Margherita Corrado (M5S) lancia i suoi desiderata per il nuovo ministro dei beni culturali


L’archeologa Margherita Corrado, senatrice del M5S, ha lanciato undici desiderata per il ministro dei beni culturali che uscirà dal nuovo governo: dal ripristino della pianta organica del MiBACT all’annullamento della Netflix della cultura.

L’attuale crisi di governo porterà alla nascita di un nuovo esecutivo: al momento, poiché in campo ci sono tutte le ipotesi, è anche lecito figurarsi (anche se attualmente sembra difficile) che ci sarà anche un nuovo ministro dei beni culturali. È pensando a questa prospettiva che l’archeologa Margherita Corrado, senatrice del Movimento 5 Stelle nonché tra i parlamentari sicuramente più attivi sui temi che riguardano i beni culturali, ha pensato a una lista di undici “desiderata” per il futuro nuovo inquilino del Collegio Romano.

Corrado ovviamente intravede quale sarà l’esito della crisi per i beni culturali ed è la prima a presentare la sua proposta come un “gioco”: “Come in molti giochi infantili, anche nella vita parlamentare (in questa Legislatura) certi momenti sembrano tornare periodicamente, sempre uguali, con le stesse urgenze, le stesse sollecitazioni, destinate poi a cadere nel vuoto”, scrive sulla sua pagina Facebook. “Mi presto ancora una volta a questo gioco, per non dovermi rimproverare di non avere avanzato proposte, in materia di beni culturali, nonostante l’esito scontato... Non sono tutte, e non sono forse le più importanti (tranne quella in arancione, prioritaria!), ma sarebbero un toccasana per il MiBACT agonizzante di questi tempi cupi”.

Ecco dunque quali sono le undici azioni che Corrado vorrebbe per il MiBACT: 1) Ripristino della pianta organica del MiBACT, oggi mancante di quasi 10.000 unità, mediante assuzioni a tempo indeterminato con apertura alle professioni già negli elenchi (e allargamento degli stessi; 2) Ripensamento sostanziale delle riforme Franceschini con ripristino del legame territorio-musei mantenendo l’autonomia di musei, istituti e luoghi della cultura già decretati (senza aggiungerne di nuovi), ma con soli compiti di valorizzazione; 3) Censimento dei depositi extramuseali di reperti archeologici e loro razionalizzazione; 4) Recupero al pubblico di un ruolo primario nell’erogazione dei servizi esternalizzati nei principali luoghi della cultura; 5) Censimento e verifica dell’interesse culturale per tutta l’edilizia storica extraurbana che figura nel catasto del 1939; 6) Perimetrazione e tutela organica dei centri storici; 7) Riattribuzione o annullamento delle competenze della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo; 8) Esclusione delle selezioni non concorsuali per tutti i ruoli dirigenziali del MiBACT; 9) Immediata emanazione del tariffario nazionale per le concessioni d’uso dei beni culturali che fanno capo al MiBACT; 10) Annullamento del progetto “Netflix della cultura”; 11) Potenziamento delle politiche di tutela e risanamento dei paesaggi.

Nella foto: Margherita Corrado

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