È triste vedere chiusi i luoghi della cultura, ma terminata la pandemia ci sarà una stagione di forte crescita secondo il ministro dei beni culturali Dario Franceschini. Lo ha detto stamattina a margine della presentazione del Rapporto 2020 di Federculture.
“Ogni crisi porta conseguenze positive”, ha dichiarato il ministro. “Si è capito fino in fondo, da parte di tutti i decisori politici, anche quelli più lontani dalla cultura per impegno, per lavoro o per scelta, quanto in Italia sia importante l’investimento in cultura, quanto l’immagine dell’Italia sia legata alla sua offerta cultura, e quanto siano tristi le nostre città con i luoghi della cultura chiusi”. Franceschini ha affermato che la risposta del ministero è stata molto importante: “siamo arrivati a 9 miliardi di risorse per fronteggiare l’emergenza, il settore ha avuto ammortizzatori sociali che non ha mai avuto, la cassa integrazione che non c’è mai stata nel settore, i 600 euro per i lavoratori stagionali e intermittenti: sono misure che hanno consentito di censire la varietà dei contratti di lavoro, di capire l’importanza anche numerica del settore, di conoscere i fatturati e il numero delle imprese. I tanti interventi di emergenza specifica hanno dunque consentito di avere una mappa delle difficoltà ma anche di farci render conto dell’enormità del settore”.
Dagli interventi sono emerse anche importanti indicazioni, secondo Franceschini, per esempio l’opportunità di investire sull’online: “è stata scoperta la potenzialità enorme dell’offerta cultura online”, ha dichiarato Franceschini. “Ora è stato quasi tutto gratuito perché abbiamo colmato i vuoti di cinema, teatri, mostre e musei chiusi, ma in prospetto l’online diventerà un’offerta integrativa molto importante. Ci sono molte cose importanti che possono restare”.
“Appena la pandemia finirà”, ha concluso il ministro, “ci sarà una ripartenza dei consumi culturali molto forte (lo abbiamo già visto per i libri), e la gente avrà voglia di vivere la bellezza e di venire in Italia. Ora però dobbiamo aiutare le imprese e i lavoratori del settore ad attraversare il deserto sapendo che poi ci sarà una stagione di grande crescita e dovremo guidarla in modo intelligente”.
Franceschini: “luoghi della cultura chiusi sono tristi, ma poi ci sarà stagione di crescita” |