Come era prevedibile, le nuove assunzioni al Ministero per i Beni Culturali sono a rischio a causa dello strappo di Matteo Salvini e della Lega, a seguito dell’apertura della crisi di governo. Non si parla, ovviamente, del concorso per i 1.052 assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza, che è già stato bandito e seguirà il suo normale decorso: si parla delle assunzioni programmate per i prossimi mesi. A dichiararlo, senza mezzi termini, è il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, che ha puntato il dito contro la Lega in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook.
“C’è una cosa che mi dà un po’ fastidio di quello che sta succedendo negli ultimi giorni”, ha dichiarato Bonisoli, “e cioè che la Lega abbia ritirato il sostegno a questo governo adducendo il pretesto che tanto noi non avremmo più prodotto atti di amministrazione, che eravamo impantanati in un ‘no’ perenne, e quant’altro. Questo non è vero. Non solo non è mai accaduto, ma non sarebbe nemmeno accaduto, perché, anzi, noi abbiamo pronta tutta una serie di atti, di provvedimenti, di iniziative: ad esempio, nel caso di questo ministero, un investimento importante nel personale, che si sarebbe dovuto realizzare nelle prossime settimane e che a questo punto è a rischio”.
Prosegue Bonisoli: “nel concreto: noi abbiamo pronto un concorso ad ottobre per circa 3.000 persone, un concorso per 28 dirigenti sempre a ottobre, 1.000 assunzioni di funzionari a dicembre, e 250 persone che dovrebbero transitare dai centri per l’impiego a questo ministero. Queste iniziative in un nuovo governo sarebbero a rischio, ma non solo. Nella finanziaria noi avevamo già pronte alcune norme che riguardano specificatamente l’investimento nel personale di questo ministero: 30 dirigenti di seconda fascia in più a partire dal 2020; l’incremento del fondo delle risorse decentrate (l’ex FUA) utilizzando il 5% dei ricavi di tutti i musei statali che a questo punto andrebbero a beneficio di tutti i dipendenti del ministero (stiamo parlando di un investimento di dieci milioni di euro); la maggiorazione dell’indennità di amministrazione per questo ministero, che è la più bassa per tutta la pubblica amministrazione; l’aumento dell’indennità di amministrazione per i dipendenti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, che verrebbe equiparata a quella del Ministero della Giustizia; alcune risorse da investire per la formazione del personale; ed infine la progressione verticale di carriera dalla seconda alla terza area, con lo scorrimento totale delle graduatorie degli idonei del 2010 (sono il resto dei funzionari ombra a cui non siamo riusciti a dare una risposta l’anno scorso)”.
“Tutte queste iniziative, volte alla soluzione dei problemi di questo ministero”, conclude Bonisoli, 2con un nuovo governo o con quello che accadrà, sono a rischio. E questo è un danno per il paese, per il ministero e per la cultura italiana".
Nella foto: il ministro Alberto Bonisoli
Il ministro dei beni culturali Bonisoli: “le assunzioni al ministero sono a rischio per colpa della Lega” |