Si è tenuto stamani un colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Oltre ai punti che riguardano la politica e il conflitto in Ucraina (Putin ha fatto sapere che la Russia interromperà la sua azione se Kiev cesserà di combattere e soddisferà le richieste di Mosca), i due leader hanno parlato anche di cultura. In particolare si legge che “Erdoğan ha valutato criticamente le azioni dell’Occidente in relazione alle figure della cultura russa”. Lo riferisce in una nota l’agenzia di stampa statale russa TASS.
“Si è appreso che in numerosi paesi occidentali, alla luce della situazione in Ucraina”, si legge nella nota diffusa dall’agenzia, “è stata presa la decisione di interrompere la cooperazione con personalità culturali russe nell’ambito di numerosi progetti. Le restrizioni includevano la cantante d’opera Anna Netrebko, il direttore d’orchestra Valerij Gergiev, il pianista Denis Mačuev e altri. È stato anche riferito della sospensione dei negoziati sull’organizzazione di tournée di artisti del Teatro Bolshoi di Londra”.
“Inoltre, la decisione dell’Università di Milano-Bicocca di annullare le lezioni dello scrittore, slavo e traduttore Paolo Nori sull’opera di Fëdor Dostoevskij”, continua ancora la nota della TASS, “ha suscitato grande scalpore nell’opinione pubblica. Dopo che lo stesso scrittore lo ha riferito con indignazione, la direzione dell’istituto di istruzione ha ripristinato le lezioni in programma”.
La decisione dell’ateneo milanese era stata stigmatizzata da tantissimi, e in molti anche in Italia hanno condannato gli atteggiamenti russofobi che potrebbero nascere anche nel nostro paese, anche perché sono controproducenti (“La Russia non è Putin”, ha dichiarato il segretario del PD Enrico Letta, “farci dire ‘i russi sono cattivi’ è quel che vuole ma va distinto il suo clan dal popolo russo”). Tuttavia, la TASS non riporta pienamente ciò che è accaduto in seguito al rifiuto di Nori, dal momento che la Bicocca aveva manifestato l’idea di “ristrutturare il corso e ampliare il messaggio per aprire la mente degli studenti. Aggiungendo a Dostoevskij alcuni autori ucraini”, secondo quanto ha detto il prorettore alla didattica dell’università, Maurizio Casiraghi, nelle parole riportate da Nori sul suo sito. Paolo Nori si è poi rifiutato di tenere il corso alla Bicocca (“Non condivido questa idea che se parli di un autore russo devi parlare anche di un autore ucraino, ma ognuno ha le proprie idee. Se la pensano così, fanno bene. Io purtroppo non conosco autori ucraini, per cui li libero dall’impegno che hanno preso e il corso che avrei dovuto fare in Bicocca lo farò altrove”, aveva scritto già il 2 marzo).
Nella foto: l’ateneo milanese. Foto Università Milano-Bicocca
Colloquio Putin-Erdoğan, hanno parlato anche di cultura (e del corso su Dostoevskij) |