Dal Recovery 5,6 mld per cultura. Franceschini: “dopo il Covid ci sarà grande Rinascimento”


Il ministro della cultura Dario Franceschini ha illustrato oggi in Parlamento quali saranno le misure che l'Italia intende attuare con le risorse del Recovery Fund. Ecco quali sono.

Il ministro della cultura Dario Franceschini è intervenuto poco fa in audizione congiunta delle commissioni cultura di Camera e Senato per illustrare le linee programmatiche del Ministero della Cultura (di cui si darà conto in un successivo articolo) e i contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al momento, per Franceschini, la priorità del ministero è fronteggiare l’emergenza Covid per “tutto il settore della cultura”, ha dichiarato il ministro, “che è uno dei più colpiti dalla crisi, sia per lunghezza sulle chiusure, sia per l’impatto sulle strutture”. L’apertura del 27 marzo per i cinema e i teatri nelle zone gialle al momento, ha fatto sapere Franceschini, si applicherà solo alla Sardegna (tutto il resto d’Italia infatti è in zona arancione o rossa), salvo che ci saranno dei cambiamenti: la crisi, secondo il ministro, si prolungherà, e sarà dunque a suo avviso necessario continuare con una politica di sostegni per aiutare i lavoratori e le istituzioni del settore a superare il momento sfavorevole.

“La ripresa”, ha dichiarato Dario Franceschini, “ci sarà, anzi lo voglio dire con una vena di ottimismo in un momento in cui l’ottimismo è merce rara: sono convinto che appena finita la crisi nel mondo della cultura ci sarà una sorta di Rinascimento, un momento di grande voglia di ripresa di consumi culturali. Quello che è avvenuto nel settore dei libri denota che, anche con i cambiamenti che sono intervenuti così duramente e drammaticamente nelle nostre vite individuali e nella vita collettiva della società, probabilmente ci sarà una spinta verso la ricerca di consumi nuovi, e io credo che ci sia un grande spazio di crescita per la cultura, e per la cultura italiana in particolare, ma prima dovremo finire di attraversare il deserto, e dobbiamo sostenere i lavoratori e le imprese”.

Quanto alle misure per i lavoratori, nel decreto sostegni che il governo approverà tra qualche giorno Franceschini ha chiesto che siano rifinanziate le misure di aiuto ai lavoratori di settore, in particolare per i lavoratori non a tempo indeterminato, per gli stagionali, per gli intermittenti. Le misure, secondo Franceschini, dovrebbero continuare anche durante le riaperture parziali (gli afflussi saranno infatti molto contenuti nelle prime fasi). Nel decreto dovrà poi esserci il rifinanziamento dei fondi di emergenza che finora hanno erogato circa 4 miliardi, una parte dei quali dedicati, che hanno coperto le esigenze di molti settori, anche i più trascurati tradizionalmente.

La cultura nel Recovery Fund

Franceschini in audizione ha illustrato anche come verranno investiti i fondi Next Generation EU (il cosiddetto Recovery Fund) nel settore della cultura. Al momento l’ultima bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (il piano di ripartimento dei fondi) stanzia 5,6 miliardi per la cultura. Ecco quali sono le voci specifiche nei quali saranno investite le risorse.

Piano Strategico di Grandi Attrattori Culturali. Si tratterà di grandi interventi, localizzati in quasi tutte le regioni italiane, su grandi contenitori (come il Porto Vecchio di Trieste, l’Arsenale di Venezia, il Parco del Po a Torino, la Biblioteca Europea dell’Informazione di Milano, il Sistema dei Forti Genovesi, la rigenerazione urbana del Polo Museale di Firenze): in tutto saranno 12 interventi) che partono con l’idea di riqualificare alcune aree urbane come potenziali attrattori culturali e turistici. Probabilmente, ha fatto sapere il ministro a seguito del dibattito, sarà incluso nell’elenco anche lo Stadio Franchi di Firenze, che essendo una struttura pubblica su cui non ci sarà intervento di privati, potrà subire un restauro con risorse pubbliche: al momento il Franchi non fa parte del progetto, ma dietro sollecitazione di alcuni parlamentari potrebbe esserci la possibilità di un suo inserimento. Ci sarà anche un progetto intitolato Recovery Art: il patrimonio storico-artistico è seriamente minacciato dalle calamità naturali, e l’unico luogo altamente specializzato per il loro recupero, ha fatto sapere Franceschini, è il Deposito di Santo Chiodo di Spoleto, e questo progetto servirà per individuare luoghi sul territorio nazionale da ristruttura e destinare permanentemente a ricovero per le opere d’arte a seguito di calamità naturali.

Piattaforme e Strategie Digitali per l’accesso al patrimonio culturale. Risorse in tema di digitalizzazione complessiva degli uffici. In più, ci saranno anche investimenti per l’attuazione del progetto della Digital Library.

Accessibilità ai Luoghi della Cultura e del Patrimonio Culturale. 300 milioni per eliminare barriere architettoniche e migliorare l’accessibilità ai luoghi della cultura.

Siti minori e aree rurali e periferie. Previste due aree di intervento, il piano nazionale borghi e il patrimonio rurale. Quello dei borghi, ha fatto sapere Franceschini, è un tema che il Parlamento ha sollecitato più volte: si tratta di intervenire non sui borghi che hanno già capacità di attrazione turistica o che hanno avuto riqualificazioni importanti sul patrimonio storico, ma su quelle centinaia di piccoli borghi, prevalentemente lungo la dorsale Appenninica, spesso disabitati o poco abitati, che secondo il ministro hanno un grande potenziale, e su cui ci saranno interventi da una parte di recupero del patrimonio storico e dall’altra di digitalizzazione e sviluppo della banda larga. Si tratterà pertanto di interventi, ha fatto sapere il ministro, che consentiranno ai borghi di tornare ad essere attrattivi rispetto a una società profondamente cambiata e nella quale non sarà più impossibile lavorare in un borgo se si avranno le condizioni strutturali e digitali che consentiranno di farlo. Quanto al patrimonio storico rurale, si tratterà di interventi sulle migliaia di casali abbandonati e distrutti disseminati sul territorio nazionale (“stiamo pensando”, ha dichiarato il ministro, “a un incentivo specifico per la tutela e il recupero dell’edilizia rurale che peraltro nel nostro paese è di grande qualità. Viceversa nel giro di qualche anno, se non si interviene questo patrimonio sarà in gran parte perduto definitivamente”).

Parchi, giardini, periferie urbane e luoghi identitari. Interventi per recuperare queste aree.

Sicurezza antisismica dei luoghi di culto. Un piano di restauri delle chiese del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Sarà una grande operazione di messa in sicurezza antisismica preventiva che durerà negli anni.

Industrie Culturali Creative. Investimento per lo sviluppo delle industrie cinematografiche e per il progetto Cinecittà. “Il mercato dell’audiovisivo”, ha dichiarato Franceschini, “nel mondo sta aumentando enormemente, e in particolare in Italia, sia per l’attrattività storica del nostro paese, sia perché abbiamo introdotto un tax credit, probabilmente il più competitivo d’Europa, aumentato nel 2020 come misura d’emergenza e che abbiamo deciso nella legge di bilancio di lasciare immutato nel 2021. L’incrocio di questi due fattori porterà a un’attenzione enorme del mercato internazionale e della possibilità di crescita del mercato interno del settore dell’audiovisivo, che sarà uno dei settori trainanti dello sviluppo del paese nei prossimi anni (se giro un film in Italia faccio vedere l’immagine dell’Italia nel mondo e serve come pubblicità meglio di 100 spot promozionali) e poi perché Cinecittà, tornata interamente pubblica, è un modello nel mondo. Ci sarà un grande investimento nel settore”.

Supporto agli operatori culturali nella transizione green e digitale.

Dal Recovery 5,6 mld per cultura. Franceschini: “dopo il Covid ci sarà grande Rinascimento”
Dal Recovery 5,6 mld per cultura. Franceschini: “dopo il Covid ci sarà grande Rinascimento”


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