Chi è Francesco Spano, il nuovo capo gabinetto del ministro Giuli


Il ministro della cultura Alessandro Giuli ha nominato il suo capo di gabinetto: è l’avvocato Francesco Spano, già segretario generale del MAXXI. Ecco chi è (e perché c’è stata una polemica di un’associazione pro-life sulla sua nomina).

Nominato oggi il nuovo capo di gabinetto del ministro della cultura Alessandro Giuli: è l’avvocato Francesco Spano, che va dunque ad assumere il ruolo che fino all’altro ieri era stato di Francesco Gilioli, il cui incarico è stato revocato dallo stesso Giuli “essendo venuto a mancare il rapporto fiduciario”, si leggeva in una scarna nota. Francesco Spano, pisano, classe 1977, è avvocato iscritto al foro di Grosseto, ha insegnato alle università di Siena, Pisa e Roma La Sapienza, e nel suo curriculum vanta una lunga serie di incarichi istituzionali: è stato collaboratore di Giuliano Amato quand’era ministro dell’interno, è stato responsabile del Dipartimento per le politiche per il dialogo interculturale di ISIAMED (Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo), e poi ancora consulente dell’ufficio di presidenza di Federculture, ha ricoperto l’incarico di consulente scientifico-legislativo per l’agenzia UNICRI delle Nazioni Unite, ha diretto il centro culturale della Diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello, ha fatto parte dei consigli d’amministrazione di diverse società.

Fino al 2017 è stato anche direttore dell’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio (l’ufficio opera nell’ambito delle Pari Opportunità e vigila sulla rimozione delle disparità di trattamento tra le persone, attraverso inchieste su fenomeni discriminatori, promozione di progetti in collaborazione con le associazioni, formulazione di raccomandazioni e pareri, promozione di studi e ricerche sul settore e molto altro), dal quale si dimise dopo uno scandalo scoppiato quell’anno: era infatti emerso un uso improprio dei fondi che il governo aveva assegnato all’Unar. In particolare, l’Unar avrebbe finanziato, con 55mila euro, un’associazione LGBT nei cui circoli venivano ospitati rapporti sessuali a pagamento. Spano, rivendicando la correttezza della procedura (i finanziamenti venivano erogati sulla base di quanto dichiarato negli statuti delle associazioni che ricevevano risorse dall’Unar), aveva comunque presentato le proprie dimissioni. Tuttavia, nel 2018 la Corte dei Conti stabilì che il bando con cui l’Unar finanziava e finanzia le associazioni era corretto e che Spano si era comportato in maniera legittima.

Nonostante ciò, l’associazione Pro Vita che difende la cosiddetta famiglia tradizionale, ha scatenato una polemica attorno alla nomina di Spano, ricordando che nel 2017 l’attuale presidente del consiglio Giorgia Meloni chiedeva la chiusura dell’Unar, nominando proprio Spano (“Chiediamo che l’Unar, il sedicente Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, scriveva il 20 febbraio 2017 Meloni sulla propria pagina Facebook, “venga chiuso oggi stesso. L’Italia non ha alcun bisogno di un ‘ufficio’ che con una mano finanzia un’associazione gay nei cui circoli si consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l’altra scrive lettere ai parlamentari per censurare il loro pensiero. Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagare lo stipendio a dei signori, come il direttore dell’Unar Spano, che in evidente conflitto d’interessi assegnano decine di migliaia di euro di soldi pubblici ad associazioni di cui sono soci. Fratelli d’Italia presenterà oggi stesso un’interrogazione urgente per chiedere la chiusura immediata dell’Unar e le dimissioni del suo direttore Spano”).

Giuli ha dunque deciso di ignorare le polemiche e di avvalersi nuovamente della collaborazione di Spano, con cui aveva già lavorato all’epoca della presidenza del MAXXI di Roma: l’avvocato è stato infatti segretario generale del museo.

Chi è Francesco Spano, il nuovo capo gabinetto del ministro Giuli
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