La manovra di bilancio 2025, il cui testo è stato firmato nelle scorse ore dal Quirinale e trasmesso alla Camera, prevede una seria cura dimagrante per i ministeri: il disegno di legge infatti ha introdotto tagli per 7,7 miliardi di euro circa, distribuiti su tre anni, che colpiranno i dicasteri. I tagli sono stati introdotti per ragioni di revisione della spesa, come si legge all’articolo 119 del ddl: il fine è quello di raggiungere gli obiettivi programmatici di finanza pubblica del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, col risultato che le dotazioni di competenza e di cassa dei vari ministeri sono ridotte per i prossimi tre anni.
Le riduzioni potranno essere rimodulate in termini di competenza e di cassa anche tra programmi diversi nell’ambito dei rispettivi stati di previsione della spesa qualora i ministri competenti dovessero proporlo. Vediamo quali sono i tagli alla cultura e al turismo previsti dalla manovra.
Per quel che riguarda il Ministero della Cultura, i tagli sono di 147 milioni per il 2025, 178 per il 2026 e 204 per il 2027, a fronte di un bilancio complessivo che si aggira attorno ai 3,5 miliardi di euro. Il grosso si concentra sulle spese per la tutela del patrimonio culturale, ovvero il programma 1.9 del ministero (“Rilevamento fabbisogno finanziario ed elaborazione di programmi annuali e triennali per la conservazione, promozione e divulgazione dei beni e delle attivita’ culturali a livello territoriale e supporto ed assistenza sulla loro attuazione. Analisi e controllo contabile degli uffici dotati di autonomia, nonche’ degli enti vigilati dai diversi Centri di Responsabilita’ amministrativa del Ministero. Interventi finanziari a favore del proprietario, possessore, o detentore del bene culturale. Ammortamento di mutui per la tutela del patrimonio culturale”). Per quest’ambito, 100 milioni tagliati nel 2025, 139 nel 2026 e 167 nel 2027, a fronte di un programma che, nello stato di previsione del 2024, prevedeva dotazioni di competenza, per il 2024, di circa 680 milioni di euro.
Tagli minori invece al sostegno dello spettacolo dal vivo (1,7, 1,9 e 1,8 milioni di euro nei prossimi tre anni, a fronte di dotazioni di competenza per il 2024 di 474 milioni di euro), alla vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale (127mila euro per tutti i tre anni, dotazioni di 9 milioni), alla tutela dei beni archeologici (528mila euro nel 2025 e nel 2026, 563mila nel 2027, dotazioni di 68 milioni), alla tutela e alla valorizzazione dei beni archivistici (7,4 milioni di euro nel 2025 e 2,4 nel 2026 e nel 2027, dotazioni di 162 milioni), alla tutela e alla valorizzazione dei beni librari e alla promozione del libro (6,4, 6,5 e 6,3 milioni, dotazioni di 98 milioni), alla tutela delle belle arti e alla valorizzazione del paesaggio (12,8 nel 2025 e 12,5 milioni nel 2026, dotazioni di 147 milioni), alla valorizzazione del patrimonio culturale e al coordinamento del sistema museale (8,1 nel 2025 e 6,6 milioni nel 2026 e nel 2027, dotazioni di 436 milioni), alla tutela e alla promozione dell’arte e dell’architettura contemporanea (1,5 milioni, dotazioni di 34 milioni), al sostegno, alla valorizzazione e alla tutela del settore cinema e audiovisivo (1,2, 1,3 milioni e 324mila, dotazioni di 550 milioni), agli interventi per la sicurezza del patrimonio culturale e per le emergenze (3 milioni, dotazioni di 11 milioni) e alla promozione del patrimonio culturale nazionale all’estero (58mila, 41mila e 40mila). Previsti anche tagli per 3,5 milioni nel 2025, 1,5 nel 2026 e 1,5 nel 2027 ai servizi istituzionali del Ministero della Cultura.
Quanto al Ministero del Turismo, i tagli sono di 69 milioni per il 2025, 46 per il 2026 e 40 per il 2027. Quasi tutti i tagli riguardano la promozione dell’offerta turistica: per questo programma, che ha dotazioni per circa 90 milioni di euro, il turismo italiano dovrà fare a meno di 68 milioni nel 2025, 45 nel 2026 e 39 nel 2027. Per quel che riguarda le altre voci, tagli al coordinamento e indirizzo delle politiche del turismo (75mila euro nel 2025 e nel 2026, 51mila nel 2027), alla vigilanza e alla regolamentazione delle professioni turistiche (335mila nel 2025, 339mila nel 2026 e nel 2027) e all’informatizzazione, digitalizzazione e analisi statistica del settore turistico (469mila euro nel 2025 e nel 2026, 450mila nel 2027).
Manovra 2025, previste riduzioni ai ministeri. Ecco i tagli a cultura e turismo |