Chi sarà il prossimo ministro dei beni culturali? Il totoministri con i possibili nomi


Trovato l’accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle per il governo Conte bis, è tempo di totoministri: ecco i possibili nomi per il ministero dei beni culturali.

Trovato l’accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle per la formazione di un nuovo governo, con a capo il presidente uscente Giuseppe Conte, è tempo di totoministri: chi sarà dunque il prossimo ministro dei beni culturali? Proviamo a formulare qualche ipotesi, con sei (più uno) possibili nomi per il prossimo inquilino del Collegio Romano.

Alberto Bonisoli
Ministro uscente, candidato da molte fonti per una possibile riconferma dopo il suo mandato nel primo governo Conte. Classe 1961, nato a Castel d’Ario (Mantova), di professione manager, nei giorni scorsi ha ricevuto anche l’endorsement di Beppe Grillo, che evidentemente avrà apprezzato il suo operato. Bonisoli ha però davanti a sé una strada in salita: intanto perché la sua riforma del Ministero ha scontentato praticamente tutti (anche membri del suo stesso partito), e poi perché difficilmente il Pd si priverà di un ministero che riveste un alto valore soprattutto simbolico per i dem. Per questa ragione è altamente probabile che il prossimo ministro dei beni culturali proverrà dalle loro fila.

Alberto Bonisoli
Alberto Bonisoli


Flavia Piccoli Nardelli

Nata a Trento nel 1946, Flavia Piccoli Nardelli ha un rapporto di lunga data con la cultura: è stata anche presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati nella passata legislatura, dal 2015 al 2018. La legge per la promozione della lettura, approvata quest’estate dalla Camera, e particolarmente apprezzata non solo in ambienti dem, è una sua creazione. Al momento è ancora membro della Commissione Cultura alla Camera.

Flavia Piccoli Nardelli
Flavia Piccoli Nardelli


Andrea Marcucci

Classe 1965, nato a Barga (Lucca), Andrea Marcucci è stato uno dei principali protagonisti della trattativa Pd-M5S ed è attualmente capogruppo del Pd al Senato. Anche lui ha un lungo rapporto con la cultura: è stato sottosegretario ai beni culturali durante il governo Prodi II (dal 2006 al 2008) e nella scorsa legislatura, dal 2013 al 2018, ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione Cultura in Senato. Sembra alta la probabilità che Marcucci avrà un ruolo nel nuovo governo, tutti però si domandano dove: c’è pertanto chi lo dà agli esteri, chi alle infrastrutture, chi in altri ruoli ancora.

Andrea Marcucci
Andrea Marcucci


Anna Ascani

Umbra di Città di Castello, classe 1987, ha cominciato a far politica da giovanissima ed è entrata alla Camera dei deputati appena venticinquenne. Membro della commissione cultura alla Camera, nel 2016 è stata indicata da Forbes come uno dei trenta personaggi under 30 più influenti della politica europea. Nel 2017 è stata nominata responsabile del Dipartimento Cultura del Pd (e attualmente è la vicepresidente del partito), e negli ultimi mesi non ha risparmiato critiche, spesso anche molto dure, all’attuale ministro Bonisoli, soprattutto in merito alla riforma del Ministero.

Anna Ascani
Anna Ascani


Paola De Micheli

Piacentina, classe 1973, nella passata legislatura si è distinta soprattutto per il suo ruolo di Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal sisma del centro Italia e conosce dunque molto bene i meccanismi che in Italia regolano i beni culturali. Per lei però potrebbero anche aprirsi, secondo molti, le porte del Ministero allo sviluppo economico o quelle degli uffici della presidenza del consiglio dei ministri (De Micheli, peraltro, ha già ricoperto il ruolo di sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio sotto il governo Gentiloni).

Paola De Micheli
Paola De Micheli


Gianni Cuperlo

Tra i ministri in quota “zingarettiana”, si rincorrono voci per un possibile ruolo di Gianni Cuperlo (classe 1961, nato a Trieste). Politico di lungo corso, partito dalla militanza nella Federazione Giovanile Comunista Italiana, è stato deputato in tre legislature ma attualmente non ricopre incarichi parlamentari. Cuperlo ha sempre dimostrato una certa vicinanza al tema della cultura.

Gianni Cuperlo
Gianni Cuperlo


L’outsider

Fin qui i nomi politici più probabili, ma non è detto che al Ministero per i Beni e le Attività Culturali non possa finire un outsider, un tecnico con un curriculum importante, come nelle scorse ore auspicava anche Beppe Grillo, che per i ministeri tecnici ha dichiarato di preferire personalità “del mondo della competenza al di fuori della politica”. E in questo caso le ipotesi sono apertissime.

Outsider
L’outsider

Chi sarà il prossimo ministro dei beni culturali? Il totoministri con i possibili nomi
Chi sarà il prossimo ministro dei beni culturali? Il totoministri con i possibili nomi


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