimo serve un minimo di cabina di regia, perché non esiste che l’Italia, quando va a promuoversi all’estero, ci vada con venti voci diverse. Andiamo una volta sola e facciamo vedere quant’è bello il nostro paese".
Alberto Bonisoli, primo discorso da ministro: “dobbiamo spendere di più e dobbiamo assumere persone qualificate” |