Mentre si infiamma la campagna elettorale per le elezioni del sindaco di Roma, arriva oggi la candidatura di Pippo Franco, che dalle colonne del Messaggero rende manifesta la sua intenzione di scendere in campo, nella lista civica a sostegno del candidato di centrodestra Enrico Michetti. L’ex cabarattista del Bagaglino, vero nome Francesco Pippo, 81 anni a settembre, fa sapere di esser pronto a fare l’assessore alla cultura: è pronto dunque per soffiare il posto a Vittorio Sgarbi, assessore alla cultura in pectore del centrodestra?
“Certamente il mio indirizzo è quello, un indirizzo artistico”, confida a Lorenzo De Cicco in un’intervista sul quotidiano romano. “Sono stato anche pittore e ho fatto il liceo artistico. Come assessore posso pure essere d’aiuto”. Quanto a un’eventuale ricetta, Pippo Franco dice: “Partirei dal multiculturalismo, non c’è dubbio. Bisogna aprirsi alle altre culture, interfacciarsi. A Roma è raccolta tutta la storia del mondo, ma ora è tutto vivisezionato, non è unificato”. Una domanda anche sulla proposta del museo unico di Carlo Calenda: “Non la conosco bene”, sottolinea Pippo Franco, “ma tutto quello che va ad incrementare questo concetto per me è ben accetto”. Pippo Franco ha poi approfondito questo punto in un’ulteriore intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera: “La proposta di Calenda è innovativa, ma vedo l’intera città come elemento di diffusione della cultura nel mondo. Non esiste un luogo come Roma, ha una tale storia... purtroppo non viene valorizzata come dovrebbe. Penso al cinema, ai festival, a come incrementare l’attività di registi, poeti, artisti, scrittori... La storia di Roma si divide in tre punti: quella vera, il modo in cui viene raccontata e ciò che si vuole tenere fuori dalla narrazione”.
E sempre sul Corriere indica come si potrebbe procedere a una valorizzazione della cultura di Roma dimenticata, con un esempio di altissimo livello, quello del grande Giulio Turcato, “che ho conosciuto personalmente e il cui contributo è stato anticipatore rispetto alle tendenze artistiche che sarebbero emerse di lì a poco. Ho visto di recente una sua mostra a Santa Severa, non a Roma... si è dimenticato il potenziale diffusivo della visione artistica della città”. Infine, una stoccata per l’attuale amministrazione: “Non li commento, si commentano da soli”.
Per il popolare cabarattista non sarebbe una prima volta in politica: nel 2006 si era candidato con il centro destra al Senato, nella lista della Democrazia Cristiana per le Autonomie, senza però essere eletto. Nel 2013 si era anche candidato alle primarie di Fratelli d’Italia per l’elezione del sindaco di Roma, raccogliendo però solo 205 voti e finendo dietro a Giorgia Meloni, Marco Marsilio, Luciano Ciocchetti, Alfio Marchini e Giancarlo Cremonesi. Che questa sia per Pippo Franco la volta buona?
Elezioni Roma, Pippo Franco si candida e si propone per l'assessorato alla cultura |