Diventa legge il Piano Olivetti del ministro Giuli: ecco tutte le misure


Il Senato approva la conversione in legge del dl cultura del ministro Alessandro Giuli, con il suo Piano Olivetti per la cultura: ecco tutte le misure del programma varato dal ministro.

Diventa legge il DL Cultura del ministro Alessandro Giuli, varato lo scorso dicembre: è il provvedimento che contiene il suo “Piano Olivetti per la Cultura”, un programma di interventi che si propone di favorire lo sviluppo della cultura “come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità, nel rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale”, si legge nel testo. Molti gli obiettivi stabiliti dal piano: promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento; promuovere la produzione culturale e artistica giovanile; valorizzare le biblioteche, con il loro patrimonio materiale e digitale, quali strumenti di educazione intellettuale e civica, di socialità e di connessione con il tessuto sociale; promuovere la diffusione e la fruizione delle biblioteche scolastiche e delle librerie per bambini e la rimozione degli ostacoli che limitano l’effettivo esercizio della lettura in età prescolare; promuovere la filiera dell’editoria libraria; tutelare e valorizzare il patrimonio e le attività degli archivi e degli istituti storici e culturali, quali custodi della storia e della memoria della nazione; promuovere e valorizzare tutte le attività di spettacolo; promuovere e valorizzare il cinema e il settore audiovisivo; promuovere la digitalizzazione del patrimonio librario e l’alfabetizzazione digitale tramite percorsi di educazione e formazione all’interno degli spazi bibliotecari.

Per attuare questo piano, la legge di conversione del decreto introduce anche un nuovo dirigente di livello generale, che costerà al Ministero 247.163 euro per il 2025 e 296.596 euro per il 2026. Vediamo nello specifico cosa prevede la legge.

Alessandro Giuli
Alessandro Giuli

Il piano del ministro Giuli per la cultura

Ci saranno, intanto, progetti di cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato: la legge istituisce un’apposita unità di missione per la cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo allargato, che avrà funzioni di indirizzo, dovrà promuovere dialogo tra enti e istituzioni italiani e quelli dei paesi africani, coordinerà i programmi di ricerca e formazione promossi dal MiC. Il suo costo sarà di poco meno di 900mila euro all’anno.

Spazio poi alle misure per l’editoria e le librerie. In particolare, la legge istituisce un fondo per l’apertura di nuove librerie da parte di giovani sotto i 35 anni d’età, dando priorità alle aperture in aree interne e svantaggiate o in aree prive di librerie o di biblioteche statali aperte al pubblico. Sempre per il sostegno alla filiera dell’editoria digitale, il MiC istituisce un fondo (24,8 milioni di euro per il 2025 e 5,2 per il 2026) da assegnare alle biblioteche statali aperte al pubblico, degli enti territoriali e delle istituzioni culturali individuate a norma di legge (la 534 del 17 ottobre 1996 e la 549 del 28 dicembre 1995) per l’acquisto di libri anche in formato digitale. Sempre per il settore dell’editoria, il Ministero istituisce per il 2025, in via sperimentale, un fondo da 10 milioni di euro destinato ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani cartacei: i soldi serviranno in particolare a potenziare le pagine dedicate a scultura, spettacolo e settore audiovisivo. Le modalità di riparto saranno definite con apposito decreto del Ministro della Cultura di concerto col Ministro dell’Economia e delle Finanze, sentito il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Altri contributi vengono autorizzati per celebrare il venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio (800mila euro, una tantum) e per assicurare lo svolgimento delle attività e del funzionamento della Giunta Storica Nazionale (700mila euro), dell’Istituto Italiano per la Storia Antica (300mila euro), dell’Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea (400mila euro), per l’Istituto Italiano di Numismatica (200mila euro) e per la Domus Mazziniana (200mila euro): in questi casi si tratta di contributi annui. Contributi anche per il Memoriale della Shoah di Milano (300mila euro annui, in favore della Fondazione Memoriale della Sohah) e per la Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea (500mila euro per l’anno 2025).

Una modifica riguarda anche i soggetti che beneficiano dei rimborsi derivanti dal bonus per i diciottenni: i soggetti presso i quali i giovani possono utilizzare la Carta della Cultura vengono obbligati a trasmettere entro 90 giorni la fattura per vedersi riconoscere il credito maturato. Ci sono poi misure per la semplificazione degli interventi sul patrimonio culturale (nello specifico, le Soprintendenze diventano stazioni appaltanti) e per il cinema e per il settore audiovisivo (per la realizzazione di spettacoli dal vivo destinati a un massimo di 2mila partecipanti verrà richiesto solo un certificato d’inizio attività anziché un’autorizzazione, una licenza, una concessione non costitutiva, un permesso o un nulla osta il cui rilascio dipenda esclusivamente dagli accertamenti di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale).

Infine, vengono aumentate le risorse per il fondo, istituito con la recente manovra finanziaria, finalizzato all’attuazione di misure in favore degli enti locali, alla realizzazione di interventi in materia sociale e socio-sanitaria assistenziale, di infrastrutture, di sport e di cultura da parte di associazioni, fondazioni ed enti operanti nel territorio, di recupero, conservazione e mantenimento del patrimonio storico, artistico e architettonico nonché all’attuazione di investimenti in materia di infrastrutture stradali, sportive, scolastiche, ospedaliere, di mobilità e di riqualificazione ambientale: concessi 36,967 milioni di euro per il 2025, 70,46 per il 2026 e 59,78 per il 2027 anziché 31,967, 38,7 e 31,38.


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